sabato 25 maggio 2019

V Domenica di Pasqua, della Samaritana - 26 Maggio 2019 - Memoria dei Patriarchi di Costantinopoli

V Domenica di Pasqua, della Samaritana 
Risultati immagini per Κυριακή της Σαμαρείτιδος
Memoria dei Patriarchi di Costantinopoli 

Lettura della Domenica
26 Maggio 2019

Risultati immagini per Κυριακή της Σαμαρείτιδος
Apostolo
At 11, 19- 30

In quel tempo quelli che erano stati dispersi dopo la persecuzione scoppiata al tempo di Stefano erano arrivati fin nella Fenicia, a Cipro e ad Antiochia e non predicavano la parola a nessuno fuorché ai Giudei. Ma alcuni fra loro, cittadini di Cipro e di Cirene, giunti ad Antiochia, cominciarono a parlare anche ai Greci, predicando la buona novella del Signore Gesù. E la mano del Signore era con loro e così un gran numero credette e si convertì al Signore. La notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, la quale mandò Barnaba ad Antiochia. Quando questi giunse e vide la grazia del Signore, si rallegrò e, da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito santo e di fede, esortava tutti a perseverare con cuore risoluto nel Signore. E una folla considerevole fu condotta al Signore. Barnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Saulo e, trovatolo, lo condusse ad Antiochia. Rimasero insieme un anno intero in quella comunità e istruirono molta gente; ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani. In quei giorni alcuni profeti scesero ad Antiochia da Gerusalemme. E uno di loro, di nome Agabo, alzatosi in piedi, annunziò per impulso dello Spirito che sarebbe scoppiata una grave carestia su tutta la terra, cosa che di fatto avvenne sotto l'impero di Claudio. Allora i discepoli si accordarono, ciascuno secondo quello che possedeva, di mandare un soccorso ai fratelli abitanti nella Giudea; questo fecero, indirizzandolo agli anziani, per mezzo di Barnaba e Saulo.

Risultati immagini per Κυριακή της Σαμαρείτιδος

Vangelo
Gv 4, 5- 42

 In quel tempo, Gesù arrivò in una città della Samaria detta Sichar, vicino al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: là c’era la sorgente di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del cammino, stava a sedere presso il pozzo: era circa l’ora sesta. Venne una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: “Dammi da bere”. I suoi discepoli infatti erano andati in città a comprare da mangiare. Ma la donna samaritana gli disse: “Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me che sono una donna samaritana?” Giudei e Samaritani infatti non hanno rapporti. Gesù rispose e le disse: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato dell’acqua viva”. Gli dice la donna: “Signore, tu non hai un vaso per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e da esso bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?” Rispose Gesù dicendole: “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno”. Gli disse la donna: “Signore, dammi quest’acqua, perché non abbia sete e non venga qui ad attingere acqua”. Le rispose Gesù: “Va’, chiama tuo marito e vieni qui”. Rispose la donna e gli disse: “Non ho marito!” Le disse Gesù: “Hai detto bene: Non ho marito; hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero”. Gli disse la donna: “Signore, vedo che sei un profeta. I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che il luogo in cui bisogna adorare è a Gerusalemme”. Gesù le disse: “Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quello che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora, ed è adesso, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità”. Gli disse la donna: “So che viene il Messia chiamato Cristo: quando egli verrà ci annuncerà ogni cosa”. Le disse Gesù: “Sono io, che ti parlo”. In quel momento arrivarono i suoi discepoli e si meravigliarono che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: “Che cerchi?” oppure: “Perché parli con lei?” La donna intanto lasciò la giara, andò in città e disse agli uomini: “Venite a vedere l’uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Cristo?” Uscirono allora dalla città e andarono da lui. Intanto i discepoli lo pregavano: “Maestro, mangia!” Ma egli rispose loro: “Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete”. E i discepoli si domandavano l’un l’altro: “Forse qualcuno gli ha portato da mangiare?” Gesù disse loro: “Mio cibo è fare la volontà di chi mi ha inviato e compiere la sua opera. Non dite voi: Ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Alzate i vostri occhi e contemplate i campi che biondeggiano per la mietitura. Già il mietitore riceve salario e raccoglie il frutto per la vita eterna, affinché chi semina si rallegri insieme a chi miete. In questo, è vero il detto: Uno è chi semina e altro è chi miete. Io vi ho inviato a mietere ciò che voi non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica”. Molti Samaritani di quella città credettero in lui per le parole della donna che attestava: “Mi ha detto tutto quello che ho fatto”. E quando i Samaritani vennero da lui, lo pregarono di rimanere con loro ed egli rimase lì due giorni. Credettero molto di più per la sua parola e dicevano alla donna: “Non è più per la tua parola che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è il vero salvatore del mondo, il Cristo”.

sabato 18 maggio 2019

Domenica del paralitico - 19 Maggio 2019

Domenica del paralitico 

Risultati immagini per Κυριακή του Παραλύτου
Lettura della domenica
19 Maggio 2019

