DOMENICA DELLA SANTA
PENTECOSTE
IL GRANDE VESPERO DI PENTECOSTE O DELLA GENUFLESSIONE |
Al Vespro.
Viene segnato prima a causa dell’ufficio della genuflessione. Dopo il salmo introduttivo, grande colletta fatta dal diacono, se c’è; se non c’è, viene fatta dal sacerdote.
In pace preghiamo il Signore.
Per la pace dall’alto e la salvezza delle anime nostre, preghiamo il Signore.
Per la pace del mondo intero, la saldezza delle sante Chiese di Dio e l’unione di tutti, preghiamo il Signore.
Per il popolo qui presente che attende la grazia del santo Spirito, preghiamo il Signore.
Per quanti piegano il cuore e le ginocchia davanti al Signore, preghiamo il Signore
Perché ci sia data la forza di giungere a perfezione in modo a Dio gradito, preghiamo il Signore.
Perché la sua misericordia sia copiosamente mandata su di noi, preghiamo il Signore.
Perché le nostre genuflessioni gli siano accette, come incenso davanti a lui, preghiamo il Signore.
Per quanti hanno bisogno del suo aiuto, preghiamo il Signore.
Perché siamo liberati da ogni tribolazione, ira, pericolo e angustia, preghiamo il Signore.
Soccorrici...
Facendo memoria della santissima..
Ekfònisis del sacerdote.
Poiché a te si addice ogni gloria, onore e adorazione, Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amìn.
Al Signore, a te ho gridato, 6 stichi e i 3 seguenti stichirá idiòmela, ripetendoli 2 volte.
Tono 4.
Fatti straordinari hanno veduto oggi
tutte le genti nella città di Davide,
quando lo Spirito santo è disceso in
lingue di fuoco, come ha dichiarato
l’ispirato Luca; egli dice infatti: Mentre
tutti i discepoli di Cristo erano riuniti
insieme, ecco un rombo come di vento
che soffia impetuoso e riempì la casa
dove erano seduti; e tutti cominciarono a
parlare della santa Trinità in termini
stranieri, con dogmi e dottrine singolari
(2).
Lo Spirito santo da sempre era, è e
sarà, perché mai ha avuto principio, né
mai cesserà d’essere, ma sempre è posto
con il Padre e il Figlio e con loro
annoverato: vita e creatore di vita, luce e
illuminatore, buono per essenza e fonte di
bontà; per lui è conosciuto il Padre e
glorificato il Figlio, per lui da tutti è
riconosciuta l’unica potenza, l’unica
unione, l’unica adorazione della Trinità
santa (2).
Lo Spirito santo è luce, vita e viva fonte
spirituale; Spirito di sapienza, Spirito di
intelligenza, buono, retto, intelligente,
Spirito che ci guida e purifica dalle colpe;
Dio e divinizzante; fuoco procedente dal
fuoco, Spirito che parla, opera e
distribuisce i carismi; Spirito per il quale
tutti i profeti, gli apostoli di Dio e i
martiri, furono corroborati; straordinaria
novella, straordinaria visione, fuoco che
si divide per distribuire carismi (2).
Gloria. E ora.
Tono pl. 2.
Re celeste, Paràclito, Spirito di verità,
che sei presente ovunque e tutto
riempi, tesoro dei beni e datore di
vita, vieni e abita in noi, purificaci da
ogni macchia e salva, o buono, le nostre
anime.
Ingresso con l’incenso. Luce gioiosa.
Prokìmenon.
Tono grave.
Qual Dio è grande come il nostro Dio?
Tu sei il Dio che, solo, compie
meraviglie.
Stico. Hai fatto conoscere fra i popoli la
tua potenza.
Stico.
E ho detto: Ora ho cominciato,
questo è il mutamento della destra
dell’Altissimo.
Stico.
Ho ricordato le opere del
Signore: Sì, ricorderò dal principio le tue
meraviglie.
Poi il diacono dice:
Ancora e ancora, piegando le
ginocchia, preghiamo il Signore.
Mentre tutti s’inginocchiano in terra a capo scoperto, il sacerdote, dal santuario, legge le preghiere ad alta voce, in modo che tutti sentano.
