martedì 30 ottobre 2018

Domenica VI di Luca - 28 ottobre 2018 - Santa Protezione; Arsenio e Atanasio di Costantinopoli

Domenica VI di Luca 

Risultati immagini per Αγία Σκέπη της Υπεραγίας Θεοτόκου εν Βλαχερνώ και επέτειος του «ΟΧΙ»
 Santa Protezione; 

Immagine correlata

San Arsenio 
Risultati immagini per Όσιος Αθανάσιος Α' Πατριάρχης Κωνσταντινούπολης

San Atanasio di Costantinopoli 


Lettura della Domenica
28 ottobre 2018

Apostolo
Gal 6, 11-8
 Fratelli, notate con che grossi caratteri vi scrivo di mia mano. Quanti vogliono far bella figura seguendo la carne, vi costringono a farvi circoncidere, solo per non essere perseguitati a causa della croce di Cristo. Infatti nemmeno quelli che si sono fatti circoncidere osservano la Legge, ma vogliono che voi vi circoncidiate per trarre vanto dalla vostra carne. A me non avvenga mai di menar vanto se non nella croce del nostro Signore Gesù Cristo, per mezzo del quale il mondo per me è stato crocifisso e io per il mondo. Infatti in Cristo Gesù né la circoncisione né il prepuzio sono alcunché, ma la nuova creatura. E quanti seguiranno questa regola, pace e misericordia su di loro e sull’Israele di Dio. D’ora innanzi nessuno m’infastidisca: porto infatti nel mio corpo i contrassegni di Cristo. La grazia del nostro Signore Gesù Cristo sia col vostro spirito, fratelli! Amin. 


Vangelo
Lc 8,41-56

 In quel tempo venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga. Gettatosi ai piedi di Gesù, lo supplicava di andare a casa sua, perché l’unica figlia che aveva, di circa dodici anni, stava per morire. Mentre Gesù si recava in quel luogo, la folla lo premeva da ogni parte. E una donna, che soffriva di continue perdite di sangue da dodici anni e che aveva speso l’intero suo patrimonio con i medici, senza che nessuno fosse riuscito a guarirla, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello: subito il flusso di sangue si arrestò. Gesù disse: Chi mi ha toccato? Tutti negavano. Pietro e quelli che erano con lui dissero: Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia, e dici: “Chi mi ha toccato”? Ma Gesù disse: Qualcuno mi ha toccato: so che una forza è uscita da me. Allora la donna, rendendosi conto che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando, si gettò ai suoi piedi e dichiarò davanti a tutto il popolo per quale motivo l’aveva toccato e come era stata subito guarita. Egli le disse: Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace. Stava ancora parlando, quando arrivò uno dalla casa del capo della sinagoga a dire: Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro. Ma Gesù, avendo udito, rispose: Non temere; soltanto abbi fede e sarà salvata. Giunto alla casa, non permise a nessuno di entrare con lui, fuorché a Pietro, Giovanni e Giacomo e al padre e alla madre della fanciulla. Tutti piangevano e si battevano il petto per lei. Ma egli disse: Non piangete: non è morta, ma dorme. Essi lo deridevano, sapendo bene che era morta. Ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: Fanciulla, alzati! Il suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all’istante. E ordinò di darle da mangiare. I genitori rimasero sbalorditi, ma egli comandò loro di non raccontare a nessuno dell’accaduto.

sabato 20 ottobre 2018

Domenica V di Luca - 21 ottobre 2018 - San Ilarione il grande e San Cristodulo di Patmos

Domenica V di Luca 

Risultati immagini per Όσιος Ιλαρίων ο Μέγας
San Ilarione il grande (371)

Risultati immagini per Χριστόδουλο της Πάτμου
San Cristodulo di Patmos

Lettura della Domenica
21 ottobre 2018

Apostolo
Gal 2, 16-20
 Fratelli, sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della Legge ma solo in forza della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Gesù Cristo, per essere giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della Legge, poiché per le opere della Legge non verrà mai giustificato nessuno. Se poi, cercando di essere giustificati in Cristo, siamo trovati peccatori anche noi, Cristo sarebbe ministro del peccato? No davvero! Se infatti io riedifico ciò che ho demolito, mi dimostro trasgressore. Quanto a me, per mezzo della legge, sono morto alla legge affinché io viva per Dio. Sono stato crocifisso insieme con Cristo, e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. La vita che ora io vivo nella carne, la vivo nella fede, quella nel Figlio di Dio che mi ha amato e ha dato se stesso per me. 

