IV
Domenica di Pasqua:
del Paralitico
del Paralitico
LETTURA DELLE DOMENICA
06/05/2012
APOSTOLO
Dagli
ATTI 9, 32 -42
Fratelli .... avvenne che
mentre Pietro andava a far visita a tutti, si recò anche dai
fedeli che dimoravano a Lidda. Qui trovò un uomo di nome
Enea, che da otto anni giaceva su un lettuccio ed era paralitico.
Pietro gli disse: «Enea, Gesù Cristo ti guarisce;
alzati e rifatti il letto». E subito si alzò. Lo
videro tutti gli abitanti di Lidda e del Saròn e si
convertirono al Signore.
A Giaffa c'era una discepola
chiamata Tabità, nome che significa «Gazzella», la
quale abbondava in opere buone e faceva molte elemosine. Proprio
in quei giorni si ammalò e morì. La lavarono e la
deposero in una stanza al piano superiore. E poiché
Lidda era vicina a Giaffa i discepoli, udito che Pietro si trovava
là, mandarono due uomini ad invitarlo: «Vieni subito da
noi!». E Pietro subito andò con loro. Appena
arrivato lo condussero al piano superiore e gli si fecero incontro
tutte le vedove in pianto che gli mostravano le tuniche e i mantelli
che Gazzella confezionava quando era fra loro. Pietro fece
uscire tutti e si inginocchiò a pregare; poi rivolto alla
salma disse: «Tabità, alzati!». Ed essa aprì
gli occhi, vide Pietro e si mise a sedere. Egli le diede la
mano e la fece alzare, poi chiamò i credenti e le vedove, e la
presentò loro viva.
La cosa si riseppe in tutta
Giaffa, e molti credettero nel Signore.
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Vangelo di Giovanni 5:1-15
Vi fu poi una festa dei Giudei e Gesù salì a
Gerusalemme. V'è a Gerusalemme, presso la porta delle
Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque
portici, sotto i quali giaceva un gran numero di infermi,
ciechi, zoppi e paralitici. [Un angelo infatti in certi momenti
discendeva nella piscina e agitava l'acqua; il primo ad entrarvi dopo
l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto.]
Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato.
Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo
stava così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli
rispose il malato: «Signore, io non ho nessuno che mi immerga
nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per
andarvi, qualche altro scende prima di me». Gesù
gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina».
E sull'istante quell'uomo guarì e, preso il suo
lettuccio, cominciò a camminare.
Quel giorno però
era un sabato. Dissero dunque i Giudei all'uomo guarito: «È
sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio».
Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha
detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina». Gli chiesero
allora: «Chi è stato a dirti: Prendi il tuo lettuccio e
cammina?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi
fosse; Gesù infatti si era allontanato, essendoci folla in
quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e
gli disse: «Ecco che sei guarito; non peccare più,
perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio».
Quell'uomo se ne andò e disse ai Giudei che era stato
Gesù a guarirlo.
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