Immacolato, incontaminato, senza
principio, invisibile, incomprensibile,
imperscrutabile, immutabile, insuperabile,
incommensurabile, paziente Signore, che
solo possiedi l’immortalità e abiti la luce
inaccessibile, che hai fatto il cielo, la terra e
il mare e tutte le opere che sono in essi,
che adempi le preghiere di tutti prima che
siano formulate: noi ti preghiamo e ti
supplichiamo, o Sovrano amico degli
uomini, Padre del Signore, Dio e Salvatore
nostro Gesù Cristo, che per noi uomini e
per la nostra salvezza discese dai cieli,
s’incarnò per virtù dello Spirito santo da
Maria, la sempre Vergine e gloriosa Theotokos; egli, insegnando prima con le
parole e dimostrandolo poi con le opere,
quando si sottopose alla passione salvifica,
lasciò un esempio a noi miseri, peccatori e
indegni servi suoi, perché offrissimo
suppliche, piegando il collo e le ginocchia
per i nostri peccati e i peccati d’ignoranza
del popolo. Tu dunque,
misericordiosissimo e amico degli uomini,
ascoltaci nel giorno in cui t’invochiamo,
particolarmente in questo giorno di
pentecoste, in cui il Signore nostro Gesù
Cristo, dopo esser asceso ai cieli ed essersi
assiso alla destra di Dio Padre, inviò il
santo Spirito sui suoi santi discepoli e
apostoli ed egli si posò su ciascuno di loro
e li colmò tutti della sua grazia
inesauribile ed essi iniziarono a
proclamare in altre lingue le meraviglie di
Dio e a profetare. Or dunque, noi ti
preghiamo, ascoltaci e ricòrdati di noi
miseri e colpevoli e fa’ tornare dalla
prigionia le anime nostre, perché intercede
per noi la tua stessa compassione.
Accoglici, mentre prostràti gridiamo:
Abbiamo peccato. Su te siamo stati gettati
sin dal grembo, dal seno di nostra madre
tu sei il nostro Dio: ma sono venuti meno
nella vanità i nostri giorni, siamo stati
spogliati del tuo aiuto, siamo privi di ogni
scusa. Confidando tuttavia nella tua pietà,
gridiamo: Il peccato della nostra
giovinezza e le nostre ignoranze non
ricordare e purificaci dalle nostre colpe
nascoste; non respingerci nel tempo della
vecchiaia, al venir meno della nostra forza
non abbandonarci; prima di farci tornare
alla terra, dacci di convertirci a te e
guardaci con benevolenza e grazia. Misura
le nostre iniquità col metro della tua pietà;
opponi l’abisso della tua multiforme pietà
alla moltitudine delle nostre colpe.
Guarda, Signore, dall’alto del tuo
santuario sul tuo popolo che ti circonda e
attende da te la tua copiosa misericordia:
visitaci nella tua benevolenza, liberaci
dalla tirannia del diavolo, rendi sicura la nostra vita con le tue sante e sacre leggi.
Affida il tuo popolo a un fedele angelo
custode; raccoglici tutti nel tuo regno;
dona il perdono a quanti in te sperano;
condona a loro e a noi i peccati; purificaci
con l’energia del tuo santo Spirito; sventa
le macchinazioni del nemico contro di noi.
Aggiunge anche la seguente preghiera:
Benedetto sei tu, Signore, Sovrano
onnipotente, che hai illuminato il
giorno con la luce del sole e rischiarato la
notte con i bagliori del fuoco: tu che ci hai
concesso di percorrere tutta la giornata e
di avvicinarci all’inizio della notte, ascolta
la nostra supplica e quella di tutto il tuo
popolo e perdona a noi tutti i peccati
volontari e involontari; accogli le nostre
preghiere vespertine e manda copiosa la
tua misericordia e la tua compassione
sulla tua eredità Circondaci come di un
baluardo dei tuoi santi angeli, armaci con
le armi della tua giustizia, tienici nella
roccaforte della tua verità, custodiscici con con la tua potenza, liberaci da ogni
sventura e da ogni assalto dell’avversario.
