sabato 25 ottobre 2014

VI Domenica di Luca - 26 ottobre 2014 - San Demetrio megalomartire

VI  Domenica  di Luca 

 San Demetrio megalomartire  



Apolitikion

Gran difensore nei pericoli,* ha trovato in te l’universo,* vittorioso, mettendo in fuga le genti.* Come dunque di Lieo abbattesti la superbia,* incoraggiando nello stadio Nestore, * così Santo, 
Megalomartire Demetrio, * supplica Cristo Dio, * di donare a noi la grande misericordia. 


Lettura della Domenica
26 ottobre 2014


Apostolo
II Tim 2, 1-10

Gioirà il giusto nel Signore e spererà in lui, e si glorieranno tutti i retti di cuore. Esaudisci, o Dio, la mia preghiera quando ti supplico. 
(Sal 63, 11. 2)  
Figlio mio, attingi forza dalla grazia che è in Cristo Gesù: le 
cose che hai udito da me davanti a molti testimoni, trasmettile a persone fidate, le quali a loro volta siano in grado di insegnare agli altri. Come un buon soldato di Gesù Cristo, soffri insieme con me. Nessuno, quando presta servizio militare, si lascia prendere dalle faccende della vita comune, se vuol piacere a colui che lo ha arruolato. Anche l’atleta non riceve il premio se non ha lottato secondo le regole. Il contadino, che lavora duramente, deve essere il primo a 
raccogliere i frutti della terra. Cerca di capire quello che dico, e il Signore ti aiuterà a comprendere ogni cosa. Ricòrdati di 
Gesù Cristo, risorto dai morti, discendente di Davide, come io annuncio nel mio Vangelo, per il quale soffro fino a portare le catene come un malfattore. Ma la parola di Dio non è 
incatenata! Perciò io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. 
 Il giusto fiorirà come palma, si moltiplicherà come cedro del Libano. Piantato nella casa del Signore, negli atri del nostro Dio fiorirà. 
(Sal 91, 13-14) 




Vangelo
Lc 8, 27-39 

In quel tempo Gesù giunse nella regione dei Geraseni, che sta di fronte alla Galilea, e dalla città gli venne incontro un uomo che era posseduto dai demòni. Da molto tempo non portava vestiti, né abitava in una casa ma in mezzo alle tombe. Quando vide Gesù, gli si gettò ai piedi urlando e disse a gran voce: "Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti prego, non tormentarmi!" Gesù infatti stava ordinando allo spirito immondo di uscire da quell’uomo. Molte volte infatti si era impossessato di lui; allora lo legavano con catene e con i ceppi ai piedi, ma egli spezzava i legami, e dal demonio veniva spinto in luoghi deserti. Gesù gli domandò: "Qual è il tuo nome?" Rispose: "Legione", perché molti demòni erano entrati in lui. E lo scongiuravano che non ordinasse loro di andarsene nell'abisso. C'era in quel luogo una grossa mandria di porci, al pascolo sul monte. Lo scongiurarono che concedesse loro di entrare nei porci, ed egli lo permise. Usciti dunque dall'uomo, i demoni entrarono nei porci e la mandria prese a correre a precipizio giù dalla rupe nel lago, e affogò. I mandriani, quando videro quel che era accaduto, fuggirono, divulgando la notizia nella città e nelle campagne. La gente uscì per vedere l’accaduto e, quando arrivarono da Gesù, trovarono l'uomo dal quale erano usciti i demòni, vestito e sano di mente, che stava ai 
piedi di Gesù. E furono presi da spavento. Quelli che avevano visto riferirono come l'indemoniato era stato salvato. Allora tutta la popolazione del territorio dei Geraseni lo pregò che si allontanasse da loro, perché avevano molta paura. Gesù allora, salito su una barca, tornò indietro. L'uomo dal quale erano usciti i demòni gli 
chiese di restare con lui ma egli lo congedò dicendo: "Torna a casa tua e racconta quel che Dio ti ha fatto". L'uomo se ne andò e proclamò per tutta la città quello che Gesù aveva fatto per lui. 

sabato 18 ottobre 2014

III Domenica di Luca - 19/10/2014 - Profeta Gioele

  III Domenica  di Luca

Profeta Gioele





LETTURA DELLE DOMENICA

19/10/2014


Apostolo
II Cor 11, 31- 12, 9 

Fratelli, Dio, Padre del Signore Gesù – sia benedetto nei secoli – sa che non mento. A Damasco, il governatore del re Areta montava la guardia alla città dei Damasceni, volendomi catturare; ma da una finestra fui calato giù in una cesta, lungo il muro, e sfuggii dalle sue mani. Bisogna vantarsi, ma non mi 
giova! Verrò allora alle visioni e alle rivelazioni del Signore. Conosco un uomo in Cristo che quattordici anni fa (non so se col corpo o fuori del corpo: lo sa Dio) fu rapito fino al terzo cielo. E so che quell’uomo (non so se col corpo o fuori del corpo: lo sa Dio) fu rapito in paradiso e udì parole ineffabili che un uomo non può dire. Di lui mi vanterò, di me stesso invece non mi darò vanto, se non delle mie debolezze. Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato, perché direi la verità; ma evito di farlo, affinché nessuno mi giudichi di più di quello che vede o sente da me. E perché non diventi superbo per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata data una spina nella carne, un inviato di Satana che mi schiaffeggi, perché non insuperbisca. Per questo tre volte ho pregato il Signore che si allontanasse da me. Mi ha risposto: “Ti basta la mia grazia; la mia potenza si perfeziona nella debolezza”. Molto volentieri mi vanterò quindi ancor più delle mie debolezze, perché su di me si stenda la potenza di 
Cristo. 



