venerdì 3 maggio 2013

GRANDE E SABATO SANTO

GRANDE E  SABATO SANTO

LA DISCESA ALL'ADE


Il nobile Giuseppe,
calato dal legno il tuo corpo immacolato,
lo avvolse in una sindone pura con aromi,
e prestandoti le ultime cure,
lo depose in un sepolcro nuovo.  










Non piangere per me, o Madre,
vedendo nella tomba
il figlio che senza seme
hai concepito in grembo:
perché io risorgerò e sarò glorificato,
e poiché sono Dio,
incessantemente innalzerò nella gloria
coloro che con fede e amore






In alto in trono,
e in basso nella tomba,
tale ti contemplarono, o mio Salvatore,
gli esseri celesti e quelli sotterranei,
sconvolti dalla tua morte:
poiché tu, oltre ogni comprensione,
ti mostravi morto e suprema origine di vita.
(Orthos, tropario dall'ode 1)





Nel Grande e Santo Sabato tutta la liturgia è un cantico intorno alla tomba vivificante del Cristo. Il Signore crocifisso viene deposto in un sepolcro nuovo, dopo le sofferenze con le quali ha salvato il mondo.
Attorno al sepolcro del Signore si scioglie il pianto della Vergine, del popolo, di tutto il creato. Il Signore, Principe della Vita, giace morto sotto gli occhi delle sue creature. Nell'ufficiatura è ricostruita drammaticamente la sepoltura di Gesù. I personaggi che vi appaiono sono la Vergine in lacrime, Giuseppe di Arimatea, Nicodemo, le donne mirofore. Il mattutino è caratterizzato dal canto degli «Enkomia» o «Thrini» (lamentazioni), cantati insieme al salmo 118. Una composizione suddivisa in tre stanze con un numero di versetti indeterminato.
Il pianto e il dolore per la morte del Signore è accettato in vista della redenzione dal dolore mediante la Resurrezione. Da tutto l'ufficio del sabato spira un'atmosfera di speranza e di attesa. Il sonno di Cristo nella tomba è un sonno fecondo di vita. Come il grano caduto in terra, se muore, porta molto frutto, così dal corpo vivificante di Gesù germoglierà la Vita.
La liturgia di questo giorno celebra anche il mistero della discesa del Signore nell'Ade. Il Signore voleva dimostrare concretamente di essere la luce del mondo, anche per coloro che si trovavano nelle tenebre infernali. La redenzione è universale per tutti gli uomini vissuti sulla terra. La luce salvifica di Cristo raggiunge anche le profondità dell'Ade e libera i giusti morti ivi trattenuti, facendoli risorgere e portandoli insieme a lui nella gloria del Padre.

LAMENTAZIONI
Ah! come sta solitaria la città un tempo ricca di popolo!

È divenuta come una vedova,la grande fra le nazioni;un tempo signora

 tra le province è sottoposta a tributo.
Essa piange amaramente nella notte,le sue lacrime scendono sulle guance;
nessuno le reca conforto, fra tutti i suoi amanti;

tutti i suoi amici l'hanno tradita,le sono divenuti nemici.

Giuda è emigrato per la miseria e la dura schiavitù.

Egli abita in mezzo alle nazioni, senza trovare riposo;

tutti i suoi persecutori l'hanno raggiunto fra le angosce.

Le strade di Sion sono in lutto,nessuno si reca più alle sue feste;

tutte le sue porte sono deserte,i suoi sacerdoti sospirano,

le sue vergini sono afflitte ed essa è nell'amarezza.
I suoi avversari sono i suoi padroni,i suoi nemici sono felici,
perché il Signore l'ha afflitta per i suoi misfatti senza numero;
i suoi bambini sono stati condotti in schiavitù,sospinti dal nemico.
Dalla figlia di Sion è scomparso ogni splendore;
i suoi capi sono diventati come cervi che non trovano pascolo;
camminano senza forze davanti agli inseguitori.
Gerusalemme ricorda i giorni della sua miseria e del suo vagare,
tutti i suoi beni preziosi dal tempo antico; ricorda quando il suo popolo cadeva per mano del nemico e nessuno le porgeva aiuto.
I suoi nemici la guardavano e ridevano della sua rovina.
Gerusalemme ha peccato gravemente, per questo è 

 divenuta un panno immondo; 
quanti la onoravano la disprezzano, perché hanno visto la sua nudità;

anch'essa sospira e si volge indietro.

La sua sozzura è nei lembi della sua veste, non pensava alla sua fine;

essa è caduta in modo sorprendente e ora nessuno la consola.

"Guarda, Signore, la mia miseria, perché il nemico ne trionfa".

