sabato 27 febbraio 2016

Domenica del Dissoluto - 28 Febbraio 2016 - San Basilio il Confessore, monaco; San Kiranna, martire; San Barso, martire

Domenica del Dissoluto 


 


 San Basilio il Confessore, monaco;


 San Kiranna, martire; 

San Barso, martire

Lettura della Domenica
28 febbraio 2016 

Apolitikion


Le potenze angeliche * erano vicino al tuo sepolcro * ed i custodi * divennero come morti * e stava Maria alla tomba * cercando il tuo corpo immacolato: * Hai spogliato l’Ade, * senza esserne tentato, * sei andato incontro alla Vergine, * donando la vita. * O risorto dai morti, * Signore, gloria a Te.

Kontakion


 Dalla tua gloria paterna,* esclusomi stoltamente,* nei mali ho dissipato, * la ricchezza che desti a me, * per questo – con la voce, * del Pubblicano grido:* Ho peccato, davanti a te Padre clemente: * Ricevimi convertito, - e fammi, come uno dei salariati tuoi.

Apostolo
I Cor 6, 12- 20


 Fratelli, “tutto mi è lecito”, ma non tutto giova; “tutto mi è lecito”, ma io non mi lascerò dominare da nulla. “I cibi sono per il ventre e il ventre per i cibi”, ma Dio distruggerà questo e quelli! Il corpo non è per l’impudicizia, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. Dio, poi, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza. Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò Domenica 28.2.2016- del Dissoluto Lc 24,36-53 (VI). ICor 6,12-20; Lc 15, 11-32 2 dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! O non sapete voi che chi si unisce a una prostituta forma con essa un corpo solo? I due saranno –è detto- un corpo solo. Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l’uomo commetta, è fuori dal suo corpo; ma chi si dà all’impudicizia pecca contro il proprio corpo. O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo! Glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che sono di Dio!

 Vangelo
Lc 15, 11- 32
 Il Signore ha detto questa parabola: “Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta. E il padre divise fra loro il patrimonio. Dopo non molti giorni, il figlio minore raccolse le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze, vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese ci fu una forte carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quel paese, che lo mandò nelle sue campagne a pascolare i porci. Avrebbe voluto sfamarsi con le carrube che mangiavano i porci, ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e pensò: Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te, non sono più degno di essere chiamato figlio tuo. Trattami come uno dei tuoi garzoni! Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide e si commosse, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo coprì di baci. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te, non sono più degno di essere chiamato figlio tuo. Ma il padre disse ai suoi servi: Presto, portate qui il vestito più bello, e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, macellatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore era in campagna. Al ritorno, quando fu vicino casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e s’informò di cosa stesse accadendo. Quello gli disse: Tuo fratello è tornato e tuo padre ha macellato il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si indignò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e mai mi hai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha dissipato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me, e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”.



lunedì 22 febbraio 2016

AVVISO 27/02/2016 DIVINA LITURGIA A ORTONA

AVVISO 27/02/2016   

DIVINA LITURGIA A ORTONA

PATRIARCATO ECUMENICO DI COSTANTINOPOLI
SACRA ARCIDIOCESI ORTODOSSA D'ITALIA E MALTA

Parrocchia ortodossa di San Tommaso Apostolo

Ὀρθόδοξος Ἐνορία

Константинопольский Патриархат Православная Митрополия в Италии и Мальте
ПРАВОСЛАВНИЙ ПРИХОД
Святого Апостола Фомы

Православна парафія Святого Апостола Фоми

CELEBRAZIONE DIVINA LITURGIA

SABATO : 27/02/2016
ore 10,00 - Confessioni / Исповедь / Сповідь
ore 10,30 - Santa Liturgia / Бож.Литургия / Св'ята Літургія
Per informazioni : Padre Anatoliy tel: 3388772387

sabato 20 febbraio 2016

Domenica del Pubblicano e del Fariseo - 21 Febbraio 2016- San Timoteo monaco, San Eustachio patriarca di Gerusalemme, San Zaccaria di Gerusalemme.

Domenica del Pubblicano e del Fariseo 





San Timoteo monaco



San Eustachio patriarca di Antiochia

San Zaccaria di Gerusalemme


Lettura della Domenica

21 Febbraio 2016

Apolytìkion

Cantiamo, fedeli e adoriamo il Verbo coeterno al Padre e allo Spirito, partorito dalla Vergine a nostra salvezza: perché nella carne volle salire sulla croce, sottoporsi alla morte e risuscitare i morti con la sua risurrezione gloriosa. 

Kontakion
 Del Fariseo fuggiamo, la solennità, *e del Pubblicano impariamo, l’umiltà nei lamenti,* gridando verso il Salvatore: * Purifica noi, o solo arrendevole.

