Domenica XII di Luca
dei Dieci Lebbrosi
San Paolo di Tebe (4° secolo);
San Giovanni calibita (470)
Lettura della Domenica
15 gennaio 2017
Apostolo
Col 3, 4-11
Fratelli, quando Cristo, la nostra vita, apparirà, allora
anche voi apparirete con lui nella gloria. Fate dunque
morire ciò che appartiene alla terra: fornicazione,
impurità, passione, desideri sfrenati e quell’avidità di
guadagno che è idolatria; a motivo di questi vizi l’ira di
Dio viene sui figli della disobbedienza. Anche voi un
tempo eravate così, quando la vostra vita era immersa in
questi vizi. Ora però deponete anche voi tutte queste cose:
ira, sdegno, malizia, maldicenza, parole oltraggiose che
escono dalla bocca. Non mentitevi gli uni gli altri, poiché
vi siete spogliati dell’uomo vecchio e del suo modo di
agire e vi siete rivestiti del nuovo, che si rinnova per una
piena conoscenza, a immagine del suo Creatore: in questa
condizione non c’è più Greco o Giudeo, circonciso o
incirconciso, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è
tutto e in tutti.
Vangelo
Lc 17,
12-19
In quel tempo, Gesù entrò in un villaggio ai confini tra
la Samaria e la Galilea, e gli vennero incontro dieci
lebbrosi, i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce,
dicendo: ”Gesù, Maestro, abbi pietà di noi!” Appena li
vide, Gesù disse: “Andate a presentarvi ai sacerdoti”. E
mentre andavano, furono sanati. Uno di loro,
vedendosi guarito, tornò indietro glorificando Dio a
gran voce, e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo.
Era un Samaritano. Gesù disse: “Non sono stati guariti
tutti e dieci? Dove sono gli altri nove? Non si è trovato
chi tornasse a rendere gloria a Dio all’infuori di questo
straniero?” E gli disse: “Alzati e va’; la tua fede ti ha
salvato!”.
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