venerdì 27 giugno 2014

Domenica III di Matteo - Santi e gloriosi apostoli e primi corifei Pietro e Paolo

Domenica III di Matteo 
Santi e gloriosi apostoli e primi corifei 
 Pietro e Paolo 

San Paolo e San Pietro. L’amore fraterno, Prima metà del XVI secolo


LETTURA DELLA DOMENICA
29 GIUGNO 2014


Apolitikion

Voi che tra gli Apostoli occupate il primo trono, voi maestri di tutta la terra, intercedete presso il Sovrano dell'universo perché doni alla terra la pace, e alle anime nostre la grande misericordia.
Apostolo 

II Cor 11, 21 –12, 9

Fratelli, se qualcuno si vanta – lo dico da pazzo – mi vanto anch’io!  Sono Ebrei? Anch’io. Sono Israeliti? Anch’io. Sono stirpe d’Abramo? Anch’io. Sono ministri di Cristo? Lo dico da pazzo: io 
più di loro! Molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte. 
Cinque volte ho ricevuto dai Giudei i trentanove colpi, tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta lapidato, tre volte ho fatto naufragio: ho trascorso un giorno e una notte in balia delle onde. Spesso in viaggio, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dalla mia gente, pericoli dai pagani, pericoli nelle città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità. Senza parlare delle altre cose, il mio assillo quotidiano: la preoccupazione per tutte le Chiese. Chi è debole che io non lo sia? Chi riceve scandalo che io non ne frema? Se è necessario vantarsi, mi vanterò delle mie infermità. E Dio, Padre del Signore Gesù – sia benedetto nei secoli – sa che non mento. A Damasco, il governatore del re Areta montava la guardia alla città dei Damasceni, volendomi catturare; ma da una finestra 
fui calato giù in una cesta, lungo il muro, e sfuggii dalle sue mani. 
Bisogna vantarsi, ma non mi giova! Verrò allora alle visioni e alle rivelazioni del Signore. Conosco un uomo in Cristo che quattordici anni fa (non so se col corpo o fuori del corpo: lo sa Dio) fu rapito 
fino al terzo cielo. E so che quell’uomo (non so se col corpo o fuori del corpo: lo sa Dio) fu rapito in paradiso e udì parole ineffabili che un uomo non può dire. Di lui mi vanterò, di me stesso invece non mi darò vanto, se non delle mie debolezze. 
Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato, perché direi la verità; ma evito di farlo, affinché nessuno mi giudichi di più di quello che vede o sente da me. E perché non diventi superbo per la 
grandezza delle rivelazioni, mi è stata data una spina nella carne, un inviato di Satana che mi schiaffeggi, perché non insuperbisca. Per questo tre volte ho pregato il Signore che si allontanasse da me. Mi ha risposto: “Ti basta la mia grazia; la mia potenza si perfeziona nella debolezza”. Molto volentieri mi vanterò quindi ancor più delle mie debolezze, perché su di me si stenda la potenza
 di Cristo. 


 

Vangelo

 Mt 16, 13-19

In quel tempo Gesù giunse dalle parti di Cesarea di Filippo e interrogava i suoi discepoli dicendo: "Chi dice la gente che sia il Figlio dell'uomo?" Essi risposero: "Alcuni, Giovanni il Battista; altri, Elia; altri, Geremia o qualcuno dei profeti". 
Disse loro: "Voi chi dite che io sia?" Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". Rispose allora Gesù: "Beato sei tu, Simone figlio di Giovanni, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io ti dico che sei Pietro, e su questa pie
tra costruirò la mia chiesa e le porte dell'Ade non prevarranno contro di essa. 
A te darò le chiavi del regno dei cieli, e qualsiasi cosa legherai sulla terra sarà legata nei cieli, e qualsiasi cosa scioglierai sulla terra sarà sciolta nei cieli".


sabato 21 giugno 2014

II DOMENICA DI MATTEO - SAN EUSEBIO VESCOVO DI SAMOSATA

II DOMENICA DI MATTEO

SAN EUSEBIO VESCOVO DI SAMOSATA








Lettura della Domenica
 22 Giugno 2014


Apolitikion

 Dalla luce della sapienza dello Spirito illuminato, 
ci chiaristi il verbo della pietà, Eusebio glorioso: 
tu infatti, esercitando piamente il sacerdozio, lottasti 
per la Trinità con senno divino e distruggesti l’errore. 
E ora, padre, supplica perché siano tutti salvi. 


