Domenica III dei Digiuni dell’Adorazione
della Santa Croce
San Giuseppe l’Innografo (833)
Lettura della Domenica
3 Aprile 2016
Apostolo
Eb 4,14 - 5,6
Fratelli, avendo un sommo sacerdote grande, che ha
attraversato i cieli - Gesù, il Figlio di Dio –, rimaniamo fermi
nella fede che professiamo! Non abbiamo, infatti, un sommo
sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità,
essendo stato provato come noi in ogni cosa, senza
commettere peccato. Accostiamoci dunque con fiducia al
trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia
ed essere aiutati al momento opportuno. Infatti, ogni sommo
sacerdote, scelto tra gli uomini, viene costituito per il bene
degli uomini nelle cose che riguardano Dio, perché offra doni
e sacrifici per i peccati. Poiché anch’egli è soggetto a
debolezza, a motivo di essa deve – per sé e per il popolooffrire
sacrifici per i peccati. Nessuno può attribuirsi da sé
questo onore, ma lo riceve quando sia chiamato da Dio, come
Aronne. Allo stesso modo Cristo non si attribuì la gloria di
sommo sacerdote, ma gliela conferì colui che gli disse: Tu sei
mio Figlio, io oggi ti ho generato. Altrove egli dice anche: Tu sei
sacerdote in eterno, secondo l’ordine di Melchisedek.
Vangelo
Mc 8,34 - 9,1
In quel tempo, il Signore disse: "Se qualcuno vuol venire
dietro a me, rinunzi a se stesso, prenda la sua croce e mi
segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma
chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la
salverà. Che giova infatti all'uomo guadagnare il mondo
intero se poi perde la propria anima? Che potrebbe mai dare
un uomo in cambio della propria anima? Perché se uno si sarà
vergognato di me e delle mie parole in questa generazione
adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà
di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli
santi". E diceva loro: "In verità vi dico: vi sono alcuni qui
presenti, che non gusteranno la morte senza aver visto il regno
di Dio venire con potenza".
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