sabato 30 giugno 2018

Domenica V di Matteo - 1 luglio 2018 - Santi Cosma e Damiano taumaturghi anargiri

 Domenica V di Matteo 

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 Santi Cosma e Damiano taumaturghi anargiri 

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Lettura della Domenica
1 luglio 2018

Apostolo
I Cor 12,27 - 13,8
Fratelli, voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte. Alcuni sono stati posti da Dio nella Chiesa anzitutto come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo come maestri; poi i poteri, i carismi delle guarigioni e dell’assistenza, del governo e della varietà di lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti hanno poteri? Forse hanno tutti i carismi delle guarigioni? Forse parlano tutti in lingue? Forse tutti interpretano? Aspirate ai carismi più grandi. Vi indico anche la via per eccellenza. Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non ho l’amore, sarei un bronzo sonante e un cembalo strepitante. E se avessi la profezia, e conoscessi tutti i misteri e tutta la gnosi, e se avessi tutta la fede, tanto da spostare le montagne, ma non avessi l’amore, non sarei niente. E se anche distribuissi in cibo tutte le mie sostanze e consegnassi il mio corpo per essere bruciato, ma non avessi l’amore, non mi gioverebbe a nulla. L’amore è paziente, è benevolo l’amore, non invidia; l’amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta sconvenientemente, non cerca il suo interesse, non si adira, non calcola il male, non gode dell’ingiustizia ma si compiace della verità: tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. L’amore mai va in rovina 

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Vangelo
Mt 8, 28 -9, 1

 In quel tempo Gesù giunse nel paese dei Gadareni e due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli vennero incontro; erano così furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. Dicevano gridando: “Che vuoi da noi, Gesù, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?” A una certa distanza da loro c’era una grande mandria di porci al pascolo e i demoni lo scongiuravano dicendo: “Se ci scacci, mandaci in quella mandria di porci!” Egli disse loro: “Andate!” Ed essi, uscirono ed entrarono nella mandria dei porci: ed ecco tutta la mandria dei porci si precipitò dal dirupo nel mare e morirono nelle acque. Allora i mandriani fuggirono, andarono in città e raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù e, come lo videro, lo supplicarono che andasse via dal loro territorio. Salito sulla barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città.


sabato 23 giugno 2018

Domenica 24 giugno 2018 Natività del Profeta, Precursore e Battista Giovanni

Domenica 24 giugno 2018 
Natività del Profeta, Precursore e Battista Giovanni 

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Apostolo
Rm 13,11 - 14,4
 Fratelli, è tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la salvezza è più vicina di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno, senza bagordi e ubriachezze, senza immoralità e dissolutezza, senza litigi e gelosie. Rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non lasciatevi prendere dai desideri della carne. Accogliete chi è debole nella fede, senza discuterne le opinioni. Uno crede di poter mangiare di tutto, l’altro mangia solo legumi perché è debole. Colui che mangia non disprezzi chi non mangia; colui che non mangia non giudichi chi mangia: infatti Dio ha accolto anche lui. Chi sei tu che giudichi un servo che non è tuo? Se sta in piedi o se cade, è cosa che riguarda il suo padrone; ma starà in piedi, perché il Signore ha il potere di tenerlo in piedi. 

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Vangelo
Lc 1, 1-25. 57-68. 76. 80
Poiché molti hanno cercato di raccontare gli avvenimenti che si sono compiuti tra noi, come ce li hanno trasmessi quelli che dall'inizio ne furono testimoni oculari e divennero servitori della parola così anch’io ho deciso, dopo aver accuratamente indagato ogni cosa fin dall'origine, di scrivertene con ordine, illustre Teofilo, affinché tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto. Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote di nome Zaccaria, della classe di Abia che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutti i comandamenti e i precetti del Signore. Non avevano figli, perché Elisabetta era sterile ed entrambi avanti negli anni. Avvenne che, mentre Zaccaria svolgeva davanti a Dio le funzioni sacerdotali nel turno della sua classe, secondo l'usanza del servizio sacerdotale gli toccò in sorte di entrare nel tempio del Signore per l’offerta dell'incenso. Tutta l’assemblea del popolo pregava fuori, nell'ora dell'incenso. Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso. Zaccaria si turbò, alla sua vista, e fu preso da timore. Allora gli disse l'angelo: "Non temere, Zaccaria, perché è stata esaudita la tua preghiera e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno per la sua nascita. Egli infatti sarà grande davanti al Signore, non berrà vino né bevande inebrianti, e sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre. Ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro Dio. Egli andrà innanzi a Lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti, e preparare al Signore un popolo ben disposto". Zaccaria disse all'angelo: "Come potrò mai conoscere questo? Io sono anziano e mia moglie è avanti negli anni". L'angelo gli rispose: "Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio, e sono stato inviato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco: tu sarai muto e incapace di parlare fino al giorno in cui avverranno queste cose, perché non hai creduto alle mie parole, che a loro tempo si compiranno". Il popolo intanto stava in attesa di Zaccaria e si meravigliava per il suo attardarsi nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione; egli faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo servizio sacerdotale, tornò a casa e dopo quei giorni Elisabetta sua moglie concepì ma si tenne nascosta per cinque mesi dicendo: "Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini". Si compì poi per Elisabetta il tempo di partorire e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si congratulavano con lei. All'ottavo giorno vennero a circoncidere il bambino e volevano chiamarlo Zaccaria, come il padre. Ma sua madre intervenne dicendo: "No, si chiamerà Giovanni". Le dissero: "Non c'è nessuno nella tua parentela che si chiama con questo nome!" Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: "Giovanni è il suo nome". Tutti erano meravigliati. In quell'istante si aprì la sua bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano le custodivano in cuor loro domandandosi: "Che sarà mai questo bambino?" E davvero la mano del Signore era con lui. Zaccaria, suo padre, fu pieno di Spirito Santo e profetò dicendo: "Benedetto il Signore, Dio d'Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparare le sue vie". Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

sabato 16 giugno 2018

Domenica III di Matteo -17 giugno 2018 - San Isauro, San Emanuela, San Sabele martiri

