Domenica VII di Matteo
San Domezio martire
Lettura della Domenica
7 agosto 2016
Apostolo
Rm 15, 1-7
Fratelli, noi forti dobbiamo portare le infermità dei deboli
e non piacere a noi stessi. Ciascuno di noi piaccia al
prossimo nel bene, per l’edificazione. Cristo infatti non
piacque a se stesso, ma - com’è scritto – gli oltraggi di
quelli che ti oltraggiano sono caduti su di me. Quanto fu
scritto un tempo, lo fu per nostra istruzione perché
abbiamo la speranza, in virtù della pazienza e della
consolazione che ci vengono dalle Scritture. Il Dio della
pazienza e della consolazione vi conceda di pensare gli
uni degli altri secondo Cristo Gesù, perché con una sola
voce, unanimi, glorifichiate Dio, Padre del Signore nostro
Gesù Cristo. Accoglietevi perciò a vicenda, come Cristo vi
ha accolto a gloria di Dio.
Vangelo
Mt 9, 27-35
In quel tempo due ciechi seguivano Gesù urlando:
“Figlio di Davide, abbi pietà di noi!” Entrato in casa, i
ciechi gli si accostarono, e Gesù disse loro: “Credete
che io abbia il potere di farlo?” Gli risposero: “Sì,
Signore!” Allora toccò loro gli occhi e disse: “Sia fatto
a voi secondo la vostra fede”. E si aprirono loro gli
occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: “Badate che
nessuno lo sappia!”. Ma essi, appena usciti, ne
sparsero la notizia in tutta quella regione. Usciti
costoro, gli presentarono un uomo muto,
indemoniato. Scacciato il demonio, il muto cominciò a
parlare e la folla presa da stupore diceva: “Non si è
mai vista una cosa così in Israele!” Ma i farisei
dicevano: “Scaccia i demoni per opera del principe dei
demoni”. Gesù percorreva tutte le città e i villaggi,
insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il
vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità
nel popolo.
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