Vangelo
Lc 8, 27-39
 In quel tempo Gesù giunse nella regione dei Geraseni, che sta di fronte alla Galilea, e dalla città gli venne incontro un uomo che era posseduto dai demoni. Da molto tempo non portava vestiti, né abitava in una casa, ma in mezzo alle tombe. Quando vide Gesù, gli si gettò ai piedi urlando e dicendo a gran voce: "Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti prego, non tormentarmi!" Gesù infatti stava ordinando allo spirito immondo di uscire da quell’uomo. Molte volte infatti si era impossessato di lui; allora lo legavano con catene e con i ceppi ai piedi, ma egli spezzava i legami, e dal demonio veniva spinto in luoghi deserti. Gesù gli domandò: "Qual è il tuo nome?" Rispose: "Legione", perché molti demoni erano entrati in lui. E lo scongiuravano che non ordinasse loro di andarsene nell'abisso. C'era in quel luogo una grossa mandria di porci, al pascolo sul monte. Lo scongiurarono che concedesse loro di entrare nei porci, ed egli lo permise. Usciti dunque dall'uomo, i demoni entrarono nei porci e la mandria prese a correre a precipizio giù dalla rupe nel lago, e affogò. I mandriani, quando videro quel che era accaduto, fuggirono, divulgando la notizia nella città e nelle campagne. La gente uscì per vedere l’accaduto e, quando arrivarono da Gesù, trovarono l'uomo dal quale erano usciti i demoni, vestito e sano di mente, che stava ai piedi di Gesù. E furono presi da spavento. Quelli che avevano visto riferirono come l'indemoniato era stato salvato. Allora tutta la popolazione del territorio dei Geraseni lo pregò che si allontanasse da loro, perché avevano molta paura. Gesù allora, salito su una barca, tornò indietro. L'uomo dal quale erano usciti i demoni gli chiese di restare con lui ma egli lo congedò dicendo: "Torna a casa tua e racconta quel che Dio ti ha fatto". L'uomo se ne andò e proclamò per tutta la città quello che Gesù aveva fatto per lui.

sabato 13 ottobre 2018

Domenica IV di Luca (tono III) Santi Padri del VII Concilio Ecumenico (Nicea, 787) - 14/Ottobre/218 - Santi Nazario, Gervasio, Protasio e Celsio martiri (64-68) San Kosma; Paraskevì pia

Domenica IV di Luca (tono III) Santi Padri del VII Concilio Ecumenico (Nicea, 787) 

Immagine correlata


Santi Nazario, Gervasio, Protasio e Celsio martiri (64-68) San Kosma

Immagine correlata
Santa Paraskevì pia 

Lettura della Domenica
14 Ottobre 2018

Apostolo
 Tt 3, 8-15

 Diletto figlio Tito, questa parola è degna di fede e perciò voglio che tu sia fermo su tali cose, affinché quelli che credono in Dio si sforzino di eccellere nelle opere buone. Ciò è bello e utile agli uomini. Evita invece sciocche controversie, le genealogie, le dispute e le polemiche intorno alla Legge, perché sono inutili e vane. Dopo un primo e un secondo ammonimento evita l’uomo fazioso: sai bene che tali persone sono fuori strada e continueranno a peccare, condannandosi da sé. Quando ti avrò mandato Artema o Tìchico, affrèttati a raggiungermi a Nicopoli, perché ho deciso di passare lì l’inverno. Provvedi con cura a Zena, il giurista, e ad Apollo, perché non manchi loro nulla. Imparino così anche i nostri a distinguersi nel fare il bene per le necessità urgenti, affinché non rimangano infruttuosi. Ti salutano tutti coloro che sono con me. Saluta quelli che ci amano nella fede. La grazia sia con tutti voi! Amin. 

Vangelo
Lc 8, 5-15

 Il Signore ha detto questa parabola: "Uscì il seminatore a seminare i suoi semi. Mentre seminava, uno cadde lungo la strada, fu calpestato e gli uccelli del cielo lo mangiarono. Un altro cadde sulla roccia, germogliò e si seccò perché non aveva umidità. Un altro cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme ad esso, lo soffocarono. Un altro cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto". E detto questo, esclamò: "Chi ha orecchi per intendere, intenda!" Allora i suoi discepoli gli domandarono il significato di questa parabola. Ed egli disse: "A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio; agli altri parlo in parabole affinché guardando non vedano e ascoltando non comprendano*. Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. Quelli caduti lungo la strada sono quelli che hanno ascoltato, ma poi viene il diavolo e toglie la parola dal loro cuore perché, non avendo creduto, non siano salvati. Quelli caduti sulla roccia sono quelli che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola ma non hanno radici: credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto tra i rovi, sono quelli che hanno ascoltato, ma strada facendo si lasciano sopraffare da preoccupazioni, ricchezze, e dai piaceri della vita, e così non giungono a maturazione. Quello caduto sulla terra buona, sono quelli che, dopo aver ascoltato la parola con cuore nobile e buono, la custodiscono e producono frutto con la perseveranza". 

