Domenica I di Quaresima
o del trionfo dell’Ortodossia
Santa Eudocia
Lettura della Domenica
1 Marzo 2015
Apolitikion
Veneriamo la tua purissima icona, o buono, chiedendo perdono delle nostre colpe, o Cristo Dio. Ti sei benignamente degnato infatti di salire volontaria-mente con il tuo corpo sulla Croce per liberare dalla schiavitù del nemico coloro che tu hai plasmato; pertanto con riconoscenza a te gridiamo: hai riempito di gaudio l’universo, o nostro Salvatore, venuto a salvare il mondo.
Kontakion
A te che, qual condottiera, per me combattesti, innalzo l’inno della vittoria; a te porgo i dovuti ringraziamenti io che sono la tua città, o Madre di Dio. Tu, per la invincibile tua potenza, liberami da ogni sorta di pericoli, affinché possa a te gridare: salve, o sposa sempre vergine.
Apostolo
Eb 11, 24-26. 32-40
Fratelli, per fede Mosè, divenuto adulto, rifiutò di esser chiamato
figlio della figlia del faraone, preferendo essere maltrattato con il
popolo di Dio piuttosto che godere per breve tempo il piacere del
peccato. Questo perché stimava l'obbrobrio di Cristo ricchezza
maggiore dei tesori d'Egitto; guardava infatti alla ricompensa. E
che dirò ancora? Mi mancherebbe il tempo, se volessi narrare di
Gedeone, di Barak, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele e
dei profeti, i quali per mezzo della fede hanno conquistato regni,
hanno esercitato la giustizia, hanno conseguito le promesse, hanno
chiuso le fauci dei leoni, hanno spento la violenza del fuoco, sono
sfuggiti al taglio della spada, sono stati rinvigoriti dalla malattia,
sono divenuti forti in guerra, hanno messo in fuga le schiere degli
stranieri. Alcune donne riebbero per risurrezione i loro morti. Altri
invece furono torturati, non accettando la liberazione loro offerta,
per ottenere una risurrezione migliore. Altri subirono scherni e
flagelli, catene e prigionia. Furono lapidati, torturati, segati, furono
uccisi di spada, vagarono coperti di pelli di pecore e capre,
bisognosi, tribolati, maltrattati –di loro il mondo non era degno!-
errando nei deserti e sui monti, tra le grotte e le spelonche della
terra. Tutti questi, pur avendo ricevuto per la loro fede una buona
testimonianza, non conseguirono la promessa, avendo Dio
predisposto qualcosa di meglio per noi, perché non ottenessero
la perfezione senza di noi.
Vangelo
Gv 1, 44-52
In quel tempo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea;
incontrò Filippo e gli disse: «Seguimi». Filippo era di Betsàida, la città
di Andrea e di Pietro. Filippo incontrò Natanaele e gli disse:
«Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti,
Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret». Natanaele esclamò: «Da Nazaret
può mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di
lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità». Natanaele gli
domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti
chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico». Gli replicò Natanaèle:
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