sabato 28 giugno 2025

DOMENICA III DI MATTEO - 29 GIUGNO 2024 - SANTI PIETRO E PAOLO

 DOMENICA III DI MATTEO


                  SANTI PIETRO E PAOLO


LETTURA DELLA DOMENICA

29 GIUGNO 2025


APOLITIKION

O voi primi troni degli Apostoli e maestri del mondo, pregate il Signore di tutti, affinché la pace sia concessa al mondo e grande misericordia alle nostre anime.

KONTAKION.
I predicatori sicuri e teoftonghi, il vertice dei tuoi discepoli, o Signore, accogli nel godimento i tuoi beni e il riposo, perché accetto le loro pene e la loro morte sopra ogni altra cosa, tu solo che conosci i cuori.

APOSTOLO

1 COR 4, 9-16

Fratelli ... ritengo infatti che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all'ultimo posto, come condannati a morte, poiché siamo diventati spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini.  Noi stolti a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati.  Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo schiaffeggiati, andiamo vagando di luogo in luogo,  ci affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo;  calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi.
 Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come figli miei carissimi.  Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri, perché sono io che vi ho generato in Cristo Gesù, mediante il vangelo. Vi esorto dunque, fatevi miei imitatori!




VANGELO
MAT 9,36- 10,1-8

Vedendo le folle, ne ebbe compassione perché erano stanche e disperse, come pecore senza pastore.  Allora egli disse ai suoi discepoli: «La mèsse è veramente grande, ma gli operai sono pochi.  Pregate dunque il Signore della mèsse che spinga degli operai nella sua mèsse».

Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d'infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea, suo fratello; Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello,  Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo,  Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, che poi lo tradì.
Questi dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani;  rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele.  E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino.  Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.

sabato 21 giugno 2025

22 Giugno 2025 - DOMENICA II di MATTEO - San Eusebio

DOMENICA II di MATTEO 



                          San Eusebio


LETTURA DELLA DOMENICA 

22 GIUGNO 2025


Apostolo

Rm 2, 10-16

Fratelli...., gloria e onore e pace a chiunque operi il bene, sia Giudeo in primo luogo che Greco: presso Dio, infatti, non c’è preferenza di persona. Quelli che senza la Legge hanno peccato, moriranno senza legge; quelli nella Legge che hanno peccato, saranno giudicati per mezzo della legge. Giusti davanti a Dio non sono quelli che ascoltano la Legge: sarà giustificato chi opera la legge. Infatti, quando i Gentili che non hanno la Legge fanno secondo natura le opere della Legge, essi che non hanno la Legge sono legge a se stessi. Essi dimostrano che l’opera della Legge è scritta nei loro cuori, dato che la loro coscienza rende testimonianza e i loro ragionamenti si accusano o si difendono tra di loro nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini secondo il mio vangelo, per mezzo di Cristo Gesù.

Vangelo 

Mt 4, 18-23

In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone detto Pietro e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare; erano infatti pescatori. Disse loro: "Seguitemi, e vi farò pescatori di uomini." Ed essi subito, abbandonate le reti, lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello, che insieme con Zebedeo, loro padre, aggiustavano le loro reti nella barca; e li chiamò. Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono. E Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del regno e guarendo ogni sorta di malattia e di infermità nel popolo.


sabato 14 giugno 2025

15/06/2025 - Domenica I di Matteo - Sinassi di tutti i Santi Dodici Apostoli

                                      Domenica I di Matteo

Sinassi di tutti i Santi  
Dodici Apostoli



Lettura della Domenica
15/06/2025

Apostolo
Eb 11, 33 - 12, 2

 Fratelli, tutti i santi per mezzo della fede hanno conquistato regni, hanno esercitato la giustizia, hanno conseguito le promesse, hanno chiuso le fauci dei leoni, hanno spento la violenza del fuoco, sono sfuggiti al taglio della spada, sono stati rinvigoriti dalla malattia, sono diventati forti in guerra, hanno messo in fuga le schiere degli stranieri, alcune donne riebbero per risurrezione i loro morti. Altri invece furono torturati, non accettando la liberazione loro offerta, per ottenere una risurrezione migliore. Altri subirono scherni e flagelli, catene e prigionia. Furono lapidati, torturati, segati, furono uccisi di spada, vagarono coperti di pelli di pecore e capre, bisognosi, tribolati, maltrattati –di loro il mondo non era degno!- errando nei deserti e sui monti, tra le grotte e le spelonche della terra. Tutti questi, pur avendo ricevuto per la loro fede una buona testimonianza, non conseguirono la promessa, avendo Dio predisposto qualcosa di meglio per noi, perché non ottenessero la perfezione senza di noi. Anche noi dunque, circondati da un così gran numero di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci intralcia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. 


