Domenica V dei Digiuni
Santa Madre Maria l’Egiziana
LETTURA DELLA DOMENICA
29 Marzo 2015
Apolitikion
In te, o Madre, hai avuto cura di conservare intatta l’immagine divina, poiché hai abbracciata la croce per seguire Gesù, insegnando con l’esempio a disprezzare la carne corruttibile, e ad apprezzare invece l’anima, opera immortale. Giustamente ora il tuo spirito, o Madre Maria, esulta in mezzo agli angeli.
Kondakion
O invincibile Protettrice dei Cristiani, inconcussa mediatrice presso il Creatore, non disprezzare le voci di supplica di noi peccatori, ma affrettati, pietosa, a venire in aiuto di noi che con fede a Te gridiamo: o Madre di Dio, non tardare ad intercedere per noi; orsù, muoviti a pregare per noi, Tu che ognora proteggi quanti ti venerano.
Apostolo
Gal 3, 23 – 4,5
Fratelli, prima che venisse la fede, noi eravamo custoditi e rinchiusi sotto la Legge, in
attesa della fede che doveva essere rivelata. Così la Legge è stata per noi un pedagogo
verso Cristo, perché fossimo giustificati dalla fede. Sopraggiunta la fede, non siamo più
sotto un pedagogo. Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù,
poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è Giudeo né
Greco, non c’è schiavo né libero, non c’è uomo o donna: voi tutti siete uno, in Cristo
Gesù. E se voi appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la
promessa. Dico ancora: per tutto il tempo in cui l’erede è bambino, non è per nulla
differente da uno schiavo; è padrone di tutto, ma è soggetto a tutori e amministratori,
fino al termine stabilito dal padre. Così anche noi, quando eravamo bambini, eravamo
schiavi degli elementi del mondo. Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il
Figlio suo, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la
Legge, affinché ricevessimo l’adozione a figli.
Vangelo
Mc 10, 32-45
In quel tempo Gesù prese in disparte i Dodici e cominciò a dir loro quello che gli
sarebbe accaduto: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà
consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte, lo
consegneranno ai pagani, lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo
uccideranno; ma dopo tre giorni risusciterà». Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i
figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti
chiederemo». Egli disse loro: «Cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero:
«Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù
disse loro: «Voi non sapete ciò che domandate. Potete bere il calice che io bevo, o
ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E
Gesù disse: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche
voi lo riceverete. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è
per coloro per i quali è stato preparato». All'udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con
Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro
che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il
potere. Fra voi però non sarà così, ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servo,
e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di
tutti. Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la
propria vita in riscatto per molti».
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