sabato 13 dicembre 2025

Domenica XI di Luca S.S. PROGENITORI - 14-12-2025 - Santi Santi Tirso, Leucio e Callinico

                                    Domenica XI di Luca 


Κυριακή των Προπατόρων, αρχαίων αγίων της Παλαιάς Διαθήκης

(dei Progenitori)
 

Santi Tirso, Leucio e Callinico 



Lettura della domenica
14 dicembre 2025 


Apostolo
Col 3, 4-11

Fratelli.... quando si manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria.
 Mortificate dunque quella parte di voi che appartiene alla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e quella avarizia insaziabile che è idolatria,  cose tutte che attirano l'ira di Dio su coloro che disobbediscono.  Anche voi un tempo eravate così, quando la vostra vita era immersa in questi vizi.  Ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira, passione, malizia, maldicenze e parole oscene dalla vostra bocca.  Non mentitevi gli uni gli altri. Vi siete infatti spogliati dell'uomo vecchio con le sue azioni  e avete rivestito il nuovo, che si rinnova, per una piena conoscenza, ad immagine del suo Creatore.  Qui non c'è più Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro o Scita, schiavo o libero, ma Cristo è tutto in tutti.

Vangelo
Lc 14, 16-24

 Il Signore ha detto questa parabola: "Un uomo diede un grande banchetto, e fece molti inviti. All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, tutto è pronto. Ma essi, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: Ho comprato un campo e ho necessità di andare a vederlo; ti prego di scusarmi. Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi. Un altro disse: Ho preso moglie, e perciò non posso venire. Al suo ritorno il servo riferì queste cose al suo signore. Allora il padrone di casa, pieno di sdegno, disse al suo servo: Esci subito per le piazze e le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto. Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare perché la mia casa sia piena. Vi dico infatti: nessuno di quegli uomini che erano stati invitati gusterà la mia cena, perché molti sono chiamati, ma pochi eletti ".

sabato 6 dicembre 2025

DOMENICA X DI LUCA - 07/12/2025- SANT'AMBROGIO

 DOMENICA  X DI LUCA


Sant'Ambrogio


Lettura della domenica 

07/12/2025

Apolytikion 

Come maestro divino e saggio gerarca, tu istruisci i fedeli nell'accuratezza delle dottrine, o santo Ambrogio; sciogli le catene degli eretici con le tue parole; manifesti la grazia divina della pietà; in coloro che ti amano, mantieni il timore reverenziale.


 Apolytiki

Onoriamo tutti l'omonimo di Ambrogio, il maestro d'Italia, il protettore della Chiesa di Cristo, il presidente di Milano, il figlio del proconsole e il più grande beneficiario dei     poveri, Ambrogio, il glorioso gerarca, perché intercede affinché il Signore abbia pie, delle nostre anime.

 

Sant'Ambrogio

kontakion

Oggi, il mondo intero celebra la tua memoria, o sapientissimo, come gerarca di Cristo,onorandoti a gran voce, Padre dei Padri, glorioso Ambrogio 

Apostolo

Ef 5, 8-19

Fratelli, comportatevi come figli della luce il frutto della luce è ogni sorta di bontà, giustizia e verità, cercando di capire cosa è gradito al Signore. Non prendete parte alle opere delle tenebre, che non danno frutto, ma piuttosto condannatele apertamente.

Di quanto alcuni fanno in segreto è vergognoso persino parlare. Tutte queste cose che vengono apertamente condannate sono rivelate dalla luce, perché ciò che si manifesta è luce. Perciò sta scritto: Svegliati, tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà.

Fate dunque molta attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti ma da uomini saggi, che fanno buon uso del tempo, poiché i giorni sono cattivi. Non siate perciò sconsiderati, ma sappiate comprendere qual è la volontà del Signore. E non ubriacatevi di vino, che fa perdere il controllo di sé, ma siate invece ricolmi dello Spirito, intrattenendovi fra voi con salmi, inni e canti spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore.



Vangelo

Lc 13, 10-17

In quel tempo Gesù stava insegnando in una sinagoga, ed era sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni. Era curva e non poteva in alcun modo stare diritta. Quando Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: “Donna, sei liberata dalla tua infermità”. Impose le mani su di lei e subito ella si raddrizzò e glorificava Dio. Intervenne allora il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, e disse alla folla: “Sono sei i giorni in cui si deve lavorare: venite dunque a farvi curare in quelli e non di sabato!” Il Signore gli replicò: “Ipocriti! Ognuno di voi non slega forse di sabato il suo bue o l’asino dalla mangiatoia per portarli ad abbeverarsi? E costei, figlia di Abramo, che satana teneva legata da diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame, anche se era di sabato?” Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera si rallegrava per tutte le meraviglie da lui compiute


giovedì 4 dicembre 2025

6 Dicembre 2025 - San Nicola il Taumaturgo, arcivescovo di Mira

                                           San Nicola il Taumaturgo, 

arcivescovo di Mira


 

Lettura della festa

                               6 Dicembre 2023

Άγιος Νικόλαος Αρχιεπίσκοπος Μύρων της Λυκίας, ο Θαυματουργός |  agrinioreport
dic

 Άγιος Νικόλαος Αρχιεπίσκοπος Μύρων της Λυκίας, ο Θαυματουργός. 6 Δεκεμβρίου  ε.ε. - Askitikon

Apostolo

Eb 13, 17-21

 

Fratelli, obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché essi vegliano sulle vostre anime, come chi ha da renderne conto; possano farlo con gioia e non con dolore, perché ciò sarebbe svantaggioso per voi. Pregate per noi; crediamo infatti di avere una buona coscienza, desiderando di comportarci bene in ogni cosa. Con maggiore insistenza poi vi esorto a farlo, perché io vi sia restituito al più presto. Il Dio della pace che ha risuscitato dai morti il Pastore grande delle pecore, in virtù del sangue di un’alleanza eterna, il Signore nostro Gesù, vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di Cristo Gesù, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amin

 

Vangelo

Lc 13, 10-17

 

In quel tempo Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che da diciotto anni uno spirito teneva inferma. Era curva e non poteva in alcun modo stare diritta. Quando Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: Donna, sei liberata dalla tua malattia. Impose le mani su di lei e quella subito si raddrizzò e glorificava Dio. Intervenne allora il capo della sinagoga, indignato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, e disse alla folla: Sono sei i giorni in cui si deve lavorare: venite dunque a farvi curare in quelli e non di sabato!Il Signore allora rispose: Ipocriti! Ognuno di voi non scioglie forse di sabato il suo bue o l’asino dalla mangiatoia per portarlo ad abbeverarsi? E costei, figlia di Abramo, che satana teneva legata da diciotto anni, non doveva essere sciolta da questo legame anche se era di sabato? Quando diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla si rallegrava per tutte le meraviglie da lui compiute.

sabato 15 novembre 2025

16 Novembre 2025 - DOMENICA DI SAN MATTEO APOSTOLO ED EVANGELISTA


DOMENICA DI SAN MATTEO APOSTOLO ED EVANGELISTA


LETTURA DELLA DOMENICA 

16 NOVEMBRE 2025

Apolytikion

Santo Apostolo  ed Evangelista   Matteo,   intercedi   presso   il Dio misericordioso, affinché conceda alle nostre anime il perdono dei peccati.
Di udito divino, della voce del Verbo, e di fede, ho ricevuto la luce, lasciando la dogana, il legame   da   cui Cristo è venuto, proclamo l'ineffabile vuoto,   o Apostolo   Matteo. E ora   intercedi,   affinché a 
coloro   che   ti invocano sia concesso   il perdono  dei   peccati   e grande misericordia.


Kontakion

Hai rigettato il   giogo   della   dogana, hai   abbracciato   il giogo   della giustizia e ti sei dimostrato   un eccellente mercante,   avendo acquisito ricchezza, la saggezza dall'alto; da lì hai proclamato la parola di verità e hai risvegliato le anime dei saggi, segnando l'ora del giudizio.




APOSTOLO

ROMANI 10,11-11,2 

Fratelli, il desiderio del mio cuore e la mia preghiera sale a Dio per la loro salvezza.  Rendo infatti loro testimonianza che hanno zelo per Dio, ma non secondo una retta conoscenza;  poiché, ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio.  Ora, il termine della legge è Cristo, perché sia data la giustizia a chiunque crede.
 Mosè infatti descrive la giustizia che viene dalla legge così: L'uomo che la pratica vivrà per essa.  Invece la giustizia che viene dalla fede parla così: Non dire nel tuo cuore: Chi salirà al cielo? Questo significa farne discendere Cristo;  oppure: Chi discenderà nell'abisso? Questo significa far risalire Cristo dai morti.  Che dice dunque? Vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore: cioè la parola della fede che noi predichiamo.  Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo.  Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza.  Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso.  Io domando dunque: Dio avrebbe forse ripudiato il suo popolo? Impossibile! Anch'io infatti sono Israelita, della discendenza di Abramo, della tribù di Beniamino.  Dio non ha ripudiato il suo popolo, che egli ha scelto fin da principio. O non sapete forse ciò che dice la Scrittura, nel passo in cui Elia ricorre a Dio contro Israele?

