venerdì 25 ottobre 2013

DOMENICA 27/10/2013 - SAN NESTORE E CIRIACO PATRIARCA

DOMENICA 27/10/2013 

SAN NESTORE E CIRIACO PATRIARCA

Нестор Солунский


Lettura della Domenica

27/10/2013

Apostolo

II Corinzi 9,6-11

 Fratelli .......or questo dico: Chi semina scarsamente mieterà altresì scarsamente; e chi semina generosamente mieterà altresì abbondantemente.  Ciascuno faccia come ha deliberato nel suo cuore, non di malavoglia né per forza, perché Dio ama un donatore allegro.  Ora Dio è potente di fare abbondare in voi ogni grazia affinché, avendo sempre il sufficiente in ogni cosa, voi abbondiate per ogni buona opera,  come sta scritto: «Egli ha sparso, egli ha dato ai poveri, la sua giustizia dura in eterno».  Or colui che fornisce la semente al seminatore e il pane da mangiare, ve ne provveda e moltiplichi pure la vostra semente, ed accresca i frutti della vostra giustizia;  allora sarete arricchiti per ogni liberalità, che per nostro mezzo produrrà rendimento di grazie a Dio.


                                                   Мученик Нестор



Vangelo

Luca 8,41-56

Ed ecco venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga: gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di recarsi a casa sua, perché aveva un'unica figlia, di circa dodici anni, che stava per morire. Durante il cammino, le folle gli si accalcavano attorno. Una donna che soffriva di emorragia da dodici anni, e che nessuno era riuscito a guarire, gli si avvicinò alle spalle e gli toccò il lembo del mantello e subito il flusso di sangue si arrestò. Gesù disse: «Chi mi ha toccato?». Mentre tutti negavano, Pietro disse: «Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia». Ma Gesù disse: «Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me». Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando e, gettatasi ai suoi piedi, dichiarò davanti a tutto il popolo il motivo per cui l'aveva toccato, e come era stata subito guarita. Egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata, va' in pace!».
Stava ancora parlando quando venne uno della casa del capo della sinagoga a dirgli: «Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro». Ma Gesù che aveva udito rispose: «Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata». Giunto alla casa, non lasciò entrare nessuno con sé, all'infuori di Pietro, Giovanni e Giacomo e il padre e la madre della fanciulla. Tutti piangevano e facevano il lamento su di lei. Gesù disse: «Non piangete, perché non è morta, ma dorme». Essi lo deridevano, sapendo che era morta, ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: «Fanciulla, alzati!». Il suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all'istante. Egli ordinò di darle da mangiare. I genitori ne furono sbalorditi, ma egli raccomandò loro di non raccontare a nessuno ciò che era accaduto.


Мученик Нестор Солунский






venerdì 18 ottobre 2013

DOMENICA 20/10/2013 - SAN ARTEMIO MARTIRE e SAN GERASIMO DI CEFALONIA

DOMENICA 20/10/2013 

 SAN ARTEMIO MARTIRE

SAN GERASIMO DI CEFALONIA


San Artemio martire



San Gerasimo di Cefalonia



LETTURA DELLA DOMENICA

20/10/2013
                           


APOSTOLO

Galati  5,22-6,2

Fratelli.....ma il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo.  Contro tali cose non vi è legge. Ora quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze.  Se viviamo per lo Spirito, camminiamo altresì per lo Spirito.  Non siamo vanagloriosi, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri.

 Fratelli, se uno è sorpreso in qualche fallo, voi che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. Ma bada bene a te stesso, affinché non sii tentato anche tu. Portate i pesi gli uni degli altri, e così adempirete la legge di Cristo.

                                           


Vangelo

Luca 8,27-39

Quando scese a terra, gli venne incontro un uomo di quella città, il quale già da lungo tempo era posseduto da demoni, e non indossava vesti, e non abitava in alcuna casa, ma tra i sepolcri.  Quando vide Gesù, lanciò un grido, gli si gettò ai piedi e disse a gran voce: «Che vi è fra me e te, o Gesù, Figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi!».  Gesù comandava infatti allo spirito immondo di uscire da quell'uomo, perché molte volte se ne era impossessato e, benché fosse stato legato con catene e con ceppi e fosse sorvegliato, egli spezzava i legami ed era spinto dal demone nei deserti.  E Gesù lo interrogò, dicendo: «Qual è il tuo nome?». Ed egli disse: «Legione». Perché molti demoni erano entrati in lui.  Ed essi lo pregavano che non comandasse loro di andare nell'abisso.  Or c'era là un numeroso branco di porci che pascolavano sul monte, e quei demoni lo pregarono che permettesse loro di entrare in quelli. Ed egli lo permise loro.  I demoni allora, usciti da quell'uomo, entrarono nei porci, e quel branco si precipitò dal dirupo nel lago ed annegò.  E quando videro ciò che era accaduto, quelli che li custodivano fuggirono e andarono a portare la notizia in città e per le campagne.  La gente allora uscì per vedere ciò che era accaduto e venne da Gesù, e trovò l'uomo dal quale erano usciti i demoni seduto ai piedi di Gesù, vestito e sano di mente, ed ebbe paura.  Or quelli che avevano visto l'accaduto, raccontarono loro come l'indemoniato era stato liberato.  Allora tutta la popolazione della regione dei Gadareni chiese a Gesù di allontanarsi da loro, perché erano in preda a un grande spavento. E Gesù, salito sulla barca, tornò indietro.  Intanto l'uomo, da cui erano usciti i demoni, lo pregava di poter restare con lui; ma Gesù lo congedò, dicendo:  «Ritorna a casa tua e racconta quali grandi cose Dio ha fatto per te». Ed egli se ne andò per tutta la città proclamando le grandi cose che Gesù aveva fatto per lui.

