Domenica dopo il Natale
Santi bambini uccisi da Erode
San Marcello pio
San Taddeo confessore
Lettura della Domenica
29 dicembre 2019
Apostolo
Gal 1, 11-19
Fratelli, vi rendo noto che il vangelo da me annunciato non è secondo l’uomo: infatti non
l’ho ricevuto né l’ho imparato da un uomo, ma per rivelazione di Gesù Cristo. Avete udito
certamente della mia condotta d’un tempo nel giudaismo: perseguitavo oltre ogni limite la
Chiesa di Dio e la devastavo. Superavo nel giudaismo la maggior parte dei coetanei del mio
popolo, essendo ben più di loro zelante delle tradizioni dei padri. Quando poi piacque a Dio
- che mi aveva scelto fin dal ventre di mia madre e mi aveva chiamato con la sua grazia - di
rivelare in me il Figlio suo affinché lo annunciassi ai pagani, subito, senza chiedere consiglio
a nessuno, senza salire a Gerusalemme da quelli che erano apostoli prima di me, mi recai in
Arabia e poi ritornai a Damasco. In seguito, dopo tre anni, salii a Gerusalemme per vedere
Pietro e rimasi presso di lui quindici giorni. Degli apostoli non vidi nessun altro se non
Giacomo, il fratello del Signore.
Vangelo
Mt 2, 12-23
In quel tempo, appena i Magi partirono verso il loro paese, un angelo del Signore apparve
in sogno a Giuseppe e gli disse: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in
Egitto, e resta là finché non ti avvertirò. Infatti Erode sta per cercare il bambino per
ucciderlo”. Egli allora si alzò e prese con sé il bambino e sua madre e, nella notte, fuggì in
Egitto. Là rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse quanto fu annunziato dal
Signore per mezzo del profeta che dice: “Dall’Egitto ho chiamato mio figlio”. Erode,
accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini
di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, secondo il tempo su cui era stato
informato dai Magi. Allora si adempì quanto era stato detto per mezzo del profeta Geremia,
che dice: “Un grido si è udito in Rama, pianto e lamento grande; Rachele piange i suoi figli,
e non vuole essere consolata, perché non sono più”. Morto Erode, un angelo del Signore
apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e disse: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre,
e va’ in terra di Israele, perché sono morti quelli che insidiavano la vita del bambino”. Egli
allora si alzò, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò in terra di Israele. Avendo
saputo che Archelao era re di Giudea al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi.
Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea e andò ad abitare in una città
chiamata Nazaret, perché si adempisse quel che era stato detto dai profeti: Sarà chiamato
Nazareno.
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