                               
ΙΕΡΕΑΣ ΤΗΣ ΑΝΑΤΟΛΙΚΗΣ ΕΚΚΛΗΣΙΑΣ: Κυριακή Α΄του Ματθαίου ή των ...


Vangelo
   Matteo 10, 32-33, 37-38 e 19, 27-30
Il Signore ha detto ai suoi discepoli: “Chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli. Chi ama il padre o la madre più di me non è  degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me;
chi non prende la sua croce e mi segue, non è degno di me”. Allora Pietro prendendo la parola disse: “Ecco, noi abbiamo abbandonato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?” E Gesù disse loro: “In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. E chi ha lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o moglie, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi”.

 

sabato 7 giugno 2025

8 GIUGNO 2025 - DOMENICA DI PENTECOSTE

                  DOMENICA di PENTECOSTE







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LETTURA DELLA DOMENICA


8 GIUGNO 2025



Apolitikion

Benedetto sei tu, Cristo Dio nostro, che sapientissimi hai reso i pescatori, mandando loro lo Spirito Santo e per mezzo loro hai pescato l’universo. Amico degli uomini, gloria a te.

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Kontakion

Quando discese a confondere le lingue, l’Altissimo divise le genti; quando distribuì le lingue di fuoco convocò tutti all’unità. E noi glorifichiamo ad una sola voce lo Spirito Santissimo. 

Ikos

 Dà conforto pronto e stabile, o Gesù, ai tuoi servi quando i nostri spiriti sono prostrati; dalle anime nostre non separarti nelle tribolazioni; dai nostri cuori nelle avversità non allontanarti, ma previenici sempre; avvicinati a noi, avvicinati, tu che sei ovunque; come stavi sempre coi tuoi apostoli, così unisciti anche a quelli che ti amano, o misericordioso, affinché, uniti a te, celebriamo e glorifichiamo lo Spirito tuo santissimo.






Apostolo

 At 2, 1-11

Al compiersi del giorno della Pentecoste, tutti gli apostoli erano insieme nello stesso luogo. D’improvviso ci fu dal cielo un suono, come l’irrompere di un soffio violento, che riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro. Tutti furono ripieni di Spirito santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi. Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei e uomini devoti da tutte le nazioni che sono sotto il cielo. Al prodursi di quella voce, si radunò una gran folla, turbata perché ognuno li udiva parlare nella propria lingua. Fuori di sé per la meraviglia, dicevano: “Tutti costoro che parlano non sono Galilei? Come mai ciascuno di noi li ode parlare nella propria lingua nativa? Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle regioni della Libia presso Cirene, Romani residenti, Giudei e proseliti, Cretesi e Arabi, li sentiamo parlare nelle nostre lingue della grandezza di Dio?” 




Vangelo 

Gv 7, 37, 52 - 8, 12

 Nell’ultimo giorno, quello della grande festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: “Se qualcuno ha sete venga a me e beva, chi crede in me; come ha detto la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo grembo”. Questo egli disse dello Spirito che i credenti in lui stavano per ricevere: infatti non c’era ancora lo Spirito Santo, perché Gesù non era stato ancora glorificato. All’udire queste parole, alcuni tra la folla dicevano: “Questi è davvero il profeta!”; altri dicevano: “Questi è il Cristo!”; altri invece dicevano: “Ma il Cristo viene dalla Galilea? Non ha detto la Scrittura che il Cristo viene dal seme di Davide?” E ci fu dissenso tra la folla a causa di lui. Alcuni di loro volevano prenderlo, ma nessuno gli mise le mani addosso. Le guardie tornarono allora dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: ”Perché non lo avete condotto?” Risposero le guardie: “Mai un uomo ha parlato così!” Ma i farisei replicarono loro: “Anche voi siete stati ingannati? Gli ha creduto qualcuno fra i capi o fra i farisei? Ma questa folla che non conosce la Legge, è maledetta!” Nicodemo, uno di loro, che era andato da Gesù di notte, disse loro: “La nostra legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere cosa fa?” Gli risposero: “Sei forse anche tu della Galilea? Studia e vedi che non sorge profeta dalla Galilea!” E Gesù parlava di nuovo, dicendo: “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”.