L'avversario ha steso la mano su tutte le sue cose più preziose;
essa infatti ha visto i pagani penetrare nel suo santuario,
coloro ai quali avevi proibito di entrare nella tua assemblea.
Tutto il suo popolo sospira in cerca di pane;
danno gli oggetti più preziosi in cambio di cibo, per sostenersi in vita.
"Osserva, Signore, e considera come sono disprezzata!
Voi tutti che passate per la via,considerate e osservate
se c'è un dolore simile al mio dolore, al dolore che ora mi tormenta,
e con cui il Signore mi ha punito nel giorno della sua ira ardente.
Dall'alto egli ha scagliato un fuoco e nelle mie ossa lo ha fatto penetrare;
ha teso una rete ai miei piedi, mi ha fatto cadere all'indietro;
mi ha reso desolata, affranta da languore per sempre.
S'è aggravato il giogo delle mie colpe, nella sua mano esse sono annodate;
il loro giogo è sul mio collo ed ha fiaccato la mia forza;
il Signore mi ha messo nelle loro mani, non posso rialzarmi.
Ha ripudiato tutti i miei prodi il Signore in mezzo a me.
Egli ha chiamato a raccolta contro di me per fiaccare i miei giovani;
il Signore ha pigiato come uva nel tino la vergine figlia di Giuda.         
Per tali cose io piango, dal mio occhio scorrono lacrime,
perché lontano da me è chi consola, chi potrebbe ridarmi la vita;
i miei figli sono desolati, perché il nemico ha prevalso".
Sion protende le mani, nessuno la consola.
Il Signore ha inviato contro Giacobbe i suoi nemici da tutte le parti.
Gerusalemme è divenuta come panno immondo in mezzo a loro.

"Giusto è il Signore, poiché mi sono ribellata alla sua parola.

Ascoltate, vi prego, popoli tutti, e osservate il mio dolore!

Le mie vergini e i miei giovani sono andati in schiavitù.

Ho chiamato i miei amanti, ma essi mi hanno tradita;

i miei sacerdoti e i miei anziani nella città sono spirati

mentre cercavano cibo per sostenersi in vita.

Guarda, Signore, quanto sono in angoscia; le mie viscere si agitano,

il mio cuore è sconvolto dentro di me, poiché sono stata veramente ribelle.

Di fuori la spada mi priva dei figli, dentro c'è la morte.
Senti come sospiro, nessuno mi consola.
Tutti i miei nemici han saputo della mia sventura, ne hanno gioito, perché tu hai fatto ciò.

Manda il giorno che hai decretato ed essi siano simili a me!

Ti sia presente tutta la loro malvagità e trattali duramente come hai trattato me, a causa di tutte le mie prevaricazioni.

Molti sono infatti i miei sospiri e il mio cuore si consuma".

2

Come il Signore ha oscurato nella sua ira la figlia di Sion!

Egli ha scagliato dal cielo in terra la gloria di Israele.

Non si è ricordato dello sgabello dei suoi piedi nel giorno del suo furore.

Il Signore ha distrutto senza pietà tutte le dimore di Giacobbe;

ha abbattuto con ira le fortezze della figlia di Giuda;

ha prostrato a terra, ha profanato il suo regno e i suoi capi.
Con ira ardente egli ha infranto tutta la potenza di Israele.

Ha tratto indietro la destra davanti al nemico;
ha acceso Giacobbe come una fiamma di fuoco, che divora tutto all'intorno.
Ha teso il suo arco come un nemico, ha tenuto ferma la destra come un avversario, ha ucciso quanto è delizia dell'occhio.
Sulla tenda della figlia di Sion ha rovesciato la sua ira come fuoco.
Il Signore è divenuto come un nemico, ha distrutto Israele;
ha distrutto tutti i suoi palazzi, ha abbattuto le sue fortezze,
ha moltiplicato alla figlia di Giuda lamento e cordoglio.
Ha devastato come un giardino la sua dimora, ha demolito

 il luogo della riunione.

Il Signore ha fatto dimenticare in Sion la festa e il sabato

e ha rigettato nel furore della sua ira re e sacerdoti.

Il Signore ha abbandonato il suo altare, ha rigettato il suo santuario;

ha consegnato in balìa del nemico le mura delle sue fortezze.

Essi alzarono grida nel tempio del Signore quasi fosse un giorno di festa.
Il Signore ha deciso di demolire le mura della figlia di Sion;
egli ha steso la corda per le misure, non ritrarrà la mano dalla distruzione;
ha reso desolati bastione e baluardo; ambedue sono in rovina.
Sono affondate nella terra le sue porte; egli ne ha rovinato e 

spezzato le sbarre;

il suo re e i suoi capi sono tra le genti; non c'è più legge

e neppure i suoi profeti han ricevuto visioni dal Signore.