Concedi che anche questa sera, con la
notte che sopraggiunge, sia perfetta,
santa, pacifica, senza peccato, senza
inciampo, libera da fantasie notturne e
così tutti i giorni della nostra vita: per
l’intercessione della santa Theotokos e di
tutti i santi che in tutti i tempi ti sono stati
graditi.
Soccorrici, salvaci, abbi pietà di noi, rialzaci e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.
Facendo memoria della santissima,...
Ekfònisis del sacerdote:
Poiché tuo è l’avere misericordia e salvarci...
Il diacono: Diciamo tutti con tutta l’anima... .
Ekfònisis del sacerdote: Poiché tu sei Dio misericordioso e amico degli uomini...
Il diacono: Ancora e ancora, piegando le ginocchia, preghiamo il Signore.
E il sacerdote dice la preghiera:
Signore Gesù Cristo, nostro Dio, tu hai
dato agli uomini la tua pace e,
continuando ad esser presente a noi e alla
nostra vita, sempre concedi ai fedeli il
dono del tuo santissimo Spirito, per
un’eredità inalienabile. Oggi hai inviato
sui tuoi apostoli questa grazia in modo più
manifesto e hai temprato le loro labbra con
lingue di fuoco, per le quali noi tutti, da
ogni stirpe umana, accogliendo con
l’udito, ciascuno nella propria lingua, la
conoscenza di Dio, siamo stati illuminati
dalla luce dello Spirito e liberati dall’errore
come da una tenebra. Con il dono delle
lingue sensibili e ignee e l’energia
soprannaturale siamo stati ammaestrati a
credere in te e siamo stati illuminati per
proclamare la tua divinità, con il Padre e il
santo Spirito, in una sola divinità, potenza
e potestà. Tu dunque, irradiazione del
Padre, impronta della sostanza e dalla
natura di lui, impronta immutabile e di
perfetta somiglianza, fonte della sapienza e della grazia, apri anche le mie labbra di
peccatore e insegnami come bisogna
pregare e per che cosa. Tu infatti conosci la
gran moltitudine dei miei peccati, ma le
tue viscere di misericordia ne supereranno
il numero smisurato, perché, ecco, a te mi
presento con timore, gettando nell’oceano
della tua misericordia la disperazione
della mia anima. Governa la mia vita, tu
che con potenza governi tutto il creato con
un’ineffabile parola di sapienza, tu, porto
tranquillo per chi è sbattuto dai marosi e
insegnami la via per la quale camminare.
Concedi ai miei pensieri lo Spirito della
tua sapienza, donando lo Spirito di
intelligenza alla mia stoltezza. Adombra le
mie opere con lo Spirito del tuo timore e
rinnova nel mio intimo lo Spirito retto.
Con lo Spirito che guida, rafforza la mia
mente vacillante: affinché, guidato ogni
giorno al bene dal tuo Spirito buono, sia
reso degno di compiere i tuoi
comandamenti e di ricordarmi sempre del
tuo ritorno glorioso, quando esaminerai le
nostre azioni. Non permettere che resti
sedotto dalle mollezze corruttibili di
questo mondo, ma rendimi capace di
bramare il gaudio dei tesori futuri. Tu
infatti hai detto, o Sovrano, che qualunque
cosa uno chiederà nel tuo nome, la
riceverà senza difficoltà da parte di Dio
Padre tuo a te coeterno. Per questo anch’io
peccatore, alla venuta del tuo santo
Spirito, prego la tua bontà: Donami a mia
salvezza tutto ciò per cui ti ho pregato. Sì,
Signore, munifico datore buono di ogni
energia: tu dai molto al di là di quanto
chiediamo. Tu sei compassionevole, o
misericordioso: sei senza peccato e sei
divenuto partecipe della nostra carne e ti
pieghi con ogni tenera compassione su chi
piega il ginocchio davanti a te, divenuto
propiziazione per i nostri peccati. Da’,
Signore, al tuo popolo, la tua multiforme
compassione, ascoltaci dal tuo cielo santo:
santificalo con la potenza della tua destra
salvifica; proteggilo all’ombra delle tue ali; non disprezzare l’opera delle tue mani.