venerdì 23 maggio 2025

1 GIUGNO 2025 - VII Domenica dopo Pasqua dei Padri del I Concilio Ecumenico (di Nicea)

                              VII Domenica dopo Pasqua 


dei Padri del I Concilio Ecumenico

(di Nicea) 


Ορθόδοξος Συναξαριστής :: Αγίων Τριακοσίων δέκα οκτώ (318) Πατέρων ...





Lettura della Domenica

01/06/2025

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Apostolo 

2 Cor 4, 6-15

Fratelli .....quando siamo tribolati, è per la vostra consolazione e salvezza; quando siamo confortati, è per la vostra consolazione, la quale si dimostra nel sopportare con forza le medesime sofferenze che anche noi sopportiamo.  La nostra speranza nei vostri riguardi è ben salda, convinti che come siete partecipi delle sofferenze così lo siete anche della consolazione.
 Non vogliamo infatti che ignoriate, fratelli, come la tribolazione che ci è capitata in Asia ci ha colpiti oltre misura, al di là delle nostre forze, sì da dubitare anche della vita.  Abbiamo addirittura ricevuto su di noi la sentenza di morte per imparare a non riporre fiducia in noi stessi, ma nel Dio che risuscita i morti.  Da quella morte però egli ci ha liberato e ci libererà, per la speranza che abbiamo riposto in lui, che ci libererà ancora,  grazie alla vostra cooperazione nella preghiera per noi, affinché per il favore divino ottenutoci da molte persone, siano rese grazie per noi da parte di molti.
 Questo infatti è il nostro vanto: la testimonianza della coscienza di esserci comportati nel mondo, e particolarmente verso di voi, con la santità e sincerità che vengono da Dio.  Non vi scriviamo in maniera diversa da quello che potete leggere o comprendere; spero che comprenderete sino alla fine,  come ci avete già compresi in parte, che noi siamo il vostro vanto, come voi sarete il nostro, nel giorno del Signore nostro Gesù.
 Con questa convinzione avevo deciso in un primo tempo di venire da voi, perché riceveste una seconda grazia,  e da voi passare in Macedonia, per ritornare nuovamente dalla Macedonia in mezzo a voi ed avere da voi il commiato per la Giudea.