Siedono a terra in silenzio gli anziani della figlia di Sion,

han cosparso di cenere il capo, si sono cinti di sacco;

curvano a terra il capo le vergini di Gerusalemme.
Si son consunti per le lacrime i miei occhi, le mie viscere sono sconvolte;
si riversa per terra la mia bile per la rovina della figlia del mio popolo;
mentre vien meno il bambino e il lattante
nelle piazze della città.
Alle loro madri dicevano: "Dov'è il grano e il vino?".
Intanto venivan meno come feriti nelle piazze della città;
esalavano il loro respiro in grembo alle loro madri.
Con che cosa ti metterò a confronto?
A che cosa ti paragonerò, figlia di Gerusalemme?
Che cosa eguaglierò a te per consolarti, vergine figlia di Sion?
Poiché è grande come il mare la tua rovina; chi potrà guarirti?
I tuoi profeti hanno avuto per te visioni di cose vane e insulse,
non hanno svelato le tue iniquità per cambiare la tua sorte;
ma ti han vaticinato lusinghe, vanità e illusioni.
Contro di te battono le mani quanti passano per la via;

fischiano, scrollano il capo sulla figlia di Gerusalemme:

"È questa la città che dicevano bellezza perfetta,gioia di tutta la terra?".

Spalancano contro di te la bocca tutti i tuoi nemici, fischiano e digrignano i denti, dicono: "L'abbiamo divorata!

Questo è il giorno che aspettavamo, siamo arrivati a vederlo".

Il Signore ha compiuto quanto aveva decretato, ha adempiuto la sua parola

decretata dai giorni antichi, ha distrutto senza pietà, ha dato modo al nemico di gioire di te, ha esaltato la potenza dei tuoi avversari.
Grida dal tuo cuore al Signore, vergine figlia di Sion; fa' scorrere come torrente le tue lacrime, giorno e notte!
Non darti pace, non abbia tregua la pupilla del tuo occhio.
Alzati, grida nella notte quando cominciano i turni di sentinella;
effondi come acqua il tuo cuore, davanti al Signore; alza verso di lui le mani
per la vita dei tuoi bambini, che muoiono di fame all'angolo di ogni strada.
"Guarda, Signore, e considera; chi mai hai trattato così?
Le donne divorano i loro piccoli, i bimbi che si portano in braccio!
Sono trucidati nel santuario del Signore sacerdoti e profeti!
Giacciono a terra per le strade ragazzi e vecchi; le mie vergini e i miei giovani sono caduti di spada; hai ucciso nel giorno della tua ira,hai trucidato senza pietà. 
Come ad un giorno di festa hai convocato
i miei terrori dall'intorno. Nel giorno dell'ira del Signore non vi fu né superstite né fuggiasco.
Quelli che io avevo portati in braccio e allevati li ha sterminati il mio nemico".

3

Io sono l'uomo che ha provato la miseria sotto la sferza della sua ira.

Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce.

Solo contro di me egli ha volto e rivolto la sua mano tutto il giorno.

Egli ha consumato la mia carne e la mia pelle, ha rotto le mie ossa.

Ha costruito sopra di me, mi ha circondato di veleno e di affanno.

Mi ha fatto abitare in luoghi tenebrosi come i morti da lungo tempo.
Mi ha costruito un muro tutt'intorno, perché non potessi più uscire;
 ha reso pesanti le mie catene. 

Anche se grido e invoco aiuto
egli soffoca la mia preghiera.

Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra, ha ostruito i miei sentieri.

Egli era per me un orso in agguato, un leone in luoghi nascosti.

Seminando di spine la mia via, mi ha lacerato, mi ha reso desolato.
Ha teso l'arco, mi ha posto come bersaglio alle sue saette.
Ha conficcato nei miei fianchi le frecce della sua faretra.
Son diventato lo scherno di tutti i popoli, la loro canzone d'ogni giorno.
Mi ha saziato con erbe amare, mi ha dissetato con assenzio.
Mi ha spezzato con la sabbia i denti, mi ha steso nella polvere.
Son rimasto lontano dalla pace, ho dimenticato il benessere.
E dico: "È sparita la mia gloria, la speranza che mi veniva dal Signore".
Il ricordo della mia miseria e del mio vagare è come assenzio e veleno.
Ben se ne ricorda e si accascia dentro di me la mia anima.
Questo intendo richiamare alla mia mente, e per questo voglio riprendere speranza.
Le misericordie del Signore non sono finite, non è esaurita la sua compassione;
esse son rinnovate ogni mattina, grande è la sua fedeltà.
"Mia parte è il Signore - io esclamo - per questo in lui voglio sperare".
Buono è il Signore con chi spera in lui, con l'anima che lo cerca.
È bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore.
È bene per l'uomo portare il giogo fin dalla giovinezza.
Sieda costui solitario e resti in silenzio, poiché egli glielo ha imposto;
cacci nella polvere la bocca, forse c'è ancora speranza;
porga a chi lo percuote la sua guancia, si sazi di umiliazioni.
Poiché il Signore non rigetta mai...
Ma, se affligge, avrà anche pietà secondo la sua grande misericordia.
Poiché contro il suo desiderio egli umilia e affligge i figli dell'uomo.
Quando schiacciano sotto i loro piedi tutti i prigionieri del paese,
quando falsano i diritti di un uomo in presenza dell'Altissimo,
quando fan torto a un altro in una causa, forse non vede il Signore tutto ciò?
Chi mai ha parlato e la sua parola si è avverata, senza che il Signore lo avesse comandato?
Dalla bocca dell'Altissimo non procedono forse  
le sventure e il bene?