Apostolo

(Rm 2, 10-16) 

Fratelli, gloria e onore e pace a chiunque operi il bene, 
sia Giudeo in primo luogo che Greco: presso Dio, 
infatti, non c’è preferenza di persona. Quelli che 
senza la Legge hanno peccato, moriranno senza la Legge; 
quelli invece che hanno peccato sotto la Legge, 
saranno giudicati per mezzo della Legge. Giusti 
davanti a Dio non sono quelli che ascoltano la Legge: sarà giustificato chi mette in pratica la Legge. In
fatti, quando i pagani, che non hanno la Legge, per natura 
operano secondo la Legge, essi, pur non avendo la 
Legge, sono legge a se stessi. Essi dimostrano che 
quanto la Legge esige è scritto nei loro cuori, comrisulta 
dalla testimonianza della loro coscienza e 
dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li 
difendono. Così avverrà nel giorno in cui Dio 
giudicherà i segreti degli uomini, secondo il mio 
vangelo, per mezzo di Cristo Gesù. 

Vangelo

 (Mt 4, 18-23) 

In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di 
Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato 
Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in 
mare; erano infatti pescatori. E disse loro:  
"Segui temi, e vi farò pescatori di  uomini." 
Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono.
 Andando oltre, vide altri dufratelli, Giacomo figlio  
di Zebedeo e Giovanni suo fratello, che insieme con 
Zebedeo, loro padre, aggiustavano le reti nella loro barca.
 Li chiamò ed essi, lasciata la barca e il padre, 
subito lo seguirono. 
E Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro 
sinagoghe, annunciando il vangelo del regno e guarendo ogni sorta di malattia e di infermità nel popolo. 


domenica 15 giugno 2014

15/06/2014 DOMENICA DI TUTTI SANTI

                  
              DOMENICA DI TUTTI SANTI



LETTURA DELLA DOMENICA



15/06/2014


Apostolo

Ebrei 11,33 - 12,2


Fratelli ....i quali per fede conquistarono regni, esercitarono la giustizia, conseguirono le promesse, chiusero le fauci dei leoni, spensero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, trovarono forza dalla loro debolezza, divennero forti in guerra, respinsero invasioni di stranieri. 
Alcune donne riacquistarono per risurrezione i loro morti. Altri poi furono torturati, non accettando la liberazione loro offerta, per ottenere una migliore risurrezione. Altri, infine, subirono scherni e flagelli, catene e prigionia. 
Furono lapidati, torturati, segati, furono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, tribolati, maltrattati - di loro il mondo non era degno! -, vaganti per i deserti, sui monti, tra le caverne e le spelonche della terra.
Eppure, tutti costoro, pur avendo ricevuto per la loro fede una buona testimonianza, non conseguirono la promessa: Dio aveva in vista qualcosa di meglio per noi, perché essi non ottenessero la perfezione senza di noi. Anche noi dunque, circondati da un così gran nugolo di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia, e si è assiso alla destra del trono di Dio.

Vangelo

Matteo 10, 32-33. 37-38; 19, 27-30

Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.
Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me.Allora Pietro prendendo la parola disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita  eterna.
Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi».




