Domenica I di Matteo
di Tutti i Santi
Lettura della Domenica
11/06/2017
Apostolo
Eb 11, 33 - 12, 2
Fratelli, tutti i santi per mezzo della fede hanno conquistato regni, hanno esercitato la
giustizia, hanno conseguito le promesse, hanno chiuso le fauci dei leoni, hanno spento la
violenza del fuoco, sono sfuggiti al taglio della spada, sono stati rinvigoriti dalla malattia,
sono diventati forti in guerra, hanno messo in fuga le schiere degli stranieri, alcune donne
riebbero per risurrezione i loro morti. Altri invece furono torturati, non accettando la
liberazione loro offerta, per ottenere una risurrezione migliore. Altri subirono scherni e
flagelli, catene e prigionia. Furono lapidati, torturati, segati, furono uccisi di spada,
vagarono coperti di pelli di pecore e capre, bisognosi, tribolati, maltrattati –di loro il mondo
non era degno!- errando nei deserti e sui monti, tra le grotte e le spelonche della terra. Tutti
questi, pur avendo ricevuto per la loro fede una buona testimonianza, non conseguirono la
promessa, avendo Dio predisposto qualcosa di meglio per noi, perché non ottenessero la
perfezione senza di noi. Anche noi dunque, circondati da un così gran numero di testimoni,
deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci intralcia, corriamo con perseveranza nella
corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede.
Vangelo
Mt 10, 32-33, 37-38 e 19, 27-30
Il Signore disse ai suoi discepoli: “Chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo
riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli
uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli. Chi ama il padre o la
madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me;
chi non prende la sua croce e mi segue, non è degno di me”. Allora Pietro disse: “Ecco, noi
abbiamo abbandonato tutto e ti abbiamo seguito; che ne sarà dunque di noi?” E Gesù disse
loro: “In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio
dell’uomo siederà sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare
le dodici tribù di Israele. E chi ha lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o moglie,
o figli, o campi per il mio nome, riceverà il centuplo e avrà in eredità la vita eterna. Molti
dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi”.
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