Perché si rammarica un essere vivente,un uomo,  per i castighi dei suoi peccati?
"Esaminiamo la nostra condotta e scrutiamola, ritorniamo al Signore.
Innalziamo i nostri cuori al di sopra delle mani, verso Dio nei cieli.
Abbiamo peccato e siamo stati ribelli; tu non ci hai perdonato.
Ti sei avvolto nell'ira e ci hai perseguitati, hai ucciso senza pietà.
Ti sei avvolto in una nube, così che la supplica non giungesse fino a te.
Ci hai ridotti a spazzatura e rifiuto in mezzo ai popoli.
Han spalancato la bocca contro di noi tutti i nostri nemici.
Terrore e trabocchetto sono la nostra sorte, desolazione e rovina".
Rivoli di lacrime scorrono dai miei occhi, per la rovina della figlia del mio popolo.
Il mio occhio piange senza sosta perché non ha pace

finché non guardi e non veda il Signore dal cielo. 


Il mio occhio mi tormenta per tutte le figlie della mia città.
Mi han dato la caccia come a un passero coloro che mi son nemici senza ragione.
Mi han chiuso vivo nella fossa e han gettato pietre su di me.
Son salite le acque fin sopra il mio capo; io dissi: "È finita per me".
Ho invocato il tuo nome, o Signore, dalla fossa profonda.
Tu hai udito la mia voce: "Non chiudere l'orecchio al mio sfogo".
Tu eri vicino quando ti invocavo, hai detto: "Non temere!".
Tu hai difeso, Signore, la mia causa, hai riscattato la mia vita.
Hai visto, o Signore, il torto che ho patito, difendi il mio diritto!
Hai visto tutte le loro vendette, tutte le loro trame contro di me.
Hai udito, Signore, i loro insulti, tutte le loro trame contro di me,
i discorsi dei miei oppositori e le loro ostilità contro di me tutto il giorno.
Osserva quando siedono e quando si alzano; io sono la loro beffarda canzone.
Rendi loro il contraccambio, o Signore, secondo l'opera delle loro mani.
Rendili duri di cuore, la tua maledizione su di loro!
Perseguitali nell'ira e distruggili sotto il cielo, Signore.

4

Ah! come si è annerito l'oro, si è alterato l'oro migliore.
Sono disperse le pietre sante all'angolo di ogni strada.

I preziosi figli di Sion, valutati come oro fino,
 ah! come sono stimati quali vasi di creta, lavoro delle mani di vasaio!

Perfino gli sciacalli porgono le mammelle e allattano i loro cuccioli,

ma la figlia del mio popolo è divenuta crudele come gli struzzi nel deserto.
La lingua del lattante si è attaccata al palato per la sete; 
i bambini chiedevano il pane e non c'era chi lo spezzasse loro.
Coloro che si cibavano di leccornìe languono lungo le strade;
coloro che erano allevati sulla porpora abbracciano letame.
Grande è stata l'iniquità della figlia del mio popolo, maggiore del peccato di Sòdoma,
la quale fu distrutta in un attimo, senza fatica di mani.
I suoi giovani erano più splendenti della neve, più candidi del latte;
avevano il corpo più roseo dei coralli, era zaffìro la loro figura.
Ora il loro aspetto s'è fatto più scuro della fuliggine, non si riconoscono più per le strade;
si è raggrinzita la loro pelle sulle ossa, è divenuta secca come legno.
Sono più fortunati gli uccisi di spada che i morti per fame, che son caduti estenuati
per mancanza dei prodotti del campo.
Mani di donne, già inclini a pietà, hanno cotto i loro bambini,
che sono serviti loro di cibo nel disastro della figlia del mio popolo.
Il Signore ha esaurito la sua collera, ha rovesciato l'ira ardente;
ha acceso in Sion un fuoco, che ha divorato le sue fondamenta.
Non credevano i re della terra e tutti gli abitanti del mondo
che l'avversario e il nemico sarebbero penetrati entro le porte di Gerusalemme.
Fu per i peccati dei suoi profeti, per le iniquità dei suoi sacerdoti,
che versarono in mezzo ad essa il sangue dei giusti.
Costoro vagavano come ciechi per le strade, insozzati di sangue,
così che non si potevan toccare le loro vesti.
"Scostatevi! Un impuro!", si gridava per loro, "Scostatevi! Non toccate!".
Fuggivano e andavano randagi tra le genti, non potevano trovare dimora.
La faccia del Signore li ha dispersi, egli non gli volgerà più lo sguardo;
non si è avuto riguardo dei sacerdoti, non si è usata pietà agli anziani.
Ancora si consumavano i nostri occhi, in cerca di un vano soccorso.
Dal nostro osservatorio scrutavamo verso una nazione che non poteva salvarci.
Han dato la caccia ai nostri passi, impedendoci di andare per le nostre piazze.
"Prossima è la nostra fine; son compiuti i nostri giorni! Certo, è arrivata la nostra fine".
I nostri inseguitori erano più veloci delle aquile del cielo; sui monti ci hanno inseguiti,
nel deserto ci hanno teso agguati.
Il nostro respiro, l'unto del Signore, è stato preso nei loro trabocchetti,
lui, di cui dicevamo: "Alla sua ombra vivremo fra le nazioni".
Esulta pure, gioisci, figlia di Edom, che abiti nella terra di Uz;
anche a te arriverà il calice, ti inebrierai ed esporrai la tua nudità.
È completa la tua punizione, figlia di Sion, egli non ti manderà più in esilio;
ma punirà la tua iniquità, figlia di Edom, scoprirà i tuoi peccati.

