Domenica I di Quaresima
o del trionfo dell’Ortodossia
In questa domenica si fa memoria del ripristino del culto delle sante icone
Monaci martiri nel monastero di san Saba (7° sec.);
San Niceta confessore
Lettura della Domenica
20 Marzo 2016
Apolitikion
Sebbene il sepolcro fosse sigillato dai Giudei e i soldati custodissero il tuo immacolato corpo, Tu, Salvatore, sei risorto al terzo giorno, dando la vita al mondo. Perciò le potenze celesti cantavano a te, o Vivificatore: gloria alla tua risurrezione, o Cristo, gloria al tuo regno, gloria alla tua provvidenza, o solo amico degli uomini.
Apostolo
Eb 11, 24-26. 32-40
Fratelli, per fede Mosè, divenuto adulto, rifiutò di esser
chiamato figlio della figlia del faraone, preferendo essere
maltrattato con il popolo di Dio piuttosto che godere per breve
tempo il piacere del peccato. Questo perché stimava l'obbrobrio
di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d'Egitto; guardava
infatti alla ricompensa. E che dirò ancora? Mi mancherebbe il
tempo, se volessi narrare di Gedeone, di Barak, di Sansone, di
Iefte, di Davide, di Samuele e dei profeti, i quali per mezzo
della fede hanno conquistato regni, hanno esercitato la
giustizia, hanno conseguito le promesse, hanno chiuso le fauci
dei leoni, hanno spento la violenza del fuoco, sono sfuggiti al
taglio della spada, sono stati rinvigoriti dalla malattia, sono
divenuti forti in guerra, hanno messo in fuga le schiere degli
stranieri. Alcune donne riebbero per risurrezione i loro morti.
Altri invece furono torturati, non accettando la liberazione loro
offerta, per ottenere una risurrezione migliore. Altri subirono
scherni e flagelli, catene e prigionia. Furono lapidati,
torturati, segati, furono uccisi di spada, vagarono coperti di
pelli di pecore e capre, bisognosi, tribolati, maltrattati –di loro
il mondo non era degno!- errando nei deserti e sui monti, tra le
grotte e le spelonche della terra. Tutti questi, pur avendo
ricevuto per la loro fede una buona testimonianza, non
conseguirono la promessa, avendo Dio predisposto qualcosa
di meglio per noi, perché non ottenessero la perfezione
senza di noi.
Vangelo
Gv 1, 44-52
In quel tempo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea;
incontrò Filippo e gli disse: «Seguimi». Filippo era di Betsàida,
la città di Andrea e di Pietro. Filippo incontrò Natanaele e gli
disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella
Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret». Natanaele
esclamò: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?». Filippo
gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaele che
gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui
non c'è falsità». Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli
rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto
quando eri sotto il fico». Gli replicò Natanaèle: «Rabbi, tu sei il
Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho
detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di
queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo
aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo».
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