sabato 22 luglio 2017

Domenica VII di Matteo - 23/07/2017 - San Foca ieromartire - San Ezechiele profeta - Santa Olga

 Domenica VII di Matteo 

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San Foca ieromartire; 

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San Ezechiele profeta 

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Santa Olga



Lettura della Domenica
23 luglio 2017


Apostolo
Rm 15, 1-7

 Fratelli, noi forti dobbiamo portare le infermità dei deboli e non piacere a noi stessi. Ciascuno di noi piaccia al prossimo nel bene, per l’edificazione. Cristo infatti non piacque a se stesso, ma - com’è scritto – gli oltraggi di quelli che ti oltraggiano sono caduti su di me. Quanto fu scritto un tempo, lo fu per nostra istruzione perché abbiamo la speranza, in virtù della pazienza e della consolazione che ci vengono dalle Scritture. Il Dio della pazienza e della consolazione vi conceda di pensare gli uni degli altri secondo Cristo Gesù, perché con una sola voce, unanimi, glorifichiate Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo. Accoglietevi perciò a vicenda, come Cristo vi ha accolto a gloria di Dio. 

Vangelo
Mt 9, 27-35

 In quel tempo due ciechi seguivano Gesù urlando: “Figlio di Davide, abbi pietà di noi!” Entrato in casa, i ciechi gli si accostarono, e Gesù disse loro: “Credete che io abbia il potere di farlo?” Gli risposero: “Sì, Signore!” Allora toccò loro gli occhi e disse: “Sia fatto a voi Domenica VII di Matteo 23.7.2017 VII -Giovanni 20, 1-10. Romani 15, 1-7; Matteo 9, 27-35 2 secondo la vostra fede”. E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: “Badate che nessuno lo sappia!”. Ma essi, appena usciti, ne sparsero la notizia in tutta quella regione. Usciti costoro, gli presentarono un uomo muto, indemoniato. Scacciato il demonio, il muto cominciò a parlare e la folla presa da stupore diceva: “Non si è mai vista una cosa così in Israele!” Ma i farisei dicevano: “Scaccia i demoni per opera del principe dei demoni”. Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità nel popolo. 

sabato 15 luglio 2017

Domenica dei Padri del IV Concilio Ecumenico di Calcedonia (451) - 16/07/2017

 Domenica dei Padri del IV Concilio Ecumenico di Calcedonia  (451)

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Lettura della Domenica
16 luglio 2017

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Apostolo
 Tt 3, 8-15
Diletto figlio Tito, questa parola è degna di fede e perciò voglio che tu sia fermo su tali cose, affinché quelli che credono in Dio si sforzino di eccellere nelle opere buone. Ciò è bello e utile agli uomini. Evita invece sciocche controversie, le genealogie, le dispute e le polemiche intorno alla Legge, perché sono inutili e vane. Dopo un primo e un secondo ammonimento evita l’uomo fazioso: sai bene che tali persone sono fuori strada e continueranno a peccare, condannandosi da sé. Quando ti avrò mandato Artema o Tìchico, affrèttati a raggiungermi a Nicopoli, perché ho deciso di passare lì l’inverno. Provvedi con cura a Zena, il giurista, e ad Apollo, perché non manchi loro nulla. Imparino così anche i nostri a distinguersi nel fare il bene per le necessità urgenti, affinché non rimangano infruttuosi. Ti salutano tutti coloro che sono con me. Saluta quelli che ci amano nella fede. La grazia sia con tutti voi! Amin. 
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Vangelo
Mt 5, 14-19
 Il Signore ha detto: “Voi siete la luce del mondo; una città posta sopra un monte non può restare nascosta, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli. Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo segno dalla Legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimo, e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli; chi invece li osserverà e insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli”.

sabato 8 luglio 2017

Domenica V di Matteo - 09/07/2017 - San Pancrazio di Taormina, ieromartire

Domenica V di Matteo
San  Pancrazio di Taormina, ieromartire

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Lettura della Domenica
9 luglio 2017

Apostolo
Rm 10, 1- 10

 Fratelli, il desiderio del mio cuore e la mia preghiera salgono a Dio per la salvezza del popolo di Israele. Rendo loro testimonianza che hanno zelo per Dio, ma non secondo una retta conoscenza: poiché, ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio. Ora, il culmine della Legge è Cristo, perché la giustizia sia data a chiunque crede. Mosè, infatti, descrive la giustizia che viene dalla Legge così: L’uomo che la mette in pratica, per mezzo di essa vivrà. Invece, la giustizia che viene dalla fede parla così: Non dire in cuor tuo: Chi salirà al cielo? Questo significa farne discendere Cristo; oppure: Chi scenderà nell’abisso? Questo significa far risalire Cristo dai morti. Cosa dice dunque? Vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore, cioè la parola delle fede che noi predichiamo. Se proclamerai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa professione di fede per avere la salvezza. 
Vangelo
Mt 8, 28 -9, 1

 In quel tempo Gesù giunse nel paese dei Gadareni e due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli vennero incontro; erano così furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. Dicevano gridando: “Che vuoi da noi, Gesù, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?” A una certa distanza da loro c’era una grande mandria di porci al pascolo e i demoni lo scongiuravano dicendo: “Se ci scacci, mandaci in quella mandria di porci!” Egli disse loro: “Andate!” Ed essi, uscirono ed entrarono nella mandria dei porci: ed ecco tutta la mandria dei porci si precipitò dal dirupo nel mare e morirono nelle acque. Allora i mandriani fuggirono, andarono in città e raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù e, come lo videro, lo supplicarono che andasse via dal loro territorio. Salito sulla barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città

sabato 1 luglio 2017

Domenica IV di Matteo - 2 luglio 2017 - La veste della Tuttasanta

 Domenica IV di Matteo 
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 La veste della Tuttasanta

Lettura della Domenica
2 luglio 2017

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Apostolo
Eb 9, 1– 7

 Fratelli, anche la prima alleanza aveva norme di culto e un santuario terreno. Fu allestita infatti una tenda, la prima, nella quale vi erano il candelabro, la tavola e i pani dell’offerta: essa veniva chiamata “il Santo”. Dietro il secondo velo, poi, c’era la tenda chiamata “Santo dei Santi”, che aveva l’altare d’oro dell’incenso e l’arca dell’alleanza tutta ricoperta d’oro, nella quale vi erano un’urna d’oro con la manna, il bastone di Aronne che era fiorito, e le tavole dell’alleanza; sopra l’arca stavano i Cherubini della gloria che facevano ombra sul propiziatorio. Ma ora non è il caso di parlare nei dettagli di tutte queste cose. Disposte in tal modo le cose, nella prima tenda entrano sempre i sacerdoti per celebrarvi il culto; nella seconda invece entra solo il sommo sacerdote, una volta all’anno, non senza portarvi del sangue che offre per se stesso e per i peccati d’ignoranza del popolo. 

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Vangelo
Mt 8, 5-13

 In quel tempo Gesù entrò in Cafarnao e gli venne incontro un centurione che lo supplicava dicendo: "Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente". Gesù gli disse: "Verrò e lo guarirò". Ma il centurione rispose: "Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch'io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: Va'!, ed egli va; e ad un altro: Vieni!, ed egli viene; e al mio servo: Fa' questo!, ed egli lo fa". Nell'udire ciò, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: "In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno da oriente e da occidente e si porranno a tavola con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nella tenebra esterna, dove sarà pianto e stridore di denti". E Gesù disse al centurione: "Va', avvenga per te come hai creduto". In quell’istante il suo servo fu guarito.