5

Ricordati, Signore, di quanto ci è accaduto, guarda e considera il nostro obbrobrio.

La nostra eredità è passata a stranieri, le nostre case a estranei.

Orfani siam diventati, senza padre;  le nostre madri come vedove.

L'acqua nostra beviamo per denaro, la nostra legna si acquista a pagamento.

Con un giogo sul collo siamo perseguitati siamo sfiniti, non c'è per noi riposo.

All'Egitto abbiamo teso la mano, all'Assiria per saziarci di pane.
I nostri padri peccarono e non sono più, noi portiamo la pena delle loro iniquità.
Schiavi comandano su di noi, non c'è chi ci liberi dalle loro mani.
A rischio della nostra vita ci procuriamo il pane davanti alla spada nel deserto.
La nostra pelle si è fatta bruciante come un forno a causa degli ardori della fame.
Han disonorato le donne in Sion, le vergini nelle città di Giuda.
I capi sono stati impiccati dalle loro mani, i volti degli anziani non sono stati rispettati.
I giovani han girato la mola; i ragazzi son caduti sotto il peso della legna.
Gli anziani hanno disertato la porta, i giovani i loro strumenti a corda.
La gioia si è spenta nei nostri cuori, si è mutata in lutto la nostra danza.
È caduta la corona dalla nostra testa; guai a noi, perché abbiamo peccato!
Per questo è diventato mesto il nostro cuore, per tali cose si sono annebbiati i nostri occhi:
perché il monte di Sion è desolato; le volpi vi scorrazzano.
Ma tu, Signore, rimani per sempre, il tuo trono di generazione in generazione.
Perché ci vuoi dimenticare per sempre? Ci vuoi abbandonare per lunghi giorni?
Facci ritornare a te, Signore, e noi ritorneremo; rinnova i nostri giorni come in antico,
poiché non ci hai rigettati per sempre, né senza limite sei sdegnato contro di noi.



Salmo 118 (119)
Alleluia. 

Beato l'uomo di integra condotta, che cammina nella legge del Signore. 
Beato chi è fedele ai suoi insegnamenti e lo cerca con tutto il cuore.
Non commette ingiustizie, cammina per le sue vie. 
Tu hai dato i tuoi precetti perché siano osservati fedelmente.


Siano diritte le mie vie, nel custodire i tuoi decreti. 
Allora non dovrò arrossire se avrò obbedito ai tuoi comandi. 
Ti loderò con cuore sincero quando avrò appreso le tue giuste sentenze. 
Voglio osservare i tuoi decreti: non abbandonarmi mai.


Come potrà un giovane tenere pura la sua via? 
Custodendo le tue parole. Con tutto il cuore ti cerco: non farmi deviare dai tuo precetti. 
Conservo nel cuore le tue parole per non offenderti con il peccato. 
Benedetto sei tu, Signore; mostrami il tuo volere. 
Con le mie labbra ho enumerato tutti i giudizi della tua bocca. 
Nel seguire i tuoi ordini è la mia gioia più che in ogni altro bene. 
Voglio meditare i tuoi comandamenti, considerare le tue vie. 
Nella tua volontà è la mia gioia; mai dimenticherò la tua parola.