Contro te solo peccammo, ma a te solo
anche rendiamo culto: non conosciamo
adorazione di un dio estraneo, né si levano
le nostre mani ad altro Dio, o Sovrano.
Rimettici le nostre colpe e accogliendo le
preghiere che ti rivolgiamo in ginocchio,
stendi la mano in nostro aiuto. Accetta la
preghiera di tutti come incenso gradito,
che sale al cospetto della tua maestà piena
di benevolenza
Aggiunge anche la seguente preghiera:
Signore, Signore, che ci hai liberati da
ogni freccia che vola di giorno,
liberaci anche da tutto ciò che si aggira
nelle tenebre. Accetta il sacrificio
vespertino, le nostre mani a te innalzate.
Concedici di trascorrere senza macchia
questo spazio di riposo notturno, senza
sperimentare alcun male e liberaci da
ogni turbamento e paura suscitati dal
diavolo contro di noi. Dona alle anime
nostre la compunzione e ai nostri pensieri
di preoccuparsi dell’esame che farai nel
tremendo e giusto tuo giudizio. Inchioda
col tuo timore le nostre carni e mortifica
le nostre membra che sono sulla terra:
affinché anche nella quiete del sonno
siamo illuminati dalla contemplazione
dei tuoi giudizi. Allontana da noi ogni fantasia sconveniente e ogni dannosa
concupiscenza. Destaci per il tempo della
preghiera, corroborati nella fede e pronti
a progredire nei tuoi decreti.
Facendo memoria della santissima...
Ekfònisis del sacerdote: Per la benevolenza e la grazia del tuo unigenito Figlio, col quale sei benedetto con il santissimo, buono e vivificante tuo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli.
Segue il Degnati, Signore
Quindi il diacono: Ancora e ancora, piegando le ginocchia, preghiamo il Signore.
E il sacerdote dice la preghiera:
Fonte di vita e luce, sempre
zampillante, Potenza creatrice
coeterna al Padre, che compisti
stupendamente tutta l’economia di
salvezza per i mortali, Cristo, nostro Dio,
che spezzasti i vincoli indissolubili della
morte e i catenacci dell’ade, calpestando la
moltitudine degli spiriti maligni; tu hai
offerto te stesso quale vittima immacolata
per noi, dando in sacrificio il tuo
purissimo corpo, non toccato da nessun
peccato e inaccessibile al peccato e con
questa tremenda e inenarrabile azione
sacra ci hai gratificati della vita eterna.
Discendesti nell’ade infrangendone le
sbarre eterne e mostrando la via del
ritorno a quanti sedevano nella tenebra;
prendesti all’amo, con un’esca
divinamente sapiente, il cupo drago
origine del male, lo legasti nel tartaro con
catene di tenebra e l’imprigionasti nel
fuoco inestinguibile e nella tenebra
esteriore con la tua forza d’infinita
potenza, o gloriosa sapienza del Padre. Tu ti mostri grande soccorritore di chi
subisce insolenza e illumini quanti
siedono nella tenebra e nell’ombra di
morte, o Signore d’eterna gloria e Figlio
diletto del Padre altissimo, eterna luce da
eterna luce: o sole di giustizia, ascolta le
nostre suppliche e da’ riposo alle anime
dei tuoi servi, ai nostri padri e fratelli già
addormentati, agli altri nostri parenti
secondo la carne e a tutti i nostri congiunti
secondo la fede, che ora ricordiamo,
perché in te è il potere su tutti e reggi in
tua mano tutti i confini della terra.