 Domenica III di Matteo

Άγιοι Μανουήλ, Σαβέλ και Ισμαήλ 
  San Isauro, San  Emanuela,  
San Sabele martiri  

Lettura della Domenica
17 giugno 2018


Apostolo
Rm 5, 1-11

Fratelli, giustificàti per la fede, abbiamo pace con Dio per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo. Grazie a lui abbiamo avuto nella fede l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci gloriamo, nella speranza della gloria di Dio. Non solo: ci gloriamo perfino nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una fedeltà a tutta prova, la fedeltà provata la speranza. La speranza poi non delude, poiché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito santo che ci è stato dato. Inoltre, infatti, quando eravamo ancora infermi, al tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, è difficile che qualcuno sia disposto a morire per un giusto; per un buono forse uno osa anche morire. Ma Dio dimostra il suo amore per noi perché, essendo ancora peccatori, Cristo morì per noi. A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, da nemici, siamo stati riconciliati con Dio in virtù della morte del Figlio suo, quanto più, da riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.
 Vangelo
Mt 6, 22-33

 Il Signore ha detto: "Lampada del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanta tenebra! Nessuno può servire due padroni: o odierà uno e amerà l'altro, o si attaccherà a uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mamonà. Perciò vi dico: non affannatevi per la vostra vita, cosa mangiare o cosa bere, e neanche per il vostro corpo, cosa indossare; la vita non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Voi non contate più di loro? E chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere un solo cubito alla sua statura? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, quanto più voi, gente di poca fede! Non affannatevi dunque dicendo: Che mangiamo? Che beviamo? Che indossiamo? Tutte queste cose le cercano i gentili; il Padre vostro celeste infatti sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate invece prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno messe davanti".

sabato 9 giugno 2018

Domenica II di Matteo - 10 giugno 2018 - San Alessandro e Santa Antonina

Domenica II di Matteo 

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San Alessandro e  Santa Antonina 


Lettura della Domenica
10 Giugno 2018

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Apostolo 
Rm 2, 10-16

Fratelli, gloria e onore e pace a chiunque operi il bene, sia Giudeo in primo luogo che Greco: presso Dio, infatti, non c’è preferenza di persona. Quelli che senza la Legge hanno peccato, moriranno senza la Legge; quelli invece che hanno peccato sotto la Legge, saranno giudicati per mezzo della Legge. Giusti davanti a Dio non sono quelli che ascoltano la Legge: sarà giustificato chi mette in pratica la Legge. Infatti, quando i pagani, che non hanno la Legge, per natura operano secondo la Legge, essi, pur non avendo la Legge, sono legge a se stessi. Essi dimostrano che quanto la Legge esige è scritto nei loro cuori, come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono. Così avverrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini, secondo il mio vangelo, per mezzo di Cristo Gesù.

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Vangelo
Mt 4, 18-23

In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: "Seguitemi, e vi farò pescatori di uomini." Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo figlio di Zebedeo e Giovanni suo fratello, che insieme con Zebedeo, loro padre, aggiustavano le reti nella loro barca. Li chiamò ed essi, lasciata la barca e il padre, subito lo seguirono. E Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del regno e guarendo ogni sorta di malattia e di infermità nel popolo.



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sabato 2 giugno 2018

Domenica I di Matte o di tutti i Santi San Lucilliano e Paola, martiri; San Konon

 Domenica I di Matteo di tutti i Santi

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San Lucilliano e Paola, martiri;

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San Konon 



Lettura della Domenica
3 giugno 2018

Apostolo
Eb 11, 33 - 12, 2

 Fratelli, tutti i santi per mezzo della fede hanno conquistato regni, hanno esercitato la giustizia, hanno conseguito le promesse, hanno chiuso le fauci dei leoni, hanno spento la violenza del fuoco, sono sfuggiti al taglio della spada, sono stati rinvigoriti dalla malattia, sono diventati forti in guerra, hanno messo in fuga le schiere degli stranieri, alcune donne riebbero per risurrezione i loro morti. Altri invece furono torturati, non accettando la liberazione loro offerta, per ottenere una risurrezione migliore. Altri subirono scherni e flagelli, catene e prigionia. Furono lapidati, torturati, segati, furono uccisi di spada, vagarono coperti di pelli di pecore e capre, bisognosi, tribolati, maltrattati –di loro il mondo non era degno!- errando nei deserti e sui monti, tra le grotte e le spelonche della terra. Tutti questi, pur avendo ricevuto per la loro fede una buona testimonianza, non conseguirono la promessa, avendo Dio predisposto qualcosa di meglio per noi, perché non ottenessero la perfezione senza di noi. Anche noi dunque, circondati da un così gran numero di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci intralcia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. 

Vangelo
Mt 10, 32-33, 37-38 e 19, 27-30

 In quel tempo, il Signore disse ai suoi discepoli: “Chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli. Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e mi segue, non è degno di me”. Allora Pietro disse: “Ecco, noi abbiamo abbandonato tutto e ti abbiamo seguito; che ne sarà dunque di noi?” E Gesù disse loro: “In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo siederà sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. E chi ha lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o moglie, o figli, o campi per il mio nome, riceverà il centuplo e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi”.