Domenica XI di Luca
(dei Progenitori)
San Eleuterio ieromartire e sua madre Antia
Lettura della domenica
15 dicembre 2019
Apostolo
II Tim 1, 8-18
Diletto figlio Timoteo, non vergognarti di dare testimonianza al Signore nostro, né di me,
che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo. Egli infatti
ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma
secondo il suo progetto e la sua grazia. Questa ci è stata data in Cristo Gesù fin dall’eternità,
ma è stata rivelata ora, con la manifestazione del salvatore nostro Cristo Gesù. Egli ha vinto
la morte e ha fatto risplendere la vita e l’incorruttibilità per mezzo del Vangelo, per il quale
io sono stato costituito messaggero, apostolo e maestro. È questa la causa dei mali che soffro,
ma non me ne vergogno: so infatti in chi ho posto la mia fede e sono convinto che egli è
capace di custodire fino a quel giorno ciò che mi è stato affidato. Prendi come modello i sani
insegnamenti che hai udito da me con la fede e l’amore, che sono in Cristo Gesù. Custodisci,
mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti è stato affidato. Tu sai che
tutti quelli dell’Asia, tra i quali Figelio ed Ermogene, mi hanno abbandonato. Il Signore
conceda misericordia alla famiglia di Onesiforo, perché egli mi ha più volte confortato e non
si è vergognato delle mie catene; anzi, venuto a Roma, mi ha cercato con premura, finché
non mi ha trovato. Gli conceda il Signore di trovare misericordia presso Dio in quel giorno.
E quanti servizi egli abbia reso a Efeso, tu lo sai meglio di me.
Vangelo
Lc 14, 16-24
Il Signore ha detto questa parabola: "Un uomo diede un grande banchetto, e fece molti
inviti. All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, tutto è pronto. Ma essi,
uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: Ho comprato un campo e ho
necessità di andare a vederlo; ti prego di scusarmi. Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi
e vado a provarli; ti prego di scusarmi. Un altro disse: Ho preso moglie, e perciò non posso venire.
Al suo ritorno il servo riferì queste cose al suo signore. Allora il padrone di casa, pieno di
sdegno, disse al suo servo: Esci subito per le piazze e le vie della città e conduci qui poveri, storpi,
ciechi e zoppi. Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto. Il padrone
allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare perché la mia casa sia
piena. Vi dico infatti: nessuno di quegli uomini che erano stati invitati gusterà la mia cena, perché
molti sono chiamati, ma pochi eletti ".
ΕΩΘΙΝΟΝ Δ΄
Ἐκ τοῦ κατὰ Λουκᾶν κδ΄ 1 – 12
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