Sovrano onnipotente, Dio dei padri e
Signore di misericordia, Creatore della
stirpe mortale e immortale e d’ogni natura
umana che si compone e di nuovo si
dissolve, della vita e della morte, del
tempo che trascorriamo qui in terra e del
nostro transito nell’aldilà, tu misuri i
tempi ai viventi e stabilisci l’ora della
morte, conduci all’ade e ne riconduci, con
l’infermità ci leghi e ci sciogli col vigore; tu
amministri le cose presenti secondo
l’utilità e governi le future per il profitto;
tu vivifichi con la speranza della
risurrezione quanti sono colpiti dal
pungiglione della morte. Tu stesso,
Sovrano dell’universo, Dio e Salvatore
nostro, speranza degli estremi della terra e
di quanti sono lontano nel mare, in
quest’ultimo, grande e salvifico giorno di
pentecoste ci hai mostrato il mistero della
santa, consustanziale, coeterna,
indivisibile e inconfusa Trinità e hai
effuso, con la sua discesa e la sua
presenza, il tuo santo Spirito vivificante,
sotto forma di lingue di fuoco, sui tuoi
santi apostoli, costituendoli
evangelizzatori della nostra pia fede e
rendendoli confessori e araldi della vera
teologia; in questa conclusiva festa di
salvezza, ti sei degnato d’accogliere le
suppliche espiatorie per quanti sono
trattenuti nell’ade e ci hai dato grandi
speranze che sia dato ai defunti sollievo
dalle pene che li stringono e refrigerio da parte tua. Esaudisci dunque le preghiere
che ti rivolgiamo nella nostra deplorevole
meschinità: alle anime dei tuoi servi già
addormentati da’ riposo nel luogo
luminoso e verdeggiante del refrigerio da
cui sono fuggiti dolore, tristezza e lamento
e colloca i loro spiriti nelle tende dei giusti
e concedi loro pace e sollievo: non i morti
ti loderanno, Signore, né quanti sono
nell’ade hanno il coraggio di offrirti la
lode, ma noi, i viventi ti benediciamo, ti
supplichiamo e ti offriamo per le loro
anime preghiere e sacrifici di
propiziazione.
Dio grande ed eterno, santo e amico
degli uomini, che ci hai fatti degni di
stare in quest’ora al cospetto della tua
inaccessibile gloria per cantare e lodare le
tue meraviglie, sii propizio a noi, indegni
tuoi servi e concedici la grazia di offrirti
con cuore contrito, liberi da distrazioni la
dossologia del trisagio e il ringraziamento
per i grandi doni che ci hai fatto e che
sempre ci fai. Ricòrdati, Signore, della
nostra debolezza e non permettere che ci
perdiamo per le nostre iniquità, ma usa la tua grande misericordia con la nostra
piccolezza affinché, fuggendo il buio del
peccato, camminiamo nel giorno della
giustizia e rivestiti delle armi della luce,
giungiamo al termine senza esser insidiati
da alcuna insolenza del maligno e con
franchezza rendiamo per tutto gloria a te,
solo Dio vero e amico degli uomini. È
infatti un tuo mistero in verità davvero
grande, o Sovrano di tutti e Creatore,
questo temporaneo dissolversi delle tue
creature, che in seguito di nuovo si
ricompongono e in eterno riposano. Per
tutto ti rendiamo grazie: per il nostro
ingresso in questo mondo e per il nostro
esodo da esso, che, in virtù della tua
verace promessa, ci induce a sperare la
risurrezione e la vita intatta: possiamo noi
goderne al tuo secondo futuro avvento.