VANGELO

MATTEO 9, 9-13

 Andando via di là, Gesù vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
 Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli.  Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».  Gesù li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.  Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

sabato 8 novembre 2025

DOMENICA VII DI LUCA - 9 novembre 2025 - SAN NETTARIO di Egina


DOMENICA  VII DI LUCA

SAN NETTARIO di EGINA

LETTURA DELLA DOMENICA

9 NOVEMBRE 2025

APOLITIKION

Hai vissuto una vita pia, come un saggio Gerarca, glorificando il Signore attraverso la tua vita virtuosa, San Nettario. Dal Paraclito, sei stato glorificato con la potenza, scacciando i demoni e guarendo i malati, coloro che si avvicinano fedelmente alle tue divine reliquie.


KONTAKION

Canteremo la stella appena nata dell'Ortodossia e il baluardo appena edificato della Chiesa, con gioia nel cuore. Perché sei stato glorificato dalla potenza dello Spirito. Egli riversa abbondante grazia di guarigione su coloro che gridano; rallegrati, Padre Nektarios.


APOSTOLO

Galati 6,11-18

Fratelli.... vedete con che grossi caratteri vi scrivo, ora, di mia mano.  Quelli che vogliono fare bella figura nella carne, vi costringono a farvi circoncidere, solo per non essere perseguitati a causa della croce di Cristo.  Infatti neanche gli stessi circoncisi osservano la legge, ma vogliono la vostra circoncisione per trarre vanto dalla vostra carne.  Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.  Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l'essere nuova creatura.  E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l'Israele di Dio.  D'ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.

VANGELO

Luca 8,41-56

 Ed ecco venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga: gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di recarsi a casa sua,  perché aveva un'unica figlia, di circa dodici anni, che stava per morire. Durante il cammino, le folle gli si accalcavano attorno.  Una donna che soffriva di emorragia da dodici anni, e che nessuno era riuscito a guarire,  gli si avvicinò alle spalle e gli toccò il lembo del mantello e subito il flusso di sangue si arrestò.  Gesù disse: «Chi mi ha toccato?». Mentre tutti negavano, Pietro disse: «Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia».  Ma Gesù disse: «Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me».  Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando e, gettatasi ai suoi piedi, dichiarò davanti a tutto il popolo il motivo per cui l'aveva toccato, e come era stata subito guarita.  Egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata, va' in pace!».
 Stava ancora parlando quando venne uno della casa del capo della sinagoga a dirgli: «Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro».  Ma Gesù che aveva udito rispose: «Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata».  Giunto alla casa, non lasciò entrare nessuno con sé, all'infuori di Pietro, Giovanni e Giacomo e il padre e la madre della fanciulla.  Tutti piangevano e facevano il lamento su di lei. Gesù disse: «Non piangete, perché non è morta, ma dorme».  Essi lo deridevano, sapendo che era morta,  ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: «Fanciulla, alzati!».  Il suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all'istante. Egli ordinò di darle da mangiare.  I genitori ne furono sbalorditi, ma egli raccomandò loro di non raccontare a nessuno ciò che era accaduto.


 

sabato 1 novembre 2025

DOMENICA V DI LUCA - 2 NOVEMBRE 2025 - Santi Acindino, Pegasio, Elpidoforo, Aftonio


DOMENICA V DI LUCA

Santi Acindino, Pegasio, Elpidoforo, Aftonio


Lettura della domenica

2 Novembre 2025


Apolytikion 

Cantiamo insieme un canto sicuro, con Abbondanza, una terra chiusa, libera, portatrice di Speranza, un viaggio glorioso, perché questi, crateri sicuri e abbondanti, sgorgano per la speranza, avvicinandosi, senza ostacoli di grazia, una fonte di grazia divina.


Kontakion

La bellezza della Trinità, illuminata dall'alba della divina falange degli Atleti, ha attenuato i gravi insulti dei tiranni, grazia abbondante, innocua, senza ostacoli, che fluisce da tutti, verso coloro la cui speranza e il cui desiderio, si avvicinano divinamente attraverso di loro, il Creatore di tutto, Cristo. 