Immagine correlata
Apostolo
At 9,32-42

 In quel tempo, poiché Pietro andava a far visita a tutti, si recò anche dai fedeli che dimoravano a Lidda. Qui trovò un uomo di nome Enea, che da otto anni giaceva su un lettuccio ed era paralitico. Pietro gli disse: «Enea, Gesù Cristo ti guarisce; alzati e rifatti il letto». E subito si alzò. Lo videro tutti gli abitanti di Lidda e del Saròn e si convertirono al Signore. A Giaffa c'era una discepola chiamata Tabità, nome che significa «Gazzella», la quale abbondava in opere buone e faceva molte elemosine. Proprio in quei giorni si ammalò e morì. La lavarono e la deposero in una stanza al piano superiore. E poiché Lidda era vicina a Giaffa i discepoli, udito che Pietro si trovava là, mandarono due uomini ad invitarlo: «Vieni subito da noi!». E Pietro subito andò con loro. Appena arrivato lo condussero al piano superiore e gli si fecero incontro tutte le vedove in pianto che gli mostravano le tuniche e i mantelli che Gazzella confezionava quando era fra loro. Pietro fece uscire tutti e si inginocchiò a pregare; poi rivolto alla salma disse: «Tabità, alzati!». Ed essa aprì gli occhi, vide Pietro e si mise a sedere. Egli le diede la mano e la fece alzare, poi chiamò i credenti e le vedove, e la presentò loro viva. Si venne a sapere della cosa in tutta Giaffa, e molti credettero nel Signore. 

Risultati immagini per Κυριακή του Παραλύτου
Vangelo
Gv 5,1-15

 In quel tempo, vi fu una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Vi è a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Bethesda, con cinque portici, sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. [Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l'acqua; il primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto.] Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualcun altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina». E sull'istante quell'uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all'uomo guarito: «È sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina». Gli chiesero allora: «Chi è stato a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, essendoci folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio». Quell'uomo se ne andò e disse ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo.

sabato 11 maggio 2019

Domenica delle Mirofore e del giusto Giuseppe - 12 Maggio 2019

Domenica delle Mirofore e del giusto Giuseppe

Immagine correlata



Lettura della Domenica
12 Maggio 2019

Risultati immagini per Των Αγίων Μυροφόρων γυναικών, έτι δε Ιωσήφ του εξ Αριμαθαίας και του νυκτερινού μαθητού Νικοδήμου
Apostolo
At 6, 1-7
In quei giorni, aumentando il numero dei discepoli, fra gli Ellenisti ci fu mormorio contro gli Ebrei, perché nel quotidiano servizio venivano trascurate le loro vedove. Allora i Dodici convocarono la moltitudine dei discepoli e dissero: “Non si può accettare che noi abbandoniamo la parola di Dio per il servizio delle mense. Fratelli, prendete dunque in esame sette uomini tra di voi di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, che stabiliremo per questo bisogno. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della parola”. Il discorso piacque a tutti e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmenas e Nicola, un proselito di Antiochia. Li presentarono agli apostoli e, dopo aver pregato, imposero loro le mani. La parola di Dio cresceva e si moltiplicava grandemente il numero dei discepoli a Gerusalemme; anche un gran numero di sacerdoti obbediva alla fede. 

Risultati immagini per Των Αγίων Μυροφόρων γυναικών, έτι δε Ιωσήφ του εξ Αριμαθαίας και του νυκτερινού μαθητού Νικοδήμου

Vangelo
Mc 15, 43 – 16, 8
 In quel tempo, Giuseppe d'Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse già morto, chiamò il centurione e lo interrogò se fosse morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce, lo avvolse nel lenzuolo e lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l'entrata del sepolcro. Intanto Maria di Magdala e Maria madre di Iosì stavano ad osservare dove veniva deposto. Passato il sabato, Maria di Magdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: «Chi ci rotolerà via il masso dall'ingresso del sepolcro?». Ma, guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, benché fosse molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il Crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto. Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto». Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché erano piene di timore e di spavento. E non dissero niente a nessuno, perché avevano paura.

sabato 4 maggio 2019

DOMENICA II DI PASQUA, DI TOMMASO - 5 Maggio 2019

DOMENICA II DI PASQUA, 
DI TOMMASO

Risultati immagini per Κυριακή του Θωμά


LETTURA DELLA DOMENICA 
5 Maggio 2019

Risultati immagini per Κυριακή του Θωμά

Apostolo
At 5, 12-20

 In quei giorni per mano degli apostoli avvenivano molti segni e prodigi in mezzo al popolo. Tutti stavano insieme uniti e concordi nel portico di Salomone. Nessuno degli altri osava unirsi a loro, ma il popolo li magnificava. Sempre più si aggiungevano credenti nel Signore: una moltitudine di uomini e di donne, tanto che i malati venivano portati nelle piazze e posti su lettini e barelle perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra ombreggiasse qualcuno di loro; ciascuno infatti veniva liberato da ogni malattia che avesse. La folla veniva insieme anche dalle città vicino a Gerusalemme, portando malati e tormentati da spiriti impuri, e tutti venivano sanati. Si alzò allora il sommo sacerdote e con lui tutti quelli della setta dei sadducei, pieni di gelosia; misero le mani addosso agli apostoli e li chiusero nel carcere pubblico. Ma un angelo del Signore di notte aprì le porte della prigione e li condusse fuori dicendo: "Andate, state nel tempio, e dite al popolo tutte le parole di questa vita". 

Risultati immagini per Κυριακή του Θωμά


Vangelo
Gv 20, 19-31

 La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo a loro e disse: Pace a voi! Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo. A chi rimetterete i peccati saranno rimessi; e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi. Tommaso, uno dei dodici, chiamato Didimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: Abbiamo visto il Signore! Ma egli disse loro: Se non vedo nelle sue mani il segno  dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, io non crederò. Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo a loro e disse: Pace a voi! Poi disse a Tommaso: Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo, ma credente! Rispose Tommaso: Mio Signore e mio Dio! Gesù gli disse: Perché mi hai veduto, hai creduto? Beati quelli che pur non avendo visto crederanno! Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Immagine correlata