sabato 7 giugno 2014

DOMENICA DI PENTECOSTE







Oggi celebriamo la discesa dello Spirito Santo, la Pentecoste, il compimento della Resurrezione nel cuore dell'uomo. Cristo lo profetizzò, e il compimento lo leggiamo negli  Atti degli Apostoli. In realtà, è raro - quando abbiamo un giorno di festa, di solito la lettura principale è quella del Vangelo, in termini del contenuto della festa, ma l'evento della Pentecoste viene descritto negli Atti.
Cristo disse: "Se qualcuno ha sete, venga a me e beva", e ha detto, "Fiume di acqua viva sgorgheranno  nel suo seno (dentro di lui)". 
L'apostolo Giovanni ci dice questo in riferimento allo Spirito Santo, che non era ancora stato dato, ma Lui stava profetizzando cosa sarebbe accaduto quando sarebbe stato dato.
"Se qualcuno ha sete, venga a me e beva". Lo Spirito Santo è disponibile per noi, se abbiamo sete. Abbondante acqua, acqua fredda, acqua fresca. Non è l'acqua di una cisterna, ma l'acqua da una sorgente vivente è disponibile per noi - ma solo se abbiamo sete. Se non abbiamo sete,  l'acqua che prendiamo è piatta e senza vita e tiepida. Dobbiamo aver sete.
Questa è la chiave della vita cristiana - la sete. Sete di giustizia, sete di Cristo. Poi, dal tuo ventre veramente sgorgheranno fiumi di acqua viva. Pensate l'immagine, di ciò che questo significa. Attività continua, continua purezza - perché purifica l'acqua, soprattutto acqua che scorre. Si scandaglia il terreno, e pulisce, prende, deperiscono, continuamente scorre e purifica e  pulisce. Questo è ciò che accade nel cuore dell'uomo - ma solo se abbiamo sete. Dobbiamo aver sete di quel bene acqua, l'acqua che Cristo ha parlato anche con la donna al pozzo. Se hai sete, allora veramente, si avrà acqua viva.
Se non hai sete, se non metti le priorità nella vostra vita totalmente verso l'apprendimento della dolcezza di Dio, allora non si verificherà questa acqua viva. Si potrebbe sperimentare un po 'di esso, un po' come essere al spruzzo di una cascata. Non si verifica la potenza dell'acqua, ma si sente un po 'di nebbia. Questo non è per noi cristiani. Vogliamo sentire la forza dell'acqua. Ma dobbiamo aver sete.
"Quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo." Questo mettendo su è la nostra azione, il nostro desiderio, il nostro continuo vivere in Cristo. Sia che vogliamo veramente vivere da cristiani. Lo Spirito rende possibile. E 'tutto lì per noi. Abbondante grazia è presente, e abbondante la grazia viene continuamente sparsa su di noi. E avremmo tutti di questa grazia, se hai sete. Nella misura in cui abbiamo sete di cose che non sono divina, e che ci distraggono, fino a quel punto non abbiamo questa acqua viva.
E la cosa triste è, non è qualcosa che possiamo sapere, ovviamente. Molte volte, quando si fa qualcosa di sbagliato nella vita, è ovvio che hai fatto qualcosa di sbagliato. Si può dire, se si commette un errore nella costruzione di qualcosa, se si taglia una tavola troppo corta, o fare qualcosa di un modo errato, o qualcosa del genere, l'errore diventa evidente a voi. O anche nei rapporti umani, spesso siamo in grado di dire se abbiamo fatto un errore, e qualche volta abbiamo la possibilità di correggerlo. Ma, se non sappiamo che abbiamo questa acqua viva, noi non lo sappiamo. Non è qualcosa che possiamo sapere di correggere, perché questa è la conoscenza che è del tutto al di là di noi. E 'totalmente al di fuori della nostra struttura carnale di riferimento. Quindi, se noi perdiamo questa acqua viva, se non abbiamo agitato acqua fuori dal nostro ventre, noi non lo sappiamo. Per me, che è la più grande tragedia della vita - di non conoscere la grazia di Dio quando si è presentato a noi.
Tutti noi, se non lottiamo, se non abbiamo sete, noi non sperimentiamo la grazia. Sono giunto alla conclusione che la ragione che alcune cose nella nostra fede non sono spiegati a fondo è che coloro che hanno bisogno della spiegazione non avrebbero capito, perché non hanno sperimentato. Solo quello che ha veramente sete può veramente comprendere la saggezza e la misericordia e la potenza e la bellezza di Dio, e l'eccellenza del Suo piano per noi. Ognuno di noi può aver realizzato una piccola parte di quel piano, hanno piccolo po 'di conoscenza di Dio. E può essere che con ognuno di noi, Dio dimora in noi, e in noi la pulizia. Ma può essere per tutti noi, specialmente quella fuori dalle nostre ventre sarebbe fluire acqua viva. Non solo un filo, non solo una goccia alla volta, non un pozzo stagnante, ma l'attività continua in Cristo, la conoscenza continua.
E 'tutto lì per noi. Gesù Cristo ha fornito la strada, ha fatto la nostra carne capace. E poi, non solo ha reso la nostra carne capace, ma ha mandato lo Spirito. Perché? In modo che sapremmo cosa possiamo fare, che avremmo conosciuto la misericordia e la bellezza di Dio. Veramente un uomo che conosce veramente Dio non pecca. Dobbiamo essere onesti con noi stessi, e diciamo, a quel punto, non conosciamo  di Dio. Perché Dio si fa conoscere ai puri. O in realtà - grazie a Dio per questo - si fa conoscere a coloro che vogliono diventare puri. Per coloro che lottano per diventare puri, si rivela, per gradi. E allora diventiamo più consapevoli di Lui, e più consapevoli di ciò che c'è di sbagliato in noi. E noi lasciamo una, rimaniamo fedeli a l'altro. Ma se non lottiamo, la vita va avanti, le onde della vita, e non so nemmeno che cosa abbiamo perso.
Questo non è il modo in cui dovrebbe essere, fratelli e sorelle. Seguite le parole del nostro Signore. Se qualcuno ha sete. Tu sarai un uomo, donna, bambino, chi ha sete, che desidera. E poi, in linea con questa sete e questo desiderio, non quanto è necessario per realizzare il vostro compito. Chiedi, prega, lotta per essere corretto nel modo di pensare, a non giudicare, a non odiare,  no alla lussuria,  a non essere pigro, e tutto il resto. Sappiamo che nei nostri cuori; sappiamo che nelle nostre menti, soprattutto nelle nostre menti, le cose che dobbiamo fare o non fare, in una sorta di visione generale della vita cristiana.Questo è solo appena la superficie, appena la crosta del pane. All'interno della pagnotta è la conoscenza di Dio, e la purezza, e la santità, e la completezza, la perfezione assoluta. E 'per noi. E 'per tutti gli uomini, ma è solo per coloro che hanno sete. Coloro che non hanno sete non beranno molta dell'acqua, ed essi non hanno acqua che scaturisce in se stessi.
Lasciate che questo non sia così per voi. Abbiamo sete.  Desideriamo tutta la grazia  che Dio vuole darci. Voltiamo le spalle a ciò che è brutto, e ordinario, e temporale, e impuro, e inutile, e torniamo verso il nostro Signore, e ricordiamo quello che ha fatto. Cerchiamo di fare la nostra anima un luogo dove lo Spirito Santo desidera vivere. Cerchiamo di spazzare e guarnire, e proteggere, in modo che lo Spirito Santo avrebbe il desiderio di rimanere e riscaldarci. E cerchiamo di avere questa acqua viva che zampilla dentro di noi, cambiando noi, facendoci "più che vincitori". Che Dio ci aiuti a desiderare lui. Amin.