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Vangelo

Gv 9, 1-38


 Passando vide un uomo, che era cieco fin dalla nascita.  I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?»  Gesù rispose: «Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui.  Bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare.  Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo».
Detto questo, sputò in terra, fece del fango con la saliva, gli spalmò il fango sugli occhi,  e gli disse: «Va', làvati nella vasca di Siloe» (che significa «mandato»). Egli dunque andò, si lavò, e tornò che ci vedeva.  Perciò i vicini e quelli che l'avevano visto prima, perché era mendicante, dicevano: «Non è questo colui che stava seduto a chieder l'elemosina?»  Alcuni dicevano: «È lui». Altri dicevano: «No, ma gli somiglia». Egli diceva: «Sono io».  Allora essi gli domandarono: «Com'è che ti sono stati aperti gli occhi?»  Egli rispose: «Quell'uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, me ne ha spalmato gli occhi e mi ha detto: "Va' a Siloe e làvati". Io quindi sono andato, mi sono lavato e ho ricuperato la vista».  Ed essi gli dissero: «Dov'è costui?» Egli rispose: «Non so». Condussero dai farisei colui che era stato cieco.  Or era in giorno di sabato che Gesù aveva fatto il fango e gli aveva aperto gli occhi.  I farisei dunque gli domandarono di nuovo come egli avesse ricuperato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo».  Perciò alcuni dei farisei dicevano: «Quest'uomo non è da Dio perché non osserva il sabato». Ma altri dicevano: «Come può un uomo peccatore compiere tali segni miracolosi?» E vi era disaccordo tra di loro.  Essi dunque dissero di nuovo al cieco: «Tu, che dici di lui, poiché ti ha aperto gli occhi?» Egli rispose: «È un profeta». I Giudei però non credettero che lui fosse stato cieco e avesse ricuperato la vista, finché non ebbero chiamato i genitori di colui che aveva ricuperato la vista,  e li ebbero interrogati così: «È questo vostro figlio che dite essere nato cieco? Com'è dunque che ora ci vede?»  I suoi genitori allora risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco;  ma come ora ci veda, non lo sappiamo, né sappiamo chi gli abbia aperto gli occhi; domandatelo a lui; egli è adulto, parlerà lui di sé».  Questo dissero i suoi genitori perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che se uno avesse riconosciuto Gesù come Cristo, sarebbe stato espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Egli è adulto, domandatelo a lui».
 Essi dunque chiamarono per la seconda volta l'uomo che era stato cieco, e gli dissero: «Da' gloria a Dio! Noi sappiamo che quest'uomo è un peccatore».  Egli dunque rispose: «Se egli sia un peccatore, non lo so; una cosa so, che ero cieco e ora ci vedo».  Essi allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti aprì gli occhi?»  Egli rispose loro: «Ve l'ho già detto e voi non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare suoi discepoli anche voi?»  Essi lo insultarono e dissero: «Tu sei discepolo di costui! Noi siamo discepoli di Mosè.  Noi sappiamo che a Mosè Dio ha parlato; ma in quanto a costui, non sappiamo di dove sia».  L'uomo rispose loro: «Questo poi è strano: che voi non sappiate di dove sia; eppure mi ha aperto gli occhi!  Si sa che Dio non esaudisce i peccatori; ma se uno è pio e fa la volontà di Dio, egli lo esaudisce.  Da che mondo è mondo non si è mai udito che uno abbia aperto gli occhi a uno nato cieco.  Se quest'uomo non fosse da Dio, non potrebbe fare nulla».  Essi gli risposero: «Tu sei tutto quanto nato nel peccato e insegni a noi?» E lo cacciarono fuori Gesù udì che lo avevano cacciato fuori; e, trovatolo, gli disse: «Credi nel Figlio dell'uomo?»  Quegli rispose: «Chi è, Signore, perché io creda in lui?»  Gesù gli disse: «Tu l'hai già visto; è colui che ti sta parlando».  Egli disse: «Signore, io credo». E l'adorò.

 

sabato 17 maggio 2025

VI Domenica di Pasqua del cieco nato - 25 Maggio 2025.

 VI Domenica di Pasqua del cieco nato 






Κυριακή του Τυφλού - Χριστιανική Φοιτητική Δράση



Lettura della domenica
25 Maggio 2025



Apostolo
At 16, 16-34

 In quei giorni, mentre noi apostoli ci recavamo alla preghiera, ci venne incontro una schiava che era posseduta da uno spirito divinatorio e procurava molto guadagno ai suoi padroni facendo l’indovina. Essa seguiva Paolo e gridava dicendo di noi: “Questi uomini sono servi del Dio altissimo e vi annunziano la via della salvezza”. Così fece per molti giorni finché Paolo, seccato, si rivolse allo spirito dicendo: “In nome di Gesù Cristo ti ordino di uscire da lei!” E all’istante lo spirito uscì. Ma i padroni di lei, vedendo che era svanita la speranza del loro guadagno, presero Paolo e Sila e li trascinarono in piazza davanti alle autorità; presentandoli ai magistrati dissero: “Questi uomini provocano disordine nella nostra città; sono Giudei e predicano usanze che a noi Romani non è lecito accogliere né praticare”. La folla allora insorse contro di loro; i magistrati, fatte strappare loro le vesti, ordinarono che fossero bastonati e, dopo aver dato loro molte vergate, li gettarono in prigione e ordinarono al carceriere di sorvegliarli bene. Egli, ricevuto quest’ordine, li gettò nella cella più interna e assicurò i loro piedi nei ceppi. Verso mezzanotte, Paolo e Sila pregavano cantando inni a Dio, mentre i prigionieri stavano ad ascoltarli. D’improvviso venne un terremoto così forte da scuotere le fondamenta della prigione; subito tutte le porte si aprirono e si spezzarono le catene di tutti. Il carceriere si svegliò e vedendo aperte le porte della prigione, tirò fuori la spada per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. Ma Paolo gridò forte: “Non farti del male, siamo tutti qui”. Quello allora chiese un lume, si precipitò dentro e, tutto tremante, si gettò ai piedi di Paolo e Sila; poi li condusse fuori e disse: “Signori, cosa devo fare per essere salvato?” Gli risposero: “Credi nel Signore Gesù e sarai salvato, tu e la tua famiglia”. E annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa. Egli li prese allora con sé e a quell’ora di notte lavò le loro piaghe e subito fu battezzato lui con tutti i suoi. Poi li fece salire in casa, apparecchiò la tavola e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per avere creduto in Dio. 

