sabato 27 luglio 2019

Domenica VI di Matteo - 28 luglio 2019 - San Pantilimo, San Procopio, San Nicandro, San Timone apostolo, Santa Irene Chrisovalàntu

Domenica VI di Matteo


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San Pantilimo, 


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San Procopio, 
San Nicandro, 
San Timone apostolo,

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Santa Irene Chrisovalàntu



Lettura della Domenica
28 luglio 2019

Apostolo
Rm 12, 6-14

Fratelli, abbiamo carismi differenti secondo la grazia che ci è stata concessa: se abbiamo dono di profezia, profetizziamo conformemente alla fede; se di ministero, attendiamo al ministero; se di insegnare, all’insegnare; se di esortazione, all'esortare. Chi dona, lo faccia con semplicità; chi presiede, presieda con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia. L’amore sia senza ipocrisia. Aborrite il male, attenetevi con fermezza al bene. Siate affettuosi nel reciproco amore fraterno; vicendevolmente rendetevi onore; Quanto allo zelo, non siate pigri, siate ferventi nello spirito. Servite il Signore; siate lieti nella speranza, pazienti nella tribolazione, assidui nella preghiera. Siate partecipi delle necessità dei santi, praticate l’ospitalità. Benedite chi vi perseguita, benedite e non maledite.

Vangelo
Mt 9, 1-8

 In quel tempo Gesù salì su una barca, passò all'altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portarono un paralitico steso su un letto. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: "Coraggio, figlio, i tuoi peccati sono rimessi". Allora alcuni scribi dissero tra loro: "Costui bestemmia!" Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: "Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Cosa è più facile, dire: Sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati e cammina? Allora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati, Alzati - disse allora al paralitico - prendi il tuo letto e va' a casa tua". Ed egli si alzò e andò a casa sua. A quella vista, la folla fu presa da timore e rese gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

sabato 20 luglio 2019

Domenica V di Matteo -21 luglio 2019- Santi Giovanni e Simeone

Domenica V di Matteo

Santi Giovanni e Simeone


Lettura della Domenica
21 luglio 2019


Apostolo
Rm 10, 1- 10 

Fratelli, il desiderio del mio cuore e la mia preghiera salgono a Dio per la salvezza del popolo di Israele. Rendo loro testimonianza che hanno zelo per Dio, ma non secondo una retta conoscenza: poiché, ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio. Ora, il culmine della Legge è Cristo, perché la giustizia sia data a chiunque crede. Mosè, infatti, descrive la giustizia che viene dalla Legge così: L’uomo che la mette in pratica, per mezzo di essa vivrà. Invece, la giustizia che viene dalla fede parla così: Non dire in cuor tuo: Chi salirà al cielo? Questo significa farne discendere Cristo; oppure: Chi scenderà nell’abisso? Questo significa far risalire Cristo dai morti. Cosa dice dunque? Vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore, cioè la parola delle fede che noi predichiamo. Se proclamerai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa professione di fede per avere la salvezza. 

Vangelo
Mt 8, 28 -9, 1

 In quel tempo Gesù giunse nel paese dei Gadareni e due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli vennero incontro; erano così furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. Dicevano gridando: “Che vuoi da noi, Gesù, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?” A una certa distanza da loro c’era una grande mandria di porci al pascolo e i demoni lo scongiuravano dicendo: “Se ci scacci, mandaci in quella mandria di porci!” Egli disse loro: “Andate!” Ed essi, uscirono ed entrarono nella mandria dei porci: ed ecco tutta la mandria dei porci si precipitò dal dirupo nel mare e morirono nelle acque. Allora i mandriani fuggirono, andarono in città e raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù e, come lo videro, lo supplicarono che andasse via dal loro territorio. Salito sulla barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città.

sabato 13 luglio 2019

14/07/2019 Domenica dei Padri del IV Concilio Ecumenico di Calcedonia (451) San Aquila apostolo San Nicodemo dell’Athos

Domenica dei Padri del IV Concilio Ecumenico di Calcedonia (451) 

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San Aquila apostolo



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San Nicodemo dell’Athos 

Lettura della Domenica
14 luglio 2019

Apostolo 
Tt 3, 8-15

 Diletto figlio Tito, questa parola è degna di fede e perciò voglio che tu sia fermo su tali cose, affinché quelli che credono in Dio si sforzino di eccellere nelle opere buone. Ciò è bello e utile agli uomini. Evita invece sciocche controversie, le genealogie, le dispute e le polemiche intorno alla Legge, perché sono inutili e vane. Dopo un primo e un secondo ammonimento evita l’uomo fazioso: sai bene che tali persone sono fuori strada e continueranno a peccare, condannandosi da sé. Quando ti avrò mandato Artema o Tìchico, affrèttati a raggiungermi a Nicopoli, perché ho deciso di passare lì l’inverno. Provvedi con cura a Zena, il giurista, e ad Apollo, perché non manchi loro nulla. Imparino così anche i nostri a distinguersi nel fare il bene per le necessità urgenti, affinché non rimangano infruttuosi. Ti salutano tutti coloro che sono con me. Saluta quelli che ci amano nella fede. La grazia sia con tutti voi! Amin. 

Vangelo
 Mt 5, 14-19

Il Signore ha detto: “Voi siete la luce del mondo; una città posta sopra un monte non può restare nascosta, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli. Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo segno dalla Legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimo, e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli; chi invece li osserverà e insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli”.

sabato 6 luglio 2019

Domenica III di Matteo - 7 luglio 2019 - Santa Ciriaca megalomartire

 Domenica III di Matteo 
Santa Ciriaca megalomartire 

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Lettura della Domenica
7 luglio 2019

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Apostolo
Gal 3,23-4,5

 Fratelli, prima che venisse la fede, noi eravamo custoditi e rinchiusi sotto la Legge, in attesa della fede che sarebbe stata rivelata. Così la Legge è stata per noi un pedagogo verso Cristo, perché fossimo giustificati dalla fede. Sopraggiunta la fede, non siamo più sotto un pedagogo. Tutti infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi rivestiste di Cristo. Non c’è Giudeo né Greco, non c’è schiavo né libero, non c’è maschio o femmina: voi tutti siete uno, in Cristo Gesù. Se voi siete di Cristo, allora siete seme di Abramo, eredi secondo la promessa. Ora io dico: per tutto il tempo in cui l’erede è bambino, in niente differisce da uno schiavo; è padrone di tutto, ma è soggetto a tutori e amministratori, fino al tempo stabilito dal padre. Così anche noi, quando eravamo bambini, eravamo schiavi degli elementi del mondo. Ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio ha inviato il Figlio suo, fatto da donna, fatto sotto la Legge, per riscattare quelli che sono sotto la Legge, affinché ricevessimo l’adozione a figli. 


Vangelo
Mt 6, 22-33

 Il Signore ha detto: "Lampada del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanta tenebra! Nessuno può servire due padroni: o odierà uno e amerà l'altro, o si attaccherà a uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mamonà. Perciò vi dico: non affannatevi per la vostra vita, cosa mangiare o cosa bere, e neanche per il vostro corpo, cosa indossare; la vita non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Voi non contate più di loro? E chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere un solo cubito alla sua statura? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, quanto più voi, gente di poca fede! Non affannatevi dunque dicendo: Che mangiamo? Che beviamo? Che indossiamo? Tutte queste cose le cercano i gentili; il Padre vostro celeste infatti sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate invece prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno messe davanti".