Domenica 3 Febbraio 2013
SAN SIMEONE
( A Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio:
«Ora lascia, o Signore, che il tuo servo
vada in pace secondo la tua parola;
perché i miei occhi han visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».) Lc 2, 25-35
Vangelo Matteo 22,35-46
E uno di loro, dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova, dicendo: «Maestro, qual è il grande comandamento della legge?». E Gesù gli disse: «"Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua e con tutta la tua mente". Questo è il primo e il gran comandamento. E il secondo, simile a questo, è: "Ama il tuo prossimo come te stesso". Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti».
Ora, essendo i farisei riuniti, Gesù chiese loro: «Che ve ne pare del Cristo? Di chi è figlio?». Essi gli dissero: «Di Davide». Egli disse loro: «Come mai dunque Davide, per lo Spirito, lo chiama Signore, dicendo: "Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi"? Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?». Ma nessuno era in grado di rispondergli; e, da quel giorno, nessuno osò più interrogarlo.
SANT'ANNA PROFETESSA ( C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. ) Lc. 2, 36-38 |
Nessun commento:
Posta un commento