Vangelo 

Lc 7, 11-16 

In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Naìn e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla sepoltura un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova, e molta gente della città era con lei. Appena il Signore la vide, si commosse per lei e le disse: “Non piangere!” Si avvicinò, tocco la bara e i portatori si fermarono. Egli disse: “Ragazzo, dico a te: alzati!” Il morto si mise seduto e cominciò a parlare, ed egli lo restituì a sua 
madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: “Un grande profeta è sorto in mezzo noi” e “Dio ha visitato il suo popolo!” 





AVVISO 25/10/2014 - DIVINA LITURGIA A ORTONA

AVVISO 25/10/2014

 DIVINA LITURGIA A ORTONA

PATRIARCATO ECUMENICO DI COSTANTINOPOLI
SACRA ARCIDIOCESI ORTODOSSA D'ITALIA E MALTA

Parrocchia ortodossa di San Tommaso Apostolo

Ὀρθόδοξος Ἐνορία

Константинопольский Патриархат Православная Митрополия в Италии и Мальте
ПРАВОСЛАВНИЙ ПРИХОД
Святого Апостола Фомы

Православна парафія Святого Апостола Фоми

CELEBRAZIONE DIVINA LITURGIA

SABATO : 25/10/2014
ore 15.30 - Confessioni / Исповедь / Сповідь
ore 16.00 - Santa Liturgia / Бож.Литургия / Св'ята Літургія
Per informazioni : Padre Anatoliy tel: 3388772387

sabato 11 ottobre 2014

IV DOMENICA DI LUCA - Santi Padri del VII Concilio Ecumenico (Nicea, 787) e San Simeone il Nuovo Teologo (1022)

IV DOMENICA DI LUCA



                                         Santi Padri del VII Concilio Ecumenico (Nicea, 787)


San Simeone il Nuovo Teologo (1022)

LETTURA DELLA DOMENICA

12/10/2014


Apostolo 
Tito 3, 8-15 

Diletto figlio Tito, questa parola è degna di fede e perciò voglio che tu sia fermo su tali cose, affinché quelli che credono in Dio si sforzino di eccellere nelle opere buone. Ciò è bello e utile agli uomini. Evita invece sciocche controversie, le genealogie, le dispute e le polemiche intorno alla Legge, perché sono inutili e vane. Dopo un primo e un secondo ammonimento evita l’uomo fazioso: sai bene che tali persone sono fuori strada e continueranno a peccare, condannandosi da sé. Quando ti avrò mandato Artema o Tìchico, affrèttati a raggiungermi a Nicopoli, perché ho deciso di passare lì l’inverno. Provvedi con cura a Zena, il giurista, e ad Apollo, perché non manchi loro nulla. Imparino 
così anche i nostri a distinguersi nel fare il bene per le necessità urgenti, affinché non rimangano infruttuosi. Ti salutano tutti coloro che sono con me. Saluta quelli che ci amano nella fede. La grazia sia con tutti voi! Amin. 



Vangelo
 Lc 8, 5-15 

Il Signore ha detto questa parabola: "Uscì il seminatore a seminare i suoi semi. Mentre seminava, uno cadde lungo la strada, fu calpestato e gli uccelli del cielo lo mangiarono. Un altro cadde sulla roccia, germogliò e si seccò perché non aveva umidità. Un altro cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme ad esso, lo soffocarono. Un altro cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto". 
E detto questo, esclamò: "Chi ha orecchi per intendere, intenda!" Allora i suoi discepoli gli 
domandarono il significato di questa parabola. Ed egli disse: "A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio; agli altri parlo in parabole affinché guardando non vedano e ascoltando non comprendano (Is 6,9). Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. Quelli caduti lungo la strada sono quelli che hanno ascoltato, ma poi viene il diavolo e toglie la parola dal loro cuore perché, non avendo creduto, non siano salvati. Quelli caduti sulla roccia sono quelli che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola ma non hanno radici: credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto tra i rovi, sono quelli che hanno ascoltato, ma strada facendo si lasciano sopraffare da preoccupazioni, ricchezze, e dai piaceri della vita, e così non giungono a maturazione. 
Quello caduto sulla terra buona, sono quelli che, dopo aver ascoltato la parola con cuore nobile e buono, la custodiscono e producono frutto con la perseveranza". 

File: Nikea-arius.png

sabato 4 ottobre 2014

II Domenica di Luca - Caritina martire (304)

 II Domenica  di Luca 
             Santa Caritina martire (304)


Santa Caritina martire


LETTURA DELLA DOMENICA 
5 ottobre 2014

Santa Caritina martire

Apostolo

 II Cor 6, 16 – 7, 1

Fratelli, voi siete* tempio del Dio vivente, come ha detto Dio: Abiterò e camminerò in mezzo a loro, e sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Perciò uscite di mezzo a loro e mettetevi in disparte, dice il Signore, non toccate nulla d’impuro. E io vi accoglierò e sarò per voi un padre e voi sarete per me figli e figlie, dice il Signore onnipotente. Con tali promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la santificazione, nel timore di Dio.

Vangelo 
Lc 6, 31-36


Il Signore ha detto: “Come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate chi vi ama, che merito è per voi? Infatti, anche i peccatori amano quelli che li amano. Infatti, se fate del bene a chi fa del bene a voi, che merito è per voi? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate di ricevere, che merito è per voi? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Piuttosto, amate i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperare nulla in contraccambio, e la vostra ricompensa sarà grande; e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo sugli ingrati e sui malvagi. Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso”.