                                            


domenica 13 ottobre 2013

Auguri a Luca e Svietta

Tutta la parrocchia di San Costantino ed Elena e San Nicola

fanno tanti auguri a Luca e  Svieta per il loro 

matrimonio celebrato sabato 12 /10/2013


BENEDICI SIGNORI QUESTI SPOSI ORA E SEMPRE .............AMIN
                     




















giovedì 10 ottobre 2013

DOMENICA 13/10/2013 - S, LUCA DI ARMENTO (PZ, sec.XI) S. PARASCHEVE

DOMENICA 13 OTTOBRE 2013 

S. LUCA DI ARMENTO (PZ, sec.XI) 
S. PARASCHEVE



                                                                                                                     Santa Parascheve
San Luca di Armento

                             


              
















 
                                                                                       

LETTURA DELLA DOMENICA

13/10/2013


Apostolo

Tito 3,8-15

Fratelli .... questa parola è degna di fede e perciò voglio che tu insista in queste cose, perché coloro che credono in Dio si sforzino di essere i primi nelle opere buone. Ciò è bello e utile per gli uomini.  Guàrdati invece dalle questioni sciocche, dalle genealogie, dalle questioni e dalle contese intorno alla legge, perché sono cose inutili e vane.  Dopo una o due ammonizioni sta' lontano da chi è fazioso,  ben sapendo che è gente ormai fuori strada e che continua a peccare condannandosi da se stessa.
 Quando ti avrò mandato Artema o Tìchico, cerca di venire subito da me a Nicòpoli, perché ho deciso di passare l'inverno colà.  Provvedi con cura al viaggio di Zena, il giureconsulto, e di Apollo, che non manchi loro nulla.  Imparino così anche i nostri a distinguersi nelle opere di bene riguardo ai bisogni urgenti, per non vivere una vita inutile.
 Ti salutano tutti coloro che sono con me. Saluta quelli che ci amano nella fede.
La grazia sia con tutti voi!

                             


                               

Vangelo

Luca 8,5-15

 «Il seminatore uscì a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono.  Un'altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità.  Un'altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono.  Un'altra cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per intendere, intenda!».
 I suoi discepoli lo interrogarono sul significato della parabola.  Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in parabole, perché
vedendo non vedano
e udendo non intendano.
 Il significato della parabola è questo: Il seme è la parola di Dio.  I semi caduti lungo la strada sono coloro che l'hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori, perché non credano e così siano salvati.  Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola, ma non hanno radice; credono per un certo tempo, ma nell'ora della tentazione vengono meno.  Il seme caduto in mezzo alle spine sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni, dalla ricchezza e dai piaceri della vita e non giungono a maturazione.  Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza.

venerdì 4 ottobre 2013

DOMENICA DI SAN TOMMASO

 DOMENICA DI SAN TOMMASO

Фома апостол
SAN  TOMMASO APOSTOLO


Lettura della Domenica

06/10/2013


Apolitikion

Apostolo santo Tommaso, intercedi presso il misericordioso Dio, affinché conceda alle anime nostre la remissione dei peccati.

Уверение апостола Фомы

APOSTOLO

2 Corinzi 4,6-15

Fratelli .....perché il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre», è lo stesso che ha fatto brillare il suo splendore nei nostri cuori per illuminarci nella conoscenza della gloria di Dio, che rifulge sul volto di Gesù Cristo.  Or noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché l'eccellenza di questa potenza sia di Dio e non da noi.  Noi siamo afflitti in ogni maniera, ma non ridotti agli estremi; perplessi, ma non disperati;  perseguitati, ma non abbandonati; abbattuti, ma non distrutti,  portando del continuo nel nostro corpo il morire del Signore Gesù, affinché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo.  Noi che viviamo, infatti siamo del continuo esposti alla morte per Gesù, affinché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale.  Cosicché in noi opera la morte, ma in voi la vita.  Ma pure, avendo noi lo stesso spirito di fede, come sta scritto: «Io ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo e perciò parliamo,  sapendo che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi per mezzo di Gesù e ci farà comparire con voi.  Tutte queste cose infatti sono per voi, affinché la grazia, raggiungendo un numero sempre maggiore di persone, produca ringraziamento per abbondare alla gloria di Dio.


Фома Апостол

Vangelo


Luca 7,11-16

 In seguito si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui i discepoli e grande folla.  Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei.  Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!».  E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Giovinetto, dico a te, alzati!».  Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre.  Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo».