Domenica I di Matteo
di Tutti i Santi
Lettura della Domenica
23 Giugno 2019
Apostolo
Eb 11, 33 - 12, 2
Fratelli, tutti i santi per mezzo della fede hanno conquistato regni, hanno esercitato la giustizia,
hanno conseguito le promesse, hanno chiuso le fauci dei leoni, hanno spento la violenza del fuoco,
sono sfuggiti al taglio della spada, sono stati rinvigoriti dalla malattia, sono diventati forti in guerra,
hanno messo in fuga le schiere degli stranieri, alcune donne riebbero per risurrezione i loro morti.
Altri invece furono torturati, non accettando la liberazione loro offerta, per ottenere una risurrezione
migliore. Altri subirono scherni e flagelli, catene e prigionia. Furono lapidati, torturati, segati, furono
uccisi di spada, vagarono coperti di pelli di pecore e capre, bisognosi, tribolati, maltrattati –di loro il
mondo non era degno!- errando nei deserti e sui monti, tra le grotte e le spelonche della terra. Tutti
questi, pur avendo ricevuto per la loro fede una buona testimonianza, non conseguirono la
promessa, avendo Dio predisposto qualcosa di meglio per noi, perché non ottenessero la perfezione
senza di noi. Anche noi dunque, circondati da un così gran numero di testimoni, deposto tutto ciò
che è di peso e il peccato che ci intralcia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti,
tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede.
Vangelo
Mt 10, 32-33, 37-38 e 19, 27-30
Il Signore disse ai suoi discepoli: “Chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò
davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo
rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli. Chi ama il padre o la madre più di me non è degno
di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e mi
segue, non è degno di me”. Allora Pietro disse: “Ecco, noi abbiamo abbandonato tutto e ti abbiamo
seguito; che ne sarà dunque di noi?” E Gesù disse loro: “In verità vi dico: voi che mi avete seguito,
nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo siederà sul trono della sua gloria, siederete anche
voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. E chi ha lasciato case, o fratelli, o sorelle, o
padre, o madre, o moglie, o figli, o campi per il mio nome, riceverà il centuplo e avrà in eredità la
vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi”.
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