APOSTOLO

GALATI 2° 16-20

Fratelli..... sapendo che l'uomo non è giustificato per le opere della legge ma per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù, per essere giustificati mediante la fede in Cristo e non mediante le opere della legge; poiché per mezzo delle opere della legge nessuna carne sarà giustificata.  Ora, se mentre cercavamo di essere giustificati in Cristo, siamo stati trovati peccatori, Cristo è forse ministro del peccato? Così non sia.  Perché se io riedifico le cose che ho distrutto, mi presento come trasgressore.  Infatti io per mezzo della legge sono morto alla legge, affinché io viva per Dio.  Sono stato crocifisso con Cristo; non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me; e la vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.

VANGELO

Luca 19:19-31

 C'era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di bisso, e ogni giorno banchettava lautamente.  C'era anche un mendicante, di nome Lazzaro, che giaceva alla sua porta, coperto di piaghe ,  e bramoso di sfamarsi con le briciole che cadevano dalla tavola del ricco; ma i cani venivano a leccargli le piaghe.  E avvenne che il mendicante morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo; morì anche il ricco e fu sepolto.  E nell'inferno, essendo tra i tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abramo e Lazzaro nel suo seno.  E gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell'acqua e a rinfrescarmi la lingua, perché sono tormentato in questa fiamma.  Ma Abramo disse: Figlio, ricordati che tu hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro similmente i suoi mali; ma ora egli prega qui e tu non sei più nei tormenti .  Oltre a tutto questo, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vorrebbero passare da voi non possono, né coloro che di là vorrebbero passare da noi. E disse: Ti prego dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre,  perché ho cinque fratelli, perché li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento.  Abramo gli rispose: «Hanno Mosè e i profeti; ascoltino loro».  Ma egli rispose: «No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno».  Ma egli gli disse: «Se non ascoltano Mosè e i profeti, non saranno persuasi neppure se uno risuscitasse dai morti».

sabato 25 ottobre 2025

DOMENICA VI DI LUCA - 26/10/2025 - SAN DEMETRIO MEGALOMARTIRE

DOMENICA VI DI LUCA


San Demetrio megalomartire

Lettura della Domenica

26 Ottobre 2025


Apolytikion 

Il mondo trovò il grande Euristeo in pericolo, in un guerriero, vittorioso sulle nazioni, che si voltava. Come hai deposto l'orgoglio di Lieo, nello stadio, esultando Nestore, così, Santo Grande Martire Demetrio, implora Cristo nostro Dio, che ci sia concessa grande misericordia.


Kontakion

Alle vesti cremisi del tuo sangue, o Demetrio, Dio ha reso purpurea la Chiesa, che ti dà il regno dell'invincibilità e circonda la tua città invulnerabile; perché tu ne sei il sostegno.



APOSTOLO 

2 TIMOTEO 2:1-10


 Tu dunque, figlio mio, fortificati nella grazia che è in Cristo Gesù.  E le cose che hai udito da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri.  Sopporta dunque le sofferenze, come un buon soldato di Gesù Cristo. Nessuno che presta servizio come soldato s'immischia nelle faccende della vita, per piacere a colui che lo ha arruolato.  E se uno partecipa alle gare, non riceve la corona se non ha lottato legalmente.  Vede l'agricoltore che fatica ed è il primo a raccogliere i frutti.  Considerate ciò che dico, perché il Signore vi dia ogni sapienza.  Ricordatevi di Gesù Cristo, risuscitato dai morti, della stirpe di Davide, secondo il mio vangelo,  per il quale soffro fino alle catene come un malfattore; ma la parola di Dio non è osservata.  Perciò sopporto ogni cosa per amore degli eletti, affinché anch'essi ottengano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna.


