Universale Esaltazione della Croce Preziosa e Vivificante
San Niceta megalomartire ;
San Simeone di Salonicco;
San Filoteo;
San Bessarione di Larissa;
San Giovanni di Sfakià nm.
Lettura della Domenica
15 Settembre 2019
Apostolo
I Cor 1, 18-24
Fratelli, la parola della croce è stoltezza per quelli che vanno in perdizione, ma per quelli
che vengono salvati, per noi, è potenza di Dio; sta scritto infatti: “Distruggerò la sapienza
dei sapienti e annienterò l’intelligenza degli intelligenti”. Dov’è il sapiente? Dov’è lo scriba?
Dov’è il sottile ragionatore della nostra epoca? Non ha forse Dio reso stolta la sapienza di
questo mondo? Poiché, infatti, nel disegno sapiente di Dio, il mondo non ha conosciuto Dio
mediante la propria sapienza, piacque a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della
predicazione. E mentre i Giudei infatti chiedono miracoli e i Greci cercano sapienza, noi
predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per quelli
che sono chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza
di Dio.
Vangelo
Gv 19, 6-11; 13-20; 25-28.30
In quel tempo, i capi dei sacerdoti e le guardie videro Gesù, con la corona di spine e il
mantello di porpora, e gridarono: “Crocifiggilo, crocifiggilo!” Pilato disse loro: “Prendetelo
voi e crocifiggetelo; io non trovo in lui alcuna colpa”. I Giudei gli risposero: “Noi abbiamo
una legge, e secondo questa legge egli deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio”. Quando
Pilato udì questo discorso, ebbe ancor più paura e, rientrato nel pretorio, disse a Gesù: dove sei tu?”. Ma Gesù non gli rispose. Allora Pilato gli disse: “Non mi parli? Non sai che
ho il potere di liberarti e il potere di metterti in croce?”. Gesù gli rispose: “Tu non avresti
alcuna autorità su di me, se non ti fosse stato dato dall’alto; perciò chi mi ha consegnato
nelle tue mani, ha una colpa più grande”. Pilato condusse fuori Gesù, e sedette nel tribunale
nel luogo detto Litostroto, in ebraico Gabbatà. Era la Preparazione della Pasqua, verso
mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: “Ecco il vostro re!”. Ma quelli gridarono: “Via, via,
crocifiggilo!”. Disse loro Pilato: “Metterò in croce il vostro re?”. Risposero i sommi sacerdoti:
“Non abbiamo altro re all’infuori di Cesare”. Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto
in ebraico Golgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra,
e Gesù nel mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto:
“Gesù il Nazareno, il re dei Giudei”. Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo
dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città. Era scritta in ebraico, in latino e in greco. Stavano
presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleopa e Maria di
Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse
alla madre: “Donna, ecco il tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!”. E da quel
momento il discepolo la prese nella sua casa. Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era
stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: “Ho sete”. Dopo avere ricevuto
l’aceto, Gesù disse: “Tutto è compiuto!”. E, chinato il capo, spirò.
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