Domenica V di Luca
Santi Cosma e Damiano medici anargiri
e la madre Santa Teodota
Lettura della Domenica
1 novembre 2015
Apostolo
1 Cor 12, 27 – 13,7
Fratelli, voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno secondo la
propria parte. Alcuni sono stati posti da Dio nella Chiesa anzitutto come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo come maestri; poi ci sono i
miracoli, il dono delle guarigioni, dell’assistenza, del governo e del parlare
varie lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti
fanno miracoli Forse hanno tutti il dono delle guarigioni? Forse parlano tutti
in lingue? Tutti le interpretano? Aspirate invece ai carismi più grandi! Vi
indico allora la via più sublime. Se anche parlassi le lingue degli uomini e
degli angeli, ma non avessi l’amore, sarei come un bronzo che rimbomba o un
cembalo che strepita. E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i
misteri e avessi tutto il sapere, se possedessi tanta fede da spostare le
montagne, ma non avessi l’amore, non sarei nulla. E se anche distribuissi in
cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per essere bruciato, ma non
avessi l’amore, a nulla mi servirebbe. L’amore è paziente, benevolo è
l’amore, non invidia, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di
rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male
ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità: tutto scusa,
tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. L’amore non avrà mai fine.
Vangelo
Lc 16, 19-31
Il Signore ha detto: "C'era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e
di lino finissimo vestiva di porpora e bisso e ogni giorno faceva splendide
feste. Un povero, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, tutto coperto di
piaghe, e desiderava di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco,
ma anche i cani venivano a leccargli le ferite. Un giorno il povero morì e fu
portato dagli angeli nel grembo di Abramo. Poi morì anche il ricco, e fu
sepolto; e alzando negli inferi i suoi occhi, trovandosi tra tormenti, vide di
lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: Padre
Abramo! Abbi pietà di me e manda Lazzaro perché immerga la punta del suo dito
nell'acqua e mi rinfreschi la lingua, perché sono tormentato in questa fiamma! Ma
Abramo rispose: Figlio! Ricordati che in vita tu hai ricevuto i tuoi beni, e parimenti
Lazzaro i suoi mali. Ma ora lui qui è consolato e tu invece sei tormentato. Per
di più, tra noi e voi è stato posto un grande abisso; coloro che di qui vogliono passare
da voi, non possono, e chi da voi vuole attraversare di qua, non può. E quello
replicò: Ti prego, padre! Manda Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque
fratelli: li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento!
Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro! Egli replicò: No, padre
Abramo! Ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si convertiranno. Abramo
rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non si lascerebbero convincere neppure se
qualcuno risorgesse dai morti".
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