VANGELO

LUCA 8:27-39


 Ed ecco, un uomo di quella città, posseduto da demoni da molti anni, venne da lui, a terra; non indossava vestiti e non abitava in casa, ma tra le tombe.  Quando vide Gesù, gridò e gli si gettò ai piedi, dicendo a gran voce: «Che ho a che fare con te, Gesù, Figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi!».  Aveva infatti comandato allo spirito immondo di uscire da quell'uomo; molte volte infatti si era impossessato di lui, ed egli era stato tenuto in catene e in ceppi; e spezzati i legami, era spinto dal demonio nei deserti.  E Gesù gli chiese: «Qual è il tuo nome?». Egli rispose: «Legione», perché molti demoni erano entrati in lui.  E lo pregava di non comandare loro di andare nell'abisso.  Ora c'era là un branco di porci che pascolava sul monte; e i porci lo pregarono che permettesse loro di entrare in essi; ed egli lo permise.  E i demoni uscirono dall'uomo ed entrarono nei porci; e il branco si precipitò giù dal dirupo nel lago e soffocarono.  Quando i pastori videro ciò che era accaduto, fuggirono e raccontarono la cosa nella città e nella campagna.  Uscirono per vedere l'accaduto e, giunti da Gesù, trovarono l'uomo dal quale erano usciti i demoni, seduto, vestito, ai piedi di Gesù; ed ebbero paura.  E quelli che avevano visto, raccontarono loro come l'indemoniato era stato guarito.  E tutta la folla del paese dei Geraseni lo pregava di andarsene via da loro, perché erano presi da grande paura; ma egli, salito sulla barca, tornò indietro.  E l'uomo dal quale erano stati scacciati i demòni chiese di stare con lui; e Gesù lo congedò, dicendo:  «Torna a casa tua e racconta le grandi cose che Dio ti ha fatto». E quello se ne andò, e predicò per tutta la città le grandi cose che Gesù gli aveva fatto.

venerdì 17 ottobre 2025

DOMENICA III DI LUCA - 19/10/2025 - PROFETA GIOELE



DOMENICA III DI LUCA


Profeta Gioele


Lettura della domenica
19 ottobre 2025

Apostolo
2 Corinzi 11,31-12,9

Fratelli .....il Dio e Padre del Signore Gesù, che è benedetto in eterno, sa che io non mento.  A Damasco il governatore del re Areta aveva posto delle guardie nella città dei Damasceni per arrestarmi;  e da una finestra fui calato, in una cesta, lungo il muro, e scampai alle sue mani. Bisogna vantarsi? Non è una cosa buona; tuttavia verrò alle visioni e alle rivelazioni del Signore. Conosco un uomo in Cristo che quattordici anni fa (se fu con il corpo non so, se fu senza il corpo non so, Dio lo sa) fu rapito fino al terzo cielo.  So che quell'uomo (se fu con il corpo o senza il corpo non so, Dio lo sa)  fu rapito in paradiso e udì parole ineffabili che non è lecito all'uomo pronunciare.  Di quel tale mi vanterò; ma di me stesso non mi vanterò se non delle mie debolezze.  Pur se volessi vantarmi, non sarei un pazzo, perché direi la verità; ma me ne astengo, perché nessuno mi stimi oltre quello che mi vede essere, o sente da me. E perché io non avessi a insuperbire per l'eccellenza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi affinché io non insuperbisca.  Tre volte ho pregato il Signore perché l'allontanasse da me;  ed egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me.

Vangelo

Lc 7, 11-16

In seguito si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui i discepoli e grande folla.  Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei.  Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!».  E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Giovinetto, dico a te, alzati!».  Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre.  Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo».

sabato 11 ottobre 2025

Domenica IV di Luca -12/10/2025 - Santi Padri del VII Concilio Ecumenico (Nicea 787) - Sinassi tutti i santi della Magna Grecia

                                         Domenica IV di Luca





Santi Padri del VII Concilio Ecumenico (Nicea, 787) 

 
 
Sinassi tutti i santi della Magna Grecia



 
Lettura della Domenica 
 12 ottobre 2025
 
Apostolo
 
Tt 3, 8-15
 

Diletto figlio Tito, questa parola è degna di fede e perciò voglio che tu sia fermo su tali cose, affinché quelli che credono in Dio si sforzino di eccellere nelle opere buone. Ciò è bello e utile agli uomini. Evita invece sciocche controversie, le genealogie, le dispute e le polemicheintorno alla Legge, perché sono inutili e vane. Dopo unprimo e un secondo ammonimento evita l’uomo fazioso: sai bene che tali persone sono fuori strada e continueranno a peccare, condannandosi da sé. Quando ti avrò mandato Artema o Tìchico, affrèttati a raggiungermi a Nicopoli, perché ho deciso di passare lì l’inverno. Provvedi con cura  a Zena, il giurista, e ad Apollo, perché non manchi loro nulla. Imparino così anche inostri a distinguersi nel fare il bene per le necessità urgenti, affinché non rimangano infruttuosi. Ti salutano tutti coloro che sono con me. Saluta quelli che ci amano nella fede. La grazia sia con tutti voi! Amin.