Sii buono con il tuo servo e avrò vita, custodirò la tua parola. 
Aprimi gli occhi perché io veda le meraviglie della tua legge. 
Io sono straniero sulla terra, non nascondermi i tuoi comandi. 
Io mi consumo nel desiderio dei tuoi precetti in ogni tempo. 
Tu minacci gli orgogliosi; maledetto chi devìa dai tuoi decreti. 
Allontana da me vergogna e disprezzo, perché ho osservato le tue leggi. 
Siedono i potenti, mi calunniano, ma il tuo servo medita i tuoi decreti. 
Anche i tuoi ordini sono la mia gioia, miei consiglieri i tuoi precetti.


Io sono prostrato nella polvere; dammi vita secondo la tua parola. 
Ti ho manifestato le mie vie e mi hai risposto; insegnami i tuoi voleri. 
Fammi conoscere la via dei tuoi precetti e mediterò i tuoi prodigi. 
Io piango nella tristezza; sollevami secondo la tua promessa. 
Tieni lontana da me la via della menzogna, fammi dono della tua legge. 
Ho scelto la via della giustizia, mi sono proposto i tuoi giudizi. 
Ho aderito ai tuoi insegnamenti, Signore, che io non resti confuso. 
Corro per la via dei tuoi comandamenti, perché hai dilatato il mio cuore.


Indicami, Signore, la via dei tuoi decreti e la seguirò sino alla fine. 
Dammi intelligenza, perché io osservi la tua legge e la custodisca con tutto il cuore. 
Dirigimi sul sentiero dei tuoi comandi, perché in esso è la mia gioia. 
Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti e non verso la sete del guadagno. 
Distogli i miei occhi dalle cose vane, fammi vivere sulla tua via. 
Con il tuo servo sii fedele alla parola che hai data, perché ti si tema. 
Allontana l'insulto che mi sgomenta, poiché i tuoi giudizi sono buoni. 
Ecco, desidero i tuoi comandamenti; per la tua giustizia fammi vivere.


Venga a me, Signore, la tua grazia, la tua salvezza secondo la tua promessa; 
a chi mi insulta darò una risposta, perché ho fiducia nella tua parola. 
Non togliere mai dalla mia bocca la parola vera, perché confido nei tuoi giudizi.Custodirò la tua legge per sempre, nei secoli, in eterno. 
Sarò sicuro nel mio cammino, perché ho ricercato i tuoi voleri. 
Davanti ai re parlerò della tua alleanza senza temere la vergogna. 
Gioirò per i tuoi comandi che ho amati. 
Alzerò le mani ai tuoi precetti che amo, mediterò le tue leggi.


Ricorda la promessa fatta al tuo servo, con la quale mi hai dato speranza. 
Questo mi consola nella miseria: la tua parola mi fa vivere. 
I superbi mi insultano aspramente, ma non devìo dalla tua legge. 
Ricordo i tuoi giudizi di un tempo, Signore, e ne sono consolato.


M'ha preso lo sdegno contro gli empi che abbandonano la tua legge.
Sono canti per me i tuoi precetti, nella terra del mio pellegrinaggio.
Ricordo il tuo nome lungo la notte e osservo la tua legge, Signore.
Tutto questo mi accade perché ho custodito i tuoi precetti.
La mia sorte, ho detto, Signore, è custodire le tue parole. 
Con tutto il cuore ti ho supplicato, fammi grazia secondo la tua promessa.
Ho scrutato le mie vie, ho rivolto i miei passi verso i tuoi comandamenti.
Sono pronto e non voglio tardare a custodire i tuoi decreti.
I lacci degli empi mi hanno avvinto, ma non ho dimenticato la tua legge.
Nel cuore della notte mi alzo a renderti lode per i tuoi giusti decreti.
Sono amico di coloro che ti sono fedeli e osservano i tuoi precetti.
Del tuo amore, Signore, è piena la terra; insegnami il tuo volere.
Hai fatto il bene al tuo servo, Signore, secondo la tua parola.
Insegnami il senno e la saggezza, perché ho fiducia nei tuoi comandamenti.
Prima di essere umiliato andavo errando, ma ora osservo la tua parola.
Tu sei buono e fai il bene, insegnami i tuoi decreti.
Mi hanno calunniato gli insolenti, ma io con tutto il cuore osservo i tuoi precetti. 
Torpido come il grasso è il loro cuore, ma io mi diletto della tua legge. 
Bene per me se sono stato umiliato, perché impari ad obbedirti. 
La legge della tua bocca mi è preziosa più di mille pezzi d'oro e d'argento. 
Le tue mani mi hanno fatto e plasmato; fammi capire e imparerò i tuoi comandi. 
I tuoi fedeli al vedermi avranno gioia, perché ho sperato nella tua parola. 

