Domenica VII di Matteo
San Foca ieromartire;
San Ezechiele profeta
Santa Olga
Lettura della Domenica
23 luglio 2017
Apostolo
Rm 15, 1-7
Fratelli, noi forti dobbiamo portare le infermità dei deboli e non piacere a noi stessi.
Ciascuno di noi piaccia al prossimo nel bene, per l’edificazione. Cristo infatti non piacque a
se stesso, ma - com’è scritto – gli oltraggi di quelli che ti oltraggiano sono caduti su di me.
Quanto fu scritto un tempo, lo fu per nostra istruzione perché abbiamo la speranza, in virtù
della pazienza e della consolazione che ci vengono dalle Scritture. Il Dio della pazienza e
della consolazione vi conceda di pensare gli uni degli altri secondo Cristo Gesù, perché con
una sola voce, unanimi, glorifichiate Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo. Accoglietevi
perciò a vicenda, come Cristo vi ha accolto a gloria di Dio.
Vangelo
Mt 9, 27-35
In quel tempo due ciechi seguivano Gesù urlando: “Figlio di Davide, abbi pietà di noi!”
Entrato in casa, i ciechi gli si accostarono, e Gesù disse loro: “Credete che io abbia il potere
di farlo?” Gli risposero: “Sì, Signore!” Allora toccò loro gli occhi e disse: “Sia fatto a voi
Domenica VII di Matteo 23.7.2017 VII -Giovanni 20, 1-10. Romani 15, 1-7; Matteo 9, 27-35 2
secondo la vostra fede”. E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo:
“Badate che nessuno lo sappia!”. Ma essi, appena usciti, ne sparsero la notizia in tutta quella
regione. Usciti costoro, gli presentarono un uomo muto, indemoniato. Scacciato il demonio,
il muto cominciò a parlare e la folla presa da stupore diceva: “Non si è mai vista una cosa
così in Israele!” Ma i farisei dicevano: “Scaccia i demoni per opera del principe dei demoni”.
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il
vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità nel popolo.
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