 Απλές σκέψεις πόνου και αγωνίας … Ιέρεια (754) - Νίκαια (787) -  Κωνσταντινούπολη (2016)
Vangelo
(Lc 8, 5-15)
 

Il Signore ha detto questa parabola: "Uscì il seminatore a seminare i suoi semi. Mentre seminava, uno cadde lungo la  strada, fu calpestato e gli uccelli del cielo lo mangiarono. Un altro cadde sulla roccia, germogliò e si seccò perché non aveva umidità. Un altro cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti  insieme ad esso, lo soffocarono. Un altro cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto". E detto questo,  esclamò: "Chi ha orecchi per intendere, intenda!" Allora i suoi discepoli gli domandarono il significato di questa parabola. Ed egli disse: "A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio; agli altri parlo in parabole affinché guardando non vedano e ascoltando non comprendano Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. Quelli caduti lungo la strada sono quelli che hanno ascoltato, ma poi viene il diavolo e toglie la parola dal loro cuore perché, non avendo creduto, non siano salvati. Quelli caduti sulla roccia sono quelli che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola ma non hanno radici: credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto tra i rovi, sono quelli che hanno ascoltato, ma strada facendo si lasciano sopraffare da preoccupazioni, ricchezze, e dai piaceri della vita, e così non giungono a maturazione. Quello caduto sulla terra buona, sono quelli che, dopo aver ascoltato la parola con cuore nobile e buono, la custodiscono e producono frutto con la perseveranza".

 

sabato 4 ottobre 2025

Domenica II di Luca - 05/10/2025 - Santa Carithina e beata Medodia

                                  

                             Domenica II di Luca

  Santa Carithina



                          Beata Metodia


Lettura della Domenica

 5 ottobre 2025


Apostolo

II Cor 6,16 - 7,1

 Fratelli, voi siete tempio del Dio vivente, come ha detto Dio: Abiterò e camminerò in mezzo a loro, e sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Perciò uscite di mezzo a loro e mettetevi in disparte, dice il Signore, non toccate nulla d’impuro. E io vi accoglierò e sarò per voi un padre e voi sarete per me figli e figlie, dice il Signore onnipotente. Con tali promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la santificazione, nel timore di Dio. 

Vangelo

Lc 6, 31-36

 Il Signore ha detto: “Come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate chi vi ama, che merito è per voi? Infatti, anche i peccatori amano quelli che li amano. Infatti, se fate del bene a chi fa del bene a voi, che merito è per voi? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate di ricevere, che merito è per voi? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Piuttosto, amate i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperare nulla in contraccambio, e la vostra ricompensa sarà grande; e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo sugli ingrati e sui malvagi. Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso”.

sabato 30 agosto 2025

Domenica XII di Matteo - 31 agosto 2025 - Deposizione della Santa Cintura della Santissima Madre di Dio

 Domenica XII di Matteo


Deposizione della Santa Cintura della Santissima Madre di Dio


Lettura della Domenica

31 Agosto 2025

Apolytikion   


    O Theotokos sempre vergine, rifugio degli uomini, Estetica e Cintura del tuo          corpo immacolato, concederò un forte recinto alla tua città, dimorando                    incorruttibilmente alla tua progenie senza seme, poiché in te si rinnovano 
    sia la natura che il tempo, per noi che ti disprezziamo, per concedere pace 
    alla tua città e grande misericordia alle nostre anime.

 Kontakion

   O Theotokos, la tua onorevole Cintura ha circondato il tuo grembo portatore
   di Dio, la tua città è uno stato incontrastato, e c'è un tesoro, di cose buone               insuperabili, l'unica che ha generato la sempre vergine.





Apostolo

 Eb 9, 1-7

Fratelli.... anche la prima alleanza aveva norme di culto e il santuario terrestre. Fu preparata infatti una tenda, la prima, nella quale vi erano il candelabro, la mensa e la presentazione dei pani, ed è detta “Santa”. Dietro la seconda cortina c’era una tenda chiamata “Santa dei Santi”, che aveva l’altare d’oro dell’incenso e l’arca dell’alleanza ricoperta intorno dappertutto d’oro. In questa c’era un’anfora d’oro con la manna e il bastone d’Aronne che era fiorito, e le tavole dell’alleanza; sopra di essa i Cherubini di gloria ombreggiavano il propiziatorio. Di queste cose non è ora il caso di parlare in dettaglio. Essendo le cose così disposte, nella prima tenda entrano in ogni tempo i sacerdoti che compiono i servizi del culto. Invece nella seconda entra solo il gran sacerdote, una volta l’anno, non senza il sangueche offre per se stesso e per i peccati d’ignoranza del popolo.

