Domenica XVI di Luca
del Pubblicano e del Fariseo
San Agata di Catania martire
San Teodosio di Scopelo beato
Lettura della domenica
5 febbraio 2017
Apostolo
II Tim 3, 10-15
Diletto figlio Timòteo, tu hai seguito da vicino la mia
dottrina, la condotta, i progetti, la fede, la longanimità,
l’amore, la pazienza, le persecuzioni e i patimenti che mi
toccarono ad Antiochia, a Iconio, a Listri. Quali
persecuzioni ho sofferto! Da tutte mi ha liberato il
Signore! E ora tutti coloro che vogliono vivere piamente
in Cristo Gesù saranno perseguitati. Gli uomini
malvagi invece e gli impostori andranno avanti verso il
peggio, ingannando e venendo ingannati. Tu però
rimani saldo nelle cose che hai imparato e che credi
fermamente: sai bene da chi le hai apprese, e fin da
bambino conosci le sacre Scritture; esse possono
procurarti la sapienza che conduce alla salvezza per
mezzo della fede in Cristo Gesù.
Vangelo
Lc 18, 10-14
Il Signore ha detto questa parabola: “Due uomini
salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro
pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra
sé: O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri
uomini, ladri, ingiusti, adulteri e neppure come questo
esattore delle tasse; digiuno due volte la settimana e
pago la decima su tutto quanto guadagno. Il
pubblicano, invece, fermatosi a distanza, non osava
neppure alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto
dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore! Io vi dico
che questi tornò a casa sua giustificato, a differenza
dell’altro, perché chiunque si esalta sarà umiliato e chi
si umilia sarà esaltato”.
Nessun commento:
Posta un commento