Domenica XVI di Matteo
San Partenio di Lampsaco;
San Luca di Stirio;
San Giorgio di Creta nm
Lettura della Domenica
7 Febbraio 2016
Apostolo
II Cor 6, 1-10
Fratelli, poiché siamo collaboratori di Dio, vi esortiamo a
non ricevere invano la sua grazia. Egli dice infatti: Nel tempo
favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho aiutato.
Ecco adesso il tempo favorevole, ecco ora il giorno della
salvezza! A nessuno diamo motivo di scandalo, perché non
venga biasimato il nostro ministero; ma in ogni cosa ci
presentiamo come ministri di Dio, con molta pazienza, nelle
afflizioni, nelle necessità, nelle angustie, nelle percosse, nelle
carceri, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con
purezza, sapienza, longanimità, bontà, con lo Spirito Santo,
con amore sincero; con la parola di verità, con la potenza di
Dio; con le armi della giustizia nella destra e nella sinistra;
nella gloria e nell’umiliazione, nella cattiva e nella buona
fama; ritenuti impostori e invece veritieri; come sconosciuti,
eppure ben conosciuti; moribondi, eppure eccoci viventi;
puniti, ma non messi a morte; afflitti, eppure sempre lieti;
poveri, eppure arricchendo molti; come non avendo nulla,
eppure possedendo ogni cosa!
Vangelo
Mt 25, 14-30
Il Signore ha detto questa parabola: "Un uomo in procinto di
partire, chiamò i propri servi e consegnò loro i suoi beni.
A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno,
secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Senza perdere
tempo, quello che aveva ricevuto cinque talenti andò a
impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Allo stesso modo
quello che ne aveva ricevuti due ne guadagnò altri due.
Ma quello che ne aveva ricevuto uno solo andò a fare una
buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle
regolare i conti con loro. Si presentò quello che aveva
ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo:
Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho
guadagnato altri cinque. Gli disse il padrone: Bene, servo
buono e fedele; sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto;
prendi parte alla gioia del tuo padrone. Si presentò poi quello
dei due talenti e disse: Signore, mi hai consegnato due talenti;
ecco, ne ho guadagnato altri due. Gli disse il padrone: Bene,
servo buono e fedele; sei stato fedele nel poco, ti darò potere su
molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. Infine si
presentò anche quello che aveva ricevuto un solo talento e
disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai
seminato e raccogli dove non hai sparso; per questo ho avuto
paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra. Ecco,
prendi ciò che è tuo. Il padrone gli rispose: Servo malvagio e
pigro! Tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove
non ho sparso; avresti dovuto consegnare il mio denaro ai
banchieri e così, ritornando, avrei recuperato il mio con
l'interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci
talenti. Infatti a chi ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a
chi non ha, verrà tolto anche quel che ha. E gettate il servo
inutile nella tenebra esterna: là sarà pianto e stridore di denti".
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