sabato 1 novembre 2025

DOMENICA V DI LUCA - 2 NOVEMBRE 2025 - Santi Acindino, Pegasio, Elpidoforo, Aftonio


DOMENICA V DI LUCA

Santi Acindino, Pegasio, Elpidoforo, Aftonio


Lettura della domenica

2 Novembre 2025


Apolytikion 

Cantiamo insieme un canto sicuro, con Abbondanza, una terra chiusa, libera, portatrice di Speranza, un viaggio glorioso, perché questi, crateri sicuri e abbondanti, sgorgano per la speranza, avvicinandosi, senza ostacoli di grazia, una fonte di grazia divina.


Kontakion

La bellezza della Trinità, illuminata dall'alba della divina falange degli Atleti, ha attenuato i gravi insulti dei tiranni, grazia abbondante, innocua, senza ostacoli, che fluisce da tutti, verso coloro la cui speranza e il cui desiderio, si avvicinano divinamente attraverso di loro, il Creatore di tutto, Cristo. 


APOSTOLO

GALATI 2° 16-20

Fratelli..... sapendo che l'uomo non è giustificato per le opere della legge ma per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù, per essere giustificati mediante la fede in Cristo e non mediante le opere della legge; poiché per mezzo delle opere della legge nessuna carne sarà giustificata.  Ora, se mentre cercavamo di essere giustificati in Cristo, siamo stati trovati peccatori, Cristo è forse ministro del peccato? Così non sia.  Perché se io riedifico le cose che ho distrutto, mi presento come trasgressore.  Infatti io per mezzo della legge sono morto alla legge, affinché io viva per Dio.  Sono stato crocifisso con Cristo; non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me; e la vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.

VANGELO

Luca 19:19-31

 C'era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di bisso, e ogni giorno banchettava lautamente.  C'era anche un mendicante, di nome Lazzaro, che giaceva alla sua porta, coperto di piaghe ,  e bramoso di sfamarsi con le briciole che cadevano dalla tavola del ricco; ma i cani venivano a leccargli le piaghe.  E avvenne che il mendicante morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo; morì anche il ricco e fu sepolto.  E nell'inferno, essendo tra i tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abramo e Lazzaro nel suo seno.  E gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell'acqua e a rinfrescarmi la lingua, perché sono tormentato in questa fiamma.  Ma Abramo disse: Figlio, ricordati che tu hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro similmente i suoi mali; ma ora egli prega qui e tu non sei più nei tormenti .  Oltre a tutto questo, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vorrebbero passare da voi non possono, né coloro che di là vorrebbero passare da noi. E disse: Ti prego dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre,  perché ho cinque fratelli, perché li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento.  Abramo gli rispose: «Hanno Mosè e i profeti; ascoltino loro».  Ma egli rispose: «No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno».  Ma egli gli disse: «Se non ascoltano Mosè e i profeti, non saranno persuasi neppure se uno risuscitasse dai morti».