Signore, so che giusti sono i tuoi giudizi e con ragione mi hai umiliato. 
Mi consoli la tua grazia, secondo la tua promessa al tuo servo. 
Venga su di me la tua misericordia e avrò vita, poiché la tua legge è la mia gioia. 

Siano confusi i superbi che a torto mi opprimono; io mediterò la tua legge. 
Si volgano a me i tuoi fedeli e quelli che conoscono i tuoi insegnamenti.
Sia il mio cuore integro nei tuoi precetti, perché non resti confuso.
Mi consumo nell'attesa della tua salvezza, spero nella tua parola.
Si consumano i miei occhi dietro la tua promessa, mentre dico: «Quando mi darai conforto?».
Io sono come un otre esposto al fumo, ma non dimentico i tuoi insegnamenti.
Quanti saranno i giorni del tuo servo? Quando farai giustizia dei miei persecutori?
Mi hanno scavato fosse gli insolenti che non seguono la tua legge.
Verità sono tutti i tuoi comandi; a torto mi perseguitano: vieni in mio aiuto.
Per poco non mi hanno bandito dalla terra, ma io non ho abbandonato i tuoi precetti.

Secondo il tuo amore fammi vivere e osserverò le parole della tua bocca.
La tua parola, Signore, è stabile come il cielo.
La tua fedeltà dura per ogni generazione; hai fondato la terra ed essa è salda.
Per tuo decreto tutto sussiste fino ad oggi, perché ogni cosa è al tuo servizio.
Se la tua legge non fosse la mia gioia, sarei perito nella mia miseria.
Mai dimenticherò i tuoi precetti: per essi mi fai vivere.
Io sono tuo: salvami, perché ho cercato il tuo volere.
Gli empi mi insidiano per rovinarmi, ma io medito i tuoi insegnamenti. 
Di ogni cosa perfetta ho visto il limite, ma la tua legge non ha confini. 
Quanto amo la tua legge, Signore; tutto il giorno la vado meditando.
Il tuo precetto mi fa più saggio dei miei nemici, perché sempre mi accompagna.
Sono più saggio di tutti i miei maestri, perché medito i tuoi insegnamenti.
Ho più senno degli anziani, perché osservo i tuoi precetti.
Tengo lontano i miei passi da ogni via di male, per custodire la tua parola.
Non mi allontano dai tuoi giudizi, perché sei tu ad istruirmi.
Quanto sono dolci al mio palato le tue parole: più del miele per la mia bocca.
Dai tuoi decreti ricevo intelligenza, per questo odio ogni via di menzogna.
Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino.
Ho giurato, e lo confermo, di custodire i tuoi precetti di giustizia.
Sono stanco di soffrire, Signore, dammi vita secondo la tua parola.
Signore, gradisci le offerte delle mie labbra, insegnami i tuoi giudizi.
La mia vita è sempre in pericolo, ma non dimentico la tua legge.
Gli empi mi hanno teso i loro lacci, ma non ho deviato dai tuoi precetti.
Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti, sono essi la gioia del mio cuoreHo piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti,in  essi è la  mia ricompensa 
per sempre.
Detesto gli animi incostanti, io amo la tua legge.
Tu sei mio rifugio e mio scudo, spero nella tua parola.
Allontanatevi da me o malvagi, osserverò i precetti del mio Dio.
Sostenimi secondo la tua parola e avrò vita, non deludermi nella mia speranza.
Sii tu il mio aiuto e sarò salvo, gioirò sempre nei tuoi precetti.
Tu disprezzi chi abbandona i tuoi decreti, perché la sua astuzia è fallace.
Consideri scorie tutti gli empi della terra, perciò amo i tuoi insegnamenti.
Tu fai fremere di spavento la mia carne, io temo i tuoi giudizi.
Ho agito secondo diritto e giustizia; non abbandonarmi ai miei oppressori.
Assicura il bene al tuo servo; non mi opprimano i superbi.
I miei occhi si consumano nell'attesa della tua salvezza e della tua parola di 
giustizia. 


Agisci con il tuo servo secondo il tuo amore e insegnami i tuoi comandamenti.
Io sono tuo servo, fammi comprendere e conoscerò i tuoi insegnamenti.
E' tempo che tu agisca, Signore; hanno violato la tua legge.
Perciò amo i tuoi comandamenti più dell'oro, più dell'oro fino.
Per questo tengo cari i tuoi precetti e odio ogni via di menzogna.
Meravigliosa è la tua alleanza, per questo le sono fedele.