Vangelo 

Mt 19, 16-26

In quel tempo, un giovane si avvicinò a Gesù e gli disse: “Maestro, che cosa devo fare di buono perché abbia la vita eterna?” Egli disse a lui: “Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è il buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti”. Gli chiese: “Quali?”. Gesù rispose: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso”. Il giovane gli disse: “Tutto questo lo ho osservato dalla mia giovinezza; cosa manca ancora?” Gesù gli disse: “Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi”. Udito questo, il giovane se ne andò rattristato, perché aveva molte ricchezze. Allora Gesù disse ai suoi discepoli: “In verità vi dico che un ricco difficilmente entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio”. All’udir ciò i discepoli erano molto stupiti e dicevano: “Chi si potrà dunque salvare?” Gesù li guardò e disse loro: “Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile”.


sabato 23 agosto 2025

DOMENICA XI di MATTEO - 24 Agosto 2025 - San Cosma l'Etolio

 DOMENICA XI di MATTEO



                                  San Cosma l'Etolio

LETTURA DELLA DOMENICA 

24 Agosto 2025


APOSTOLO 

1 CORINZI 9:2-12


Fratelli .....se per altri non sono apostolo, per voi lo sono; perché il sigillo del mio apostolato siete voi nel Signore.  Questa è la mia difesa davanti a coloro che mi esaminano.  Non abbiamo forse il diritto di mangiare e di bere?  Non abbiamo forse il diritto di condurre in giro una sorella e una donna, come fanno gli altri apostoli, i fratelli del Signore e Cefa?  O forse soltanto io e Barnaba non abbiamo il diritto di astenerci dal lavorare?  Chi mai infatti serve a proprie spese? Chi pianta una vigna e non ne mangia il frutto? O chi pasce un gregge e non mangia il latte del gregge?  Non dico io queste cose secondo l'uomo? O non dice anche la legge queste cose?  Sta scritto infatti nella legge di Mosè: Non metterai la museruola al bue che ara. Non ha forse parte con Dio nei confronti dei buoi? Oppure parla per noi? Poiché sta scritto per noi: chi ara deve arare nella speranza, e chi ara deve avere parte alla speranza, nella speranza.  Se abbiamo seminato per voi i beni spirituali, non raccoglieremo forse i vostri beni materiali? Se altri hanno parte alla vostra autorità, non l'abbiamo forse anche noi? Noi però non abbiamo usato di questa autorità, ma ci freniamo in ogni cosa, per non ostacolare il vangelo di Cristo.

VANGELO

MATTEO 18:23-35


 Per questo motivo il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi.  E, avendo cominciato a fare i conti, gli fu presentato uno che gli doveva mille talenti.  E poiché non era in grado di restituire, il suo padrone gli ordinò di prendere la moglie, i figli e tutto ciò che aveva, e di restituire tutto ciò che aveva.  Allora il servo, prostratosi, lo adorò, dicendo: Signore, abbi pazienza con me e ti pagherò ogni cosa.  Allora il padrone di quel servo, mosso a compassione, lo sciolse e gli condonò il debito.  Ma quel servo, uscito, trovò uno dei suoi conservi che gli doveva cento denari; gli mise le mani addosso e lo strangolò, dicendo: Pagami quello che devi.  E il suo conservo, prostratosi ai suoi piedi, lo supplicava, dicendo: Abbi pazienza con me e ti pagherò.  Ma egli non volle, anzi andò e lo fece gettare in prigione, finché non avesse pagato il dovuto.  Ma i suoi conservi, visto ciò che era accaduto, ne furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto.  Allora il suo padrone lo chiamò e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito, perché tu mi hai pregato;  non dovevi anche tu aver pietà del tuo conservo, così come io ho avuto pietà di te?  E il suo padrone, adirato, lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse pagato tutto il dovuto.  Così anche il mio Padre celeste farà con voi, se non perdonerete di cuore ciascuno al proprio fratello.