Perché tu sei anche l’autore della nostra
risurrezione, giudice imparziale e amico
degli uomini per ciò che riguarda le azioni
della vita, Sovrano e Signore della
ricompensa, tu che, come noi, hai
partecipato di carne e sangue, nella tua
somma condiscendenza e delle nostre
passioni non colpevoli, sottomettendoti
volontariamente alla tentazione,
rivestendoti di viscere di compassione,
divenendo spontaneamente nostro aiuto
nelle tentazioni, in forza di ciò che hai
sofferto venendo tu stesso tentato. È così
che hai condotto anche noi alla tua stessa
impassibilità. Ricevi dunque, o Sovrano, le
nostre preghiere e suppliche, da’ riposo al
padre, alla madre, ai fratelli, alle sorelle e
ai figli di ciascuno e a qualunque altro
parente o congiunto e a tutte le anime che
già riposano in attesa della risurrezione
per la vita eterna. Colloca i loro spiriti e i
loro nomi nel libro della vita, nel seno di
Abramo, di Isacco e di Giacobbe, nella
regione dei viventi, nel regno dei cieli, nel
paradiso di delizie, introducendole tutte,
tramite i tuoi angeli luminosi, nelle tue
sante dimore. Risuscita anche i nostri corpi
nel giorno da te stabilito, secondo le tue sante e veraci promesse. Non vi è dunque
morte, Signore, per noi tuoi servi alla
dipartita dal corpo per venire a te, o Dio: è
piuttosto il passaggio dalle sofferenze alla
dolcezza, alla felicità, un passaggio al
riposo e alla gioia; e se anche peccammo
contro di te, sii propizio tanto a noi quanto
a loro, perché nessuno è puro da macchia
davanti a te, nemmeno se la sua vita fosse
di un giorno, perché tu solo sulla terra sei
apparso senza peccato, Signore nostro
Gesù Cristo e grazie a te tutti speriamo
d’ottenere misericordia e remissione dei
peccati. Perciò, tu che sei buono e amico
degli uomini, o Dio, condona, assolvi,
perdona, a noi e a loro tutte le colpe,
volontarie o involontarie, conosciute e
sconosciute, manifeste e nascoste, in
opere, pensieri o parole, in qualsiasi nostro
comportamento e movimento. A chi ci ha
preceduto dona liberazione e sollievo; a
noi qui presenti da’ la tua benedizione,
concedendo a noi e a tutto il tuo popolo
una fine buona, nella pace e alla tua
tremenda e terribile venuta, apri per noi
viscere di misericordia e di amore per gli
uomini e facci degni del tuo regno.
Ancora la seguente preghiera:
Dio grande ed eccelso, che solo abiti
la luce inaccessibile e possiedi
l’immortalità, che hai fatto tutto il
creato con sapienza, che hai separato la
luce dalla tenebra, che hai posto il sole a
dominio del giorno e la luna e le stelle a
dominio della notte, che anche oggi hai
concesso a noi peccatori d’accostarci al tuo
volto nella confessione e offrirti la liturgia
vespertina, tu stesso, Signore amico degli
uomini, dirigi la nostra preghiera come
incenso davanti a te e accoglila come soave
profumo. Concedici sera e notte pacifiche;
rivestici con le armi della luce; liberaci dallo
spavento notturno e da tutto ciò che si
aggira nella tenebra. Fa’ che sia libero da
ogni fantasia diabolica il sonno che hai
donato a ristoro della nostra debolezza; sì,
Sovrano di tutti, che concedi ogni bene,
affinché anche sul nostro letto, nella
compunzione, ci ricordiamo nella notte del
tuo santissimo nome e illuminàti dalla
meditazione dei tuoi precetti, ci leviamo
nell’esultanza dell’anima per glorificare la
tua bontà, offrendo preghiere e suppliche
alla tua amorosa compassione per i nostri
peccati e quelli di tutto il tuo popolo, che ti
chiediamo di voler visitare, nella tua
misericordia, per intercessione della santa
Theotokos.
Il diacono:
Ancora e ancora, piegando le
ginocchia, preghiamo il Signore.
Facendo memoria della santissima...
Ekfònisis del sacerdote:
Poiché tu sei il riposo della nostra
anima e del nostro corpo e a te rendiamo
gloria, Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e
sempre e nei secoli dei secoli.
Il diacono:
Completiamo la nostra preghiera
vespertina...
Ekfònisis del sacerdote:
Poiché tu sei Dio buono e amico degli
uomini...
Pace a tutti.
Il popolo: E al tuo spirito.
Il diacono:
Chinate il capo davanti al Signore.
Il popolo: A te, Signore.
Il sacerdote, sottovoce: Signore, nostro Dio, che hai inclinato i
cieli e sei sceso a salvezza del genere
umano, guarda sui tuoi servi e sulla
tua eredità. A te, infatti, Giudice temibile
e amico degli uomini, i tuoi servi che
hanno chinato il capo e curvato
sottomessi la nuca, senza attendere aiuto
dagli uomini, ma aspettando la tua
misericordia e attendendo la tua salvezza.