Comunicato del Sacro Sinodo del Patriarcato Ecumenico sulla questione ecclesiastica in Ucraina




data: 11-10-2018 - Documento di S.S. il Patriarca Ecumenico

Si procede alla concessione dell’autocefalia della Chiesa di Ucraina


Presieduto da Sua Santità il Patriarca Ecumenico Bartolomeo, il Sacro Sinodo è convocato per la sua sessione regolare dal 9 all'11 ottobre 2018, al fine di esaminare e discutere gli articoli sulla sua agenda.
Il Sacro Sinodo ha discusso a lungo e in particolare sulla questione ecclesiastica dell’Ucraina, in presenza di S. Ecc. l’Arcivescovo Daniel di Pamphilion e di S. Ecc. il Vescovo Ilarion di Edmonton, Esarchi Patriarcali in Ucraina, e in seguito alle estese deliberazioni ha decretato:
1) Di rinnovare la decisione già presa, che il Patriarcato Ecumenico proceda alla concessione dell’autocefalia della Chiesa di Ucraina.
2) Di ristabilire, in questo momento, il Stavropigiale a Kiev del Patriarca Ecumenico [ndT Monastero dipendente direttamente dal Patriarcato di Costantinopoli], uno dei suoi molti Stavropigiali da sempre esistiti in Ucraina.
3) Di accettare ed esaminare le petizioni di ricorso di Filarete Denisenko, Makariy Maletych e dei loro seguaci, che si sono trovati in scisma per ragioni non-dogmatiche, in conformità con le prerogative canoniche del Patriarca di Costantinopoli, per ricevere tali petizioni da parte di gerarchi e di altri sacerdoti di tutte le chiese autocefale.
Di conseguenza, i summenzionati sono stati canonicamente ristabiliti nei loro ranghi gerarchici o presbiterali, e i loro fedeli sono stati ripristinati alla comunione con la Chiesa.
4) Di revocare il vincolo giuridico della Lettera Sinodale dell’anno 1686, rilasciata per le circostanze dell’epoca, che concesse, per motivi di Economia [ndT discernimento ecclesiastico], il diritto al Patriarca di Mosca di ordinare il Metropolita di Kiev, eletto dall’ Assemblea clero-laica della sua diocesi, che avrebbe commemorato il Patriarca Ecumenico in ogni celebrazione della Divina Liturgia, proclamando e affermando la sua dipendenza canonica dalla Chiesa Madre di Costantinopoli.
5) Di appellarsi a tutte le parti coinvolte, perché evitino l’indebita appropriazione di chiese, monasteri e altre proprietà, nonché evitino qualsiasi altro atto di violenza o rappresaglia, affinché la pace e l’amore di Cristo possano prevalere.

Patriarcato Ecumenico, 11 ottobre 2018

Dalla Segreteria del Sacro Sinodo

 + Il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo,
diletto fratello in Cristo e fervente intercessore presso Dio

sabato 6 ottobre 2018

Domenica III di Luca - 7 ottobre 2018 - San Sergio e San Bacco martiri

Domenica III di Luca

Risultati immagini per Άγιοι Σέργιος και Βάκχος 
  San Sergio e San Bacco martiri


Lettura della Domenica
7 ottobre 2018

 Apostolo
II Cor 11,31 – 12,9

 Fratelli, Dio, Padre del Signore Gesù – sia benedetto nei secoli – sa che non mento. A Damasco, il governatore del re Areta montava la guardia alla città, volendomi catturare; ma da una finestra fui calato giù in una cesta, lungo il muro, e sfuggii dalle sue mani. Bisogna vantarsi, ma non mi giova; verrò allora alle visioni e alle rivelazioni del Signore. Conosco un uomo in Cristo che quattordici anni fa (non so se col corpo, non so se fuori del corpo: lo sa Dio) fu rapito fino al terzo cielo. E so che quell’uomo (non so se nel corpo o fuori del corpo: lo sa Dio) fu rapito in paradiso e udì parole ineffabili che un uomo non può dire. Di lui mi vanterò, di me invece non mi darò vanto, se non delle mie debolezze. Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato, perché direi la verità; ma evito di farlo, affinché nessuno mi giudichi di più di quello che vede o sente da me. E perché non insuperbisca per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata data una spina nella carne, un angelo di Satana che mi schiaffeggi, perché non insuperbisca. Tre volte ho pregato il Signore che si allontanasse da me. Mi rispose: “Ti basta la mia grazia; la mia potenza si completa nella debolezza”. Molto volentieri mi vanterò quindi ancor più delle mie debolezze, perché su di me si impianti la potenza di Cristo. 

Vangelo
Lc 7, 11-16

In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Naìn e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla sepoltura un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova, e molta gente della città era con lei. Appena il Signore la vide, si commosse per lei e le disse: “Non piangere!” Si avvicinò, toccò la bara e i portatori si fermarono. Egli disse: “Ragazzo, dico a te: alzati!” Il morto si mise seduto e cominciò a parlare, ed egli lo restituì a sua madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: “Un grande profeta è sorto in mezzo noi” e “Dio ha visitato il suo popolo!”