ΕΛΛΑΣ-ΟΡΘΟΔΟΞΙΑ: ΚΥΡΙΑΚΗ ΤΟΥ ΤΥΦΛΟΥ - Συ διδασκεις ημας;



Vangelo
Gv 9, 1-38

In quel tempo, passando, Gesù vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono dicendo: “Maestro, chi ha peccato: lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?”. Rispose Gesù: “Né lui ha peccato, né i suoi genitori, ma è perché si manifestassero in lui le opere di Dio. Dobbiamo fare le opere di chi mi ha inviato finché è giorno: poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo”. Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: “Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe” (che si traduce inviato). Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che prima avevano visto che era cieco dicevano: "Non è quello che stava seduto a mendicare?" Alcuni dicevano: “È lui!” Altri dicevano: “No, ma gli assomiglia”. Ed egli diceva: “Sono io!” Allora gli chiesero: “Come dunque ti si aprirono gli occhi?” Egli rispose: “Quell’uomo chiamato Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: Va’ alla piscina di Siloe e lavati! Io sono andato e, dopo essermi lavato, ci ho visto”. Gli dissero: “Dov‘è quel tale?” Rispose: “Non lo so”. Allora condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato il giorno che Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come avesse acquistato la vista. Ed egli disse il loro: “Mi ha messo fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo”. Allora alcuni dei farisei dicevano: “Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato”. Altri dicevano: “Come può un uomo peccatore fare segni simili?” E c’era dissenso tra loro. Allora chiesero di nuovo al cieco: “Tu che dici di chi ti ha aperto gli occhi?” Egli rispose: “È un profeta!” Ma i Giudei non vollero credere che prima lui era stato cieco e aveva acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: ”È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?” I genitori risposero: “Sappiamo che questo è il nostro figlio e che è nato cieco; come poi ora ci veda, non lo sappiamo, né sappiamo chi gli ha aperto gli occhi; chiedetelo a lui, ha l’età, parlerà lui di sé”. Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei si erano già accordati che, se qualcuno lo avesse riconosciuto come il Cristo, sarebbe stato espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: Ha l’età, chiedetelo a lui! Allora chiamarono una seconda volta l’uomo che era stato cieco e gli dissero: “Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore!” Quello: “Se sia peccatore, non lo so; una cosa sola so: ero cieco e ora ci vedo”. Allora gli dissero di nuovo: “Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?” Rispose loro: “Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Anche voi volete diventare suoi discepoli?” Allora lo insultarono e gli dissero: “Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia”. Rispose loro quell’uomo: “Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi! Noi sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo non si è mai sentito dire che Sesta Domenica di Pasqua, del cieco nato 8° Giovanni 20, 11-18. Atti 16, 16-34; Giovanni 9, 1-38 3 qualcuno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto fare nulla”. Gli replicarono: “Sei nato tutto nei peccati e pretendi di insegnare a noi?” E lo cacciarono fuori. Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori e trovatolo gli disse: “Tu credi nel Figlio di Dio?” Egli rispose “E chi è, Signore, perché io creda in lui?” Gli disse Gesù: “Tu l’hai visto: è colui che parla con te!” Ed egli disse: “Io credo, Signore!” E si prostrò dinanzi a lui.

sabato 10 maggio 2025

V Domenica di Pasqua, della Samaritana 18 Maggio 2025

                                 V Domenica di Pasqua, 

                      della Samaritana 

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Lettura della Domenica
18 Maggio 2025