Custodiscili in ogni tempo, in questa sera
e nella notte che si avvicina, da ogni
nemico, da ogni energia avversa del
diavolo, da ragionamenti vani e pensieri
cattivi.
Poi ad alta voce:
Sia benedetto e glorificato il potere del
tuo regno: del Padre, del Figlio e del
santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei
secoli. Amìn.
Si cantano i 3 prosòmia dello stico.
Tono 3.
cco ora le lingue, segno manifesto per
tutti: i giudei infatti, dai quali è
Cristo secondo la carne, sono
decaduti dalla divina grazia perché
malati d’incredulità e noi, che
proveniamo dalle genti, siamo stati resi
degni della divina luce, confermati dalle
parole dei discepoli, proclamanti la gloria
di Dio, benefattore di tutti; con loro anche
noi, piegando cuore e ginocchia,
prostriamoci con fede al Salvatore delle
anime nostre, confermati dal santo
Spirito.
Stico. Un cuore puro crea in me, o Dio
e uno spirito retto rinnova nelle mie
viscere.
Ora lo Spirito Paràclito è stato effuso su
ogni carne: cominciando infatti dal coro
degli apostoli, ha esteso ai fedeli la grazia,
comunicandola tramite loro; egli conferma
la sua potente venuta distribuendo ai
discepoli le lingue in forma di fiamma,
perché possano cantare e glorificare Dio;
col cuore spiritualmente illuminato,
corroborati nella fede dal santo Spirito,
imploriamo la salvezza delle anime nostre.
Stico. Non rigettarmi dal tuo volto e il
tuo Spirito santo non togliere da me.
Ora gli apostoli di Cristo sono rivestiti
di potenza dall’alto, perché il Paràclito li
rinnova, rinnovandosi in loro con mistica
novità di scienza: ed essi, annunziandola
in lingue straniere e sublimi, c’insegnano a
render culto alla natura eterna, semplice e
trisipostatica del Dio benefattore di tutti;
illuminàti dunque dai loro insegnamenti,
adoriamo il Padre, il Figlio e lo Spirito,
implorando la salvezza delle anime nostre.
Gloria. E ora. Tono pl. 4.
Idiòmelon dell’imperatore Leone. Venite, popoli, adoriamo la Divinità
trisipostatica: il Figlio nel Padre con
il santo Spirito; il Padre infatti ha
intemporalmente generato il Figlio
coeterno e con lui regnante e lo Spirito
santo era nel Padre, glorificato col Figlio;
una sola potenza, una sola sostanza, una
sola divinità che noi tutti adoriamo
dicendo: Santo Dio, che tutto hai creato
mediante il Figlio, con la sinergia del
santo Spirito; Santo forte, per il quale
abbiamo conosciuto il Padre e per il quale
lo Spirito santo venne nel mondo; Santo
immortale, Spirito Paràclito, che dal
Padre procedi e nel Figlio riposi; Trinità
santa, gloria a te.
Poi: Ora lascia, trisagio e apolytìkion della
festa.
Apolytìkion. Tono pl. 4.
Benedetto sei tu, Cristo Dio nostro, che
sapientissimi hai reso i pescatori,
mandando loro lo Spirito Santo e per
mezzo loro hai pescato l’universo. Amico
degli uomini, gloria a te (3).
Quindi il sacerdote fa il congedo come segue:
Colui che, dal seno del Padre si è
annientato, ha assunto la nostra
natura, l’ha divinizzata ed è poi
risalito ai cieli, sedendosi alla destra di
Dio Padre e di là ha mandato sui suoi
santi discepoli e apostoli lo Spirito divino,
santo, consustanziale, di eguale potenza,
di eguale gloria, coeterno e per mezzo
suo li ha illuminati, illuminando quindi
tramite loro tutta la terra, Cristo, nostro
vero Dio, per intercessione della
purissima, santa Madre sua senza
macchia, dei santi e gloriosi apostoli
pneumatofori e araldi di Dio, degni di
ogni lode e di tutti i santi, abbia pietà di
noi e ci salvi per la sua bontà. Amìn
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