Apostolo
II Tim 3, 10- 15
 Diletto figlio Timoteo, tu hai seguito da vicino il mio insegnamento, la mia condotta, i miei propositi, la mia fede, la mia magnanimità, l’amore del prossimo, la pazienza, le persecuzioni e le sofferenze, quello che mi accadde ad Antiochia, a Iconio, a Listra. Sai quali persecuzioni ho sopportato. Da tutte mi ha liberato il Signore! Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati. Ma gli uomini malvagi invece e gli impostori andranno di male in peggio, ingannando gli altri e venendo ingannati. Tu invece rimani saldo nelle cose che hai imparato e di cui hai acquisito certezza, sapendo bene da chi le hai apprese, e che fin dall’infanzia hai avuto conoscenza delle sacre Scritture: esse possono darti la sapienza che conduce alla salvezza per mezzo della fede in Cristo Gesù.

Vangelo
Lc 18, 10- 14

 Il Signore ha detto questa parabola: “Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri e neppure come questo esattore delle tasse; digiuno due volte la settimana e pago la decima su tutto quanto guadagno. Il pubblicano, invece, fermatosi a distanza, non osava neppure alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore! Io vi dico che questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell’altro, perché chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”. 


sabato 13 febbraio 2016

Domenica XVII di Matteo - 14/02/2016 - San Aussenzio, Abramo, Marone, Nicola di Corinto nm.

 Domenica XVII di Matteo 

San Aussenzio, 


giusto  Abramo, 


San Marone b.;



San Nicola di Corinto nm


Lettura della Domenica
14 febbraio 2016


Apostolo
II Cor 6, 16 – 7, 1

 Fratelli, voi siete tempio del Dio vivente, come ha detto Dio: Abiterò e camminerò in mezzo a loro, e sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Perciò uscite di mezzo a loro e mettetevi in disparte, dice il Signore, non toccate nulla d’impuro. E io vi accoglierò e sarò per voi un padre e voi sarete per me figli e figlie, dice il Signore onnipotente. Con tali promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la santificazione, nel timore di Dio.

Vangelo
 Mt 15, 21-28

 In quel tempo Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e Sidone. Ed ecco una donna cananea, di quella regione, si mise a gridare: "Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio!" Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i suoi discepoli gli si accostarono e lo imploravano: "Esaudiscila: vedi come ci grida dietro!" Egli rispose: "Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa d'Israele". Ma quella si avvicinò e si prostrò davanti a lui dicendo: "Signore, aiutami!" Ed egli rispose: "Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini". “È vero, Signore –disse la donna-, ma anche i cagnolini si nutrono delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni!" Allora Gesù le replicò: "Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri!" E da quell’istante sua figlia fu guarita.






sabato 6 febbraio 2016

Domenica XVI di Matteo - 7 febbraio 2016 - San Partenio di Lampsaco; San Luca di Stirio; San Giorgio di Creta nm.

 Domenica XVI di Matteo

 San Partenio di Lampsaco; 


San Luca di Stirio;

 
San Giorgio di Creta nm


Lettura della Domenica

7 Febbraio 2016




Apostolo
II Cor 6, 1-10

 Fratelli, poiché siamo collaboratori di Dio, vi esortiamo a non ricevere invano la sua grazia. Egli dice infatti: Nel tempo favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho aiutato. Ecco adesso il tempo favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! A nessuno diamo motivo di scandalo, perché non venga biasimato il nostro ministero; ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio, con molta pazienza, nelle afflizioni, nelle necessità, nelle angustie, nelle percosse, nelle carceri, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, sapienza, longanimità, bontà, con lo Spirito Santo, con amore sincero; con la parola di verità, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia nella destra e nella sinistra; nella gloria e nell’umiliazione, nella cattiva e nella buona fama; ritenuti impostori e invece veritieri; come sconosciuti, eppure ben conosciuti; moribondi, eppure eccoci viventi; puniti, ma non messi a morte; afflitti, eppure sempre lieti; poveri, eppure arricchendo molti; come non avendo nulla, eppure possedendo ogni cosa! 

Vangelo
Mt 25, 14-30

Il Signore ha detto questa parabola: "Un uomo in procinto di partire, chiamò i propri servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Senza perdere tempo, quello che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Allo stesso modo quello che ne aveva ricevuti due ne guadagnò altri due. Ma quello che ne aveva ricevuto uno solo andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò quello che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnato altri cinque. Gli disse il padrone: Bene, servo buono e fedele; sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. Si presentò poi quello dei due talenti e disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnato altri due. Gli disse il padrone: Bene, servo buono e fedele; sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. Infine si presentò anche quello che aveva ricevuto un solo talento e disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; per questo ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra. Ecco, prendi ciò che è tuo. Il padrone gli rispose: Servo malvagio e pigro! Tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto consegnare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei recuperato il mio con l'interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Infatti a chi ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quel che ha. E gettate il servo inutile nella tenebra esterna: là sarà pianto e stridore di denti".