Domenica IV dei Digiuni
del
nostro Santo Padre Giovanni Climaco;
San Gregorio V ieromartire, patriarca di Costantinopoli
Lettura della Domenica
10 Aprile 2016
Apolitikion
Il radioso annuncio della resurrezione hanno appreso dall’angelo le disce-pole del Signore e libere dalla sentenza dei progenitori, agli apostoli
fiere dicevano: E’ stata spogliata la morte - * è risorto il Cristo Dio, donando al mondo la grande misericordia.
Kondakion
Coi flussi delle tue lacrime,* hai fatto fiorire l’aridità del deserto,* e coi
tuoi profondi gemiti * al centuplo hai fatto fruttare le fatiche, * e divenuto
lucerna,* hai illuminato l’Universo coi miracoli, * Giovanni padre nostro beato,
* intercedi con Cristo Dio, * di salvare le nostre anime
Apostolo
Eb 6, 13-20
Fratelli, quando Dio fece la promessa ad Abramo, non potendo
giurare per qualcuno superiore a sé, giurò per se stesso, dicendo:
Ti benedirò e ti moltiplicherò molto. Così, avendo perseverato,
Abramo conseguì la promessa. Gli uomini infatti giurano per
qualcuno maggiore di loro e per loro il giuramento è una garanzia
che pone fine ad ogni controversia. Perciò Dio, volendo mostrare
più chiaramente agli eredi della promessa l'irrevocabilità della sua
decisione, intervenne con un giuramento, perché grazie a due atti
irrevocabili, nei quali è impossibile che Dio mentisca, noi che
abbiamo cercato rifugio in lui avessimo un forte
incoraggiamento ad afferrare saldamente la speranza che ci è
posta davanti. In essa noi abbiamo per la nostra anima un'ancora
sicura e salda, che penetra fin nell'interno del velo del santuario,
dove Gesù è entrato per noi come precursore, essendo divenuto
sommo sacerdote per l’eternità secondo l’ordine di Melchisedek.
Vangelo
Mc 9, 17-31
In quel tempo un uomo si avvicinò a Gesù, si inginocchiò
davanti a lui e disse: «Maestro, ho portato da te mio figlio,
posseduto da uno spirito muto. Quando lo afferra, lo getta
al suolo ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho
detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti».
Egli allora, in risposta, disse loro: «O generazione incredula!
Fino a quando starò con voi? Fino a quando vi sopporterò?
Portatelo da me». E glielo portarono. Alla vista di Gesù lo
spirito scosse con convulsioni il ragazzo e questi, caduto a
terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da
quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose:
«Dall'infanzia; anzi, spesso lo ha buttato persino nel fuoco e
nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà
di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è
possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose ad alta
voce: «Signore, credo! Aiutami nella mia incredulità!»
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito
immondo dicendo: «Spirito muto e sordo, io te lo ordino,
esci da lui e non vi rientrare più». E gridando e scuotendolo
fortemente, se ne uscì. E il fanciullo diventò come morto,
sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù, presolo per
mano, lo sollevò ed egli si alzò in piedi. Entrò poi in una
casa e i discepoli gli chiesero in disparte: «Perché noi non
abbiamo potuto scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa
specie di demoni non si può scacciare in alcun modo, se non
con la preghiera e il digiuno». Partiti di là, attraversavano
la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse.
Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio
dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini
e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni,
risusciterà».
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