Domenica VII di Luca
Sinassi dei condottieri supremi Michele e Gabriele e delle altre potenze incorporee
Lettura della Domenica
8 novembre 2015
Apostolo
Eb 2, 2-10
Fratelli, se la parola trasmessa per mezzo degli angeli si è dimostrata salda,
e ogni trasgressione e disobbedienza ha ricevuto una giusta punizione, come
potremo noi sottrarci al castigo se trascuriamo una salvezza così grande?
Questa, infatti, dopo essere stata promulgata all’inizio dal Signore, è stata
confermata in mezzo a noi da quelli che l’avevano udita, mentre Dio
convalidava la loro testimonianza con segni e prodigi e miracoli di ogni
genere e doni dello Spirito Santo distribuiti secondo la sua volontà. Non certo
agli angeli ha sottomesso il mondo futuro, del quale parliamo. Anzi qualcuno
ha testimoniato in un passo: Che cos’è l’uomo perché ti ricordi di lui, o il figlio
dell’uomo, perché lo visiti? Di poco l’hai fatto inferiore agli angeli, di gloria e d’onore
l’hai coronato, hai messo ogni cosa sotto i suoi piedi. Avendo assoggettato tutto a
lui, non ha lasciato nulla che non gli fosse sottomesso. Al presente non
vediamo ancora sottomesse a lui tutte le cose; ma vediamo Gesù, fatto di
poco inferiore agli angeli, coronato di gloria e onore a causa delle sofferenze
8.11.2015- Domenica VII di Luca. Arcangeli. Mt 28, 16-20. Eb 2, 2- 10; Lc 8, 41- 56 2
della morte, affinché per grazia di Dio sperimentasse la morte a vantaggio di
tutti. Conveniva infatti che colui per il quale e dal quale sono tutte le cose, lui
che condusse molti figli alla gloria, rendesse perfetto tramite la passione il
capo che li guida alla loro salvezza.
Vangelo
Lc 8, 41-56
In quel tempo venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga.
Gettatosi ai piedi di Gesù, lo supplicava di andare a casa sua, perché l’unica
figlia che aveva, di circa dodici anni, stava per morire. Mentre Gesù si recava
in quel luogo, la folla lo premeva da ogni parte. E parte. E una donna, che
soffriva di continue perdite di sangue da dodici anni e che aveva speso
l’intero suo patrimonio con i medici, senza che nessuno fosse riuscito a
guarirla, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello: subito il
flusso di sangue si arrestò. Gesù disse: Chi mi ha toccato? Tutti negavano.
Pietro e quelli che erano con lui dissero: Maestro, la folla ti stringe da ogni parte
e ti schiaccia, e dici: “Chi mi ha toccato”? Ma Gesù disse: Qualcuno mi ha toccato:
so che una forza è uscita da me. Allora la donna, rendendosi conto che non
poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando, si gettò ai suoi piedi e
dichiarò davanti a tutto il popolo per quale motivo l’aveva toccato e come
era stata subito guarita. Egli le disse: Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace.
Stava ancora parlando, quando arrivò uno dalla casa del capo della sinagoga
a dire: Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro. Ma Gesù, avendo udito,
rispose: Non temere; soltanto abbi fede e sarà salvata. Giunto alla casa, non
permise a nessuno di entrare con lui, fuorché a Pietro, Giovanni e Giacomo e
al padre e alla madre della fanciulla. Tutti piangevano e si battevano il petto
per lei. Ma egli disse: Non piangete: non è morta, ma dorme. Essi lo deridevano,
sapendo bene che era morta. Ma egli, prendendole la mano, disse ad alta
voce: Fanciulla, àlzati! Il suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all’istante. E
ordinò di darle da mangiare. I genitori rimasero sbalorditi, ma egli comandò
loro di non raccontare a nessuno dell’accaduto
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