sabato 27 febbraio 2021

Domenica XVII di Luca "del Dissoluto" - 28 FEBBRAIO 2021 - San Basilio il Confessore, monaco, San Kiranna martire E San Barso, martire

Domenica XVII di Luca

del Dissoluto

 

 

 

Όσιος Βασίλειος ο Ομολογητής | iEllada.gr

San Basilio il Confessore, monaco

 Η Αγία Νεομάρτυς Κυράννα (28 Φεβρουαρίου) | Πεμπτουσία

San Kiranna, martire

San Barso, martire

 

Lettura della Domenica 

28 febbraio2021

 

Apostolo

I Cor 6, 12 – 20

Fratelli, “tutto mi è lecito”, ma non tutto giova; “tutto mi è lecito”, ma io non mi lascerò dominare da nulla. “I cibi sono per il ventre e il ventre per i cibi”, ma Dio distruggerà questo e quelli! Il corpo non è per l’impudicizia, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. Dio, poi, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza. Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! O non sapete voi che chi si unisce a una prostituta forma con essa un corpo solo? I due saranno – è detto -un corpo solo. Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l’uomo commetta, è fuori dal suo corpo; ma chi si dà all’impudicizia pecca contro il proprio corpo. O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo! Glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che sono di Dio!

 

Vangelo 

Lc 15, 11-32 

Il Signore ha detto questa parabola: "Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato".

 

sabato 20 febbraio 2021

Domenica XVI di Luca - del Publicano e del Fariseo - 21 febbraio 2021 - San Tinoteo monaco, San Eustazio patriarca di antiochia e San Zaccaria di Gerusalemme

 

Domenica XVI di Luca

 

 Κυριακή του Τελώνου και του Φαρισαίου

 

del Publicano e del Fariseo

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San Timoteo monaco

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San Eustazio patriarca di Antiochia

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San Zaccaria di Gerusalemme

 

Lettura della Domenica

21 febbraio 2021

 

Apostolo

II Tim 3, 10 -15

 

Diletto figlio Timòteo, tu hai seguito da vicino la mia dottrina, la condotta, i progetti, la fede, la longanimità, l’amore, la pazienza, le persecuzioni e i patimenti che mi toccarono ad Antiochia, a Iconio, a Listri. Quali persecuzioni ho sofferto! Da tutte mi ha liberato il Signore! E ora tutti coloro che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati. Gli uomini malvagi invece e gli impostori andranno avanti verso il peggio, ingannando e venendo ingannati. Tu però rimani saldo nelle cose che hai imparato e che credi fermamente:sai bene da chi le hai apprese, e fin da bambino conosci le sacre Scritture; esse possono procurarti la sapienza che conduce alla salvezza per mezzo della fede in Cristo Gesù.

 

 

Vangelo

Lc 18, 10 -14

Il  Signore  ha   detto  questa  parabola: " Due   uomini  salirono   al tempio a pregare: uno era   fariseo e   l'altro pubblicano. Il  fariseo, stando in  piedi,  pregava   così   tra sé:  O Dio,  ti  ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo.  Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare  gli occhi   al cielo,  ma  si   batteva  il   petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato.

sabato 6 febbraio 2021

Domenica XVI di Matteo - 7 febbraio 2021 - Santi Simeone e Anna profeti , San Stamatio, San Giovanni Nicola nm.

 

Domenica XVI di Matteo

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Santi Simeone e Anna profeti

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San Stamatio

 

Lettura della Domenica

7 febbraio 2021


Apostolo

II Cor 6, 1-10

Fratelli, poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: Nel tempo favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho aiutato. Ecco adesso il tempo favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! A nessuno diamo motivo di scandalo, perché non venga biasimato il nostro ministero; ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio, con molta pazienza, nelle tribolazioni, nei bisogni, nelle angustie, nelle percosse, nelle prigionie, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, sapienza, longanimità, bontà, con lo Spirito Santo, con amore sincero; con la parola di verità, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia nella destra e nella sinistra; nella gloria e nella umiliazione, nella cattiva e nella buona fama; ritenuti impostori e invece veritieri; come sconosciuti, eppure ben conosciuti; moribondi, eppure viviamo; puniti, ma non messi a morte; afflitti, eppure sempre lieti; poveri, mentre arricchiamo molti; nullatenenti, ma eppure possedendo ogni cosa!

 

                                    Vangelo

                             Mt 25, 14-30

 Il Signore ha detto questa parabola: "Un uomo in procinto di partire, chiamò i propri servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti; a un altro due; a un altro uno: a ciascuno secondo la propria capacità, e partì. Senza perdere tempo, quello che aveva ricevuto cinque talenti trafficò con essi e ne guadagnò altri cinque. Allo stesso modo quello dei due talenti ne guadagnò altri due. Ma quello che ne aveva ricevuto uno solo andò a scavare in terra e nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo viene il padrone di quei servi e regola i conti con loro. Si presentò quello che aveva ricevuto cinque talenti e portò altri cinque talenti, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ho guadagnato altri cinque talenti. Gli disse il padrone: Bene, servo buono e fedele; sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; entra nella gioia del tuo signore. Si presentò poi quello dei due talenti e disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ho guadagnato altri due talenti. Gli disse il padrone: Bene, servo buono e fedele; sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; entra nella gioia del tuo signore. Infine si presentò anche quello che aveva ricevuto l'unico talento e disse: Signore, so che tu sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; per questo ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra. Ecco, prendi ciò che è tuo. Il padrone gli rispose: Servo malvagio e pigro! Sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso? Dovevi dunque consegnare il mio denaro ai banchieri e alla mia venuta avrei recuperato il mio con l'interesse. Toglietegli il talento e datelo a chi ha dieci talenti. Infatti a chi ha, sarà dato e sarà nell'abbondanza e a chi non ha, sarà tolto anche quel che ha. E gettate il servo inutile nella tenebra esterna: là sarà pianto e stridore di denti." E ad alta voce aggiunse: “Chi ha orecchie per intendere, intenda!”