La tua parola nel rivelarsi illumina, dona saggezza ai semplici.
Apro anelante la bocca, perché desidero i tuoi comandamenti.
Volgiti a me e abbi misericordia, tu che sei giusto per chi ama il tuo nome.
Rendi saldi i miei passi secondo la tua parola e su di me non prevalga il male.
Salvami dall'oppressione dell'uomo e obbedirò ai tuoi precetti.
Fà risplendere il volto sul tuo servo e insegnami i tuoi comandamenti.
Fiumi di lacrime mi scendono dagli occhi, perché non osservano la tua legge.
Tu sei giusto, Signore, e retto nei tuoi giudizi. 
Con giustizia hai ordinato le tue leggi e con fedeltà grande. 
Mi divora lo zelo della tua casa, perché i miei nemici dimenticano le tue parole.Purissima è la tua parola, il tuo servo la predilige. 
Io sono piccolo e disprezzato, ma non trascuro i tuoi precetti. 
La tua giustizia è giustizia eterna e verità è la tua legge. 
Angoscia e affanno mi hanno colto, ma i tuoi comandi sono la mia gioia. 
Giusti sono i tuoi insegnamenti per sempre, fammi comprendere e avrò la vita.
T'invoco con tutto il cuore, Signore, rispondimi; custodirò i tuoi precetti. 
Io ti chiamo, salvami, e seguirò i tuoi insegnamenti. 
Precedo l'aurora e grido aiuto, spero sulla tua parola. 
I miei occhi prevengono le veglie per meditare sulle tue promesse. 
Ascolta la mia voce, secondo la tua grazia; Signore, fammi vivere secondo il tuo giudizio. 
A tradimento mi assediano i miei persecutori, sono lontani dalla tua legge. 
Ma tu, Signore, sei vicino, tutti i tuoi precetti sono veri. 
Da tempo conosco le tue testimonianze che hai stabilite per sempre.

Vedi la mia miseria, salvami, perché non ho dimenticato la tua legge. 
Difendi la mia causa, riscattami, secondo la tua parola fammi vivere. 
Lontano dagli empi è la salvezza, perché non cercano il tuo volere. 
Le tue misericordie sono grandi, Signore, secondo i tuoi giudizi fammi vivere. 
Sono molti i persecutori che mi assalgono, ma io non abbandono le tue leggi. 
Ho visto i ribelli e ne ho provato ribrezzo, perché non custodiscono la tua parola. 
Vedi che io amo i tuoi precetti, Signore, secondo la tua grazia dammi vita. 
La verità è principio della tua parola, resta per sempre ogni sentenza della tua giustizia.

I potenti mi perseguitano senza motivo, ma il mio cuore teme le tue parole. 
Io gioisco per la tua promessa, come uno che trova grande tesoro. 
Odio il falso e lo detesto, amo la tua legge. 
Sette volte al giorno io ti lodo per le sentenze della tua giustizia. 
Grande pace per chi ama la tua legge, nel suo cammino non trova inciampo. 
Aspetto da te la salvezza, Signore, e obbedisco ai tuoi comandi. 
Io custodisco i tuoi insegnamenti e li amo sopra ogni cosa. 
Osservo i tuoi decreti e i tuoi insegnamenti: davanti a te sono tutte le mie vie.
Giunga il mio grido fino a te, Signore, fammi comprendere secondo la tua parola. 
Venga al tuo volto la mia supplica, salvami secondo la tua promessa. 
Scaturisca dalle mie labbra la tua lode, poiché mi insegni i tuoi voleri. 
La mia lingua canti le tue parole, perché sono giusti tutti i tuoi comandamenti. 
Mi venga in aiuto la tua mano, poiché ho scelto i tuoi precetti. 
Desidero la tua salvezza, Signore, e la tua legge è tutta la mia gioia. 
Possa io vivere e darti lode, mi aiutino i tuoi giudizi. 
Come pecora smarrita vado errando; cerca il tuo servo, 
perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti.




APOSTOLO dai Romani 6:3-11

 Fratelli  non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?  Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.  Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione.  Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato.  Infatti chi è morto, è ormai libero dal peccato.
 Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui,  sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui.  Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio.  Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.

VANGELO secondo Matteo 28:1-20

 Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro.  Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa.  Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite.  Ma l'angelo disse alle donne: «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto.  Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto».  Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli.
 Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: «Salute a voi». Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono.  Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno».
 Mentre esse erano per via, alcuni della guardia giunsero in città e annunziarono ai sommi sacerdoti quanto era accaduto.  Questi si riunirono allora con gli anziani e deliberarono di dare una buona somma di denaro ai soldati dicendo:  «Dichiarate: i suoi discepoli sono venuti di notte e l'hanno rubato, mentre noi dormivamo.  E se mai la cosa verrà all'orecchio del governatore noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni noia».  Quelli, preso il denaro, fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questa diceria si è divulgata fra i Giudei fino ad oggi.
 Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato.  Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano.  E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra.  Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo,  insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

"Nel grande e santo sabato festeggiamo la sepoltura del corpo divino e la discesa all'ade del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, per le quali la nostra stirpe è stata richiamata dalla corruzione e trasferita alla vita eterna.  



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