DOMENICA DI PENTECOSTE

DOMENICA DI PENTECOSTE


 


Lettura della Domenica

08/06/2014


Apolitikion

Benedetto sei Tu, o Cristo Dio nostro, che hai mostrato sapienti i pescatori per aver mandato lo Spirito Santo, e per mezzo di essi hai preso nelle reti il mondo; o amico degli uomini, gloria a te.

 

Apostolo
Atti 2,1-11
 Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo.  Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano.  Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro;  ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi.
 Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo.  Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua.  Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: «Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei?  E com'è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa?  Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia,  della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma,  Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio».

 
Vangelo

Giovanni 7,37-52
 Nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: «Chi ha sete venga a me e beva  chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno».  Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non c'era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato.
 All'udire queste parole, alcuni fra la gente dicevano: «Questi è davvero il profeta!».  Altri dicevano: «Questi è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea?  Non dice forse la Scrittura che il Cristo verrà dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide?».  E nacque dissenso tra la gente riguardo a lui.
 Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso.  Le guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto?».  Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo!».  Ma i farisei replicarono loro: «Forse vi siete lasciati ingannare anche voi?  Forse gli ha creduto qualcuno fra i capi, o fra i farisei?  Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».  Disse allora Nicodèmo, uno di loro, che era venuto precedentemente da Gesù:  «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?».  Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea».
Giovanni 8,12
Di nuovo Gesù parlò loro: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».