Domenica dei Padri
del IV Concilio Ecumenico di Calcedonia (451)
Lettura della Domenica
16 luglio 2017
Apostolo
Tt 3, 8-15
Diletto figlio Tito, questa parola è degna di fede e perciò
voglio che tu sia fermo su tali cose, affinché quelli che
credono in Dio si sforzino di eccellere nelle opere buone. Ciò
è bello e utile agli uomini. Evita invece sciocche
controversie, le genealogie, le dispute e le polemiche
intorno alla Legge, perché sono inutili e vane. Dopo un
primo e un secondo ammonimento evita l’uomo fazioso: sai
bene che tali persone sono fuori strada e continueranno a
peccare, condannandosi da sé. Quando ti avrò mandato
Artema o Tìchico, affrèttati a raggiungermi a Nicopoli,
perché ho deciso di passare lì l’inverno. Provvedi con cura
a Zena, il giurista, e ad Apollo, perché non manchi loro
nulla. Imparino così anche i nostri a distinguersi nel fare il
bene per le necessità urgenti, affinché non rimangano
infruttuosi. Ti salutano tutti coloro che sono con me. Saluta
quelli che ci amano nella fede. La grazia sia con tutti voi!
Amin.
Vangelo
Mt 5, 14-19
Il Signore ha detto: “Voi siete la luce del mondo; una
città posta sopra un monte non può restare nascosta,
né si accende una lampada per metterla sotto il
moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli
che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce
davanti agli uomini, affinché vedano le vostre opere
buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.
Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i
Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno
compimento. In verità vi dico: finché non siano
passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un
solo segno dalla Legge, senza che tutto sia compiuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti,
anche minimo, e insegnerà agli altri a fare altrettanto,
sarà considerato minimo nel regno dei cieli; chi
invece li osserverà e insegnerà, sarà considerato
grande nel regno dei cieli”.
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