Domenica XIV di Matteo
Memoria del miracolo dell’Arcangelo Michele a Colossi
Lettura della Domenica
6 settembre 2015
Apostolo
II Cor 1, 21 – 2, 4
Fratelli, Dio stesso ci conferma, insieme a voi, in Cristo e ci
ha conferito l’unzione e impresso il sigillo e ha dato la
caparra dello Spirito nei nostri cuori. Io però chiamo Dio a
testimone sulla mia vita, che solo per risparmiarvi
rimproveri non sono venuto più a Corinto. Noi non
comandiamo sulla vostra fede, ma siamo invece i
collaboratori della vostra gioia; perché nella fede voi siete
già saldi. Ritenni opportuno non venire di nuovo tra voi
con tristezza. Perché se io rattristo voi, chi potrà
rallegrarmi, se non colui che da me viene rattristato?
Perciò vi ho scritto in quei termini che voi sapete per non
dover poi essere rattristato, alla mia venuta, da quelli che
dovrebbero rendermi lieto, persuaso come sono riguardo a
tutti voi, che la mia gioia è quella di tutti voi. Vi ho scritto
in un momento di grande afflizione e col cuore angosciato,
tra molte lacrime, non perché vi rattristiate, ma perché
conosciate il grande amore che nutro per voi.
Vangelo
Mt 21, 33-42
Il Signore ha detto questa parabola: "Il regno dei cieli è
come un uomo, un re, che fece un banchetto nuziale per
suo figlio e inviò i suoi servi a chiamare gli invitati al
banchetto delle nozze, ma non volevano venire. Inviò di
nuovo altri servi, dicendo: Dite agli invitati: ecco che ho
preparato il mio pranzo, sono stati macellati i miei buoi e sono
stati uccisi gli animali ingrassati; tutto è pronto. Venite al
pranzo di nozze! Essi invece, incuranti, andarono uno nella
propria campagna, un altro per gli affari suoi, e gli altri
presero i suoi servi, li maltrattarono e li uccisero. Allora il
re si adirò e inviate le sue truppe, uccise quegli omicidi e
incendiò la loro città. Poi disse ai suoi servi: Il banchetto di
nozze è pronto ma gli invitati non erano degni; andate dunque
agli incroci delle strade e quanti trovate, chiamate al banchetto di
nozze. I suoi servi uscirono per le strade e radunarono tutti
coloro che trovarono, cattivi e buoni, e fu piena di
commensali la sala delle nozze. Essendo entrato allora il re
per vedere i commensali, vide un uomo non vestito con
l'abito da nozze e gli disse: Amico, come sei entrato qui senza
avere l'abito da nozze? Ma egli tacque. Allora il re disse ai
servi: Legatelo piedi e mani e gettatelo nella tenebra di fuori; là
sarà pianto e stridore di denti. Molti infatti sono chiamati e pochi
eletti".
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