Apostolo
At 11, 19- 30

In quel tempo quelli che erano stati dispersi dopo la persecuzione scoppiata al tempo di Stefano erano arrivati fin nella Fenicia, a Cipro e ad Antiochia e non predicavano la parola a nessuno fuorché ai Giudei. Ma alcuni fra loro, cittadini di Cipro e di Cirene, giunti ad Antiochia, cominciarono a parlare anche ai Greci, predicando la buona novella del Signore Gesù. E la mano del Signore era con loro e così un gran numero credette e si convertì al Signore. La notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, la quale mandò Barnaba ad Antiochia. Quando questi giunse e vide la grazia del Signore, si rallegrò e, da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito santo e di fede, esortava tutti a perseverare con cuore risoluto nel Signore. E una folla considerevole fu condotta al Signore. Barnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Saulo e, trovatolo, lo condusse ad Antiochia. Rimasero insieme un anno intero in quella comunità e istruirono molta gente; ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani. In quei giorni alcuni profeti scesero ad Antiochia da Gerusalemme. E uno di loro, di nome Agabo, alzatosi in piedi, annunziò per impulso dello Spirito che sarebbe scoppiata una grave carestia su tutta la terra, cosa che di fatto avvenne sotto l'impero di Claudio. Allora i discepoli si accordarono, ciascuno secondo quello che possedeva, di mandare un soccorso ai fratelli abitanti nella Giudea; questo fecero, indirizzandolo agli anziani, per mezzo di Barnaba e Saulo.

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Vangelo
Gv 4, 5- 42

 In quel tempo, Gesù arrivò in una città della Samaria detta Sichar, vicino al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: là c’era la sorgente di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del cammino, stava a sedere presso il pozzo: era circa l’ora sesta. Venne una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: “Dammi da bere”. I suoi discepoli infatti erano andati in città a comprare da mangiare. Ma la donna samaritana gli disse: “Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me che sono una donna samaritana?” Giudei e Samaritani infatti non hanno rapporti. Gesù rispose e le disse: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato dell’acqua viva”. Gli dice la donna: “Signore, tu non hai un vaso per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e da esso bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?” Rispose Gesù dicendole: “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno”. Gli disse la donna: “Signore, dammi quest’acqua, perché non abbia sete e non venga qui ad attingere acqua”. Le rispose Gesù: “Va’, chiama tuo marito e vieni qui”. Rispose la donna e gli disse: “Non ho marito!” Le disse Gesù: “Hai detto bene: Non ho marito; hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero”. Gli disse la donna: “Signore, vedo che sei un profeta. I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che il luogo in cui bisogna adorare è a Gerusalemme”. Gesù le disse: “Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quello che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora, ed è adesso, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità”. Gli disse la donna: “So che viene il Messia chiamato Cristo: quando egli verrà ci annuncerà ogni cosa”. Le disse Gesù: “Sono io, che ti parlo”. In quel momento arrivarono i suoi discepoli e si meravigliarono che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: “Che cerchi?” oppure: “Perché parli con lei?” La donna intanto lasciò la giara, andò in città e disse agli uomini: “Venite a vedere l’uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Cristo?” Uscirono allora dalla città e andarono da lui. Intanto i discepoli lo pregavano: “Maestro, mangia!” Ma egli rispose loro: “Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete”. E i discepoli si domandavano l’un l’altro: “Forse qualcuno gli ha portato da mangiare?” Gesù disse loro: “Mio cibo è fare la volontà di chi mi ha inviato e compiere la sua opera. Non dite voi: Ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Alzate i vostri occhi e contemplate i campi che biondeggiano per la mietitura. Già il mietitore riceve salario e raccoglie il frutto per la vita eterna, affinché chi semina si rallegri insieme a chi miete. In questo, è vero il detto: Uno è chi semina e altro è chi miete. Io vi ho inviato a mietere ciò che voi non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica”. Molti Samaritani di quella città credettero in lui per le parole della donna che attestava: “Mi ha detto tutto quello che ho fatto”. E quando i Samaritani vennero da lui, lo pregarono di rimanere con loro ed egli rimase lì due giorni. Credettero molto di più per la sua parola e dicevano alla donna: “Non è più per la tua parola che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è il vero salvatore del mondo, il Cristo”.