sabato 30 luglio 2016

Domenica VI di Matteo - 31/07/2017- San Eudocimo

 Domenica VI di Matteo




San Eudocimo

Lettura della Domenica
31 luglio 2016

Apostolo
Rm 12, 6-14

 Fratelli, abbiamo carismi differenti secondo la grazia che ci è stata concessa: se abbiamo dono di profezia, profetizziamo conformemente alla fede; se di ministero, attendiamo al ministero; se di insegnare, all’insegnare; se di esortazione, all'esortare. Chi dona, lo faccia con semplicità; chi presiede, presieda con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia. L’amore sia senza ipocrisia. Aborrite il male, attenetevi con fermezza al bene. Siate affettuosi nel reciproco amore fraterno; vicendevolmente rendetevi onore; Quanto allo zelo, non siate pigri, siate ferventi nello spirito. Servite il Signore; siate lieti nella speranza, pazienti nella tribolazione, assidui nella preghiera. Siate partecipi delle necessità dei santi, praticate l’ospitalità. Benedite chi vi perseguita, benedite e non maledite.

Vangelo
Mt 9, 1-8

 In quel tempo Gesù salì su una barca, passò all'altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portarono un paralitico steso su un letto. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: "Coraggio, figlio, i tuoi peccati sono rimessi". Allora alcuni scribi dissero tra loro: "Costui bestemmia!" Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: "Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Cosa è più facile, dire: Sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati e cammina? Allora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati, Alzati - disse allora al paralitico - prendi il tuo letto e va' a casa tua". Ed egli si alzò e andò a casa sua. A quella vista, la folla fu presa da timore e rese gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.



venerdì 22 luglio 2016

V DOMENICA DI MATTEO - 24/07/2016 - SAN FANTINO IL CAVALLAIO E SANTA CRISTINA MARTIRE

V DOMENICA DI MATTEO 

SAN FANTINO IL CAVALLAIO 


SANTA CRISTINA MARTIRE


Lettura della Domenica
24/07/2016 


APOSTOLO

Romani 1,1-10

Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per vocazione, prescelto per annunziare il vangelo di Dio,  che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture, riguardo al Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne,  costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti, Gesù Cristo, nostro Signore. Per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia dell'apostolato per ottenere l'obbedienza alla fede da parte di tutte le genti, a gloria del suo nome;  e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo. 
 A quanti sono in Roma diletti da Dio e santi per vocazione, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.

 Anzitutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi, perché la fama della vostra fede si espande in tutto il mondo.  Quel Dio, al quale rendo culto nel mio spirito annunziando il vangelo del Figlio suo, mi è testimone che io mi ricordo sempre di voi, chiedendo sempre nelle mie preghiere che per volontà di Dio mi si apra una strada per venire fino a voi.


VANGELO

Matteo 8,28-9,1

 Giunto all'altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli vennero incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva più passare per quella strada. Cominciarono a gridare: «Che cosa abbiamo noi in comune con te, Figlio di Dio? Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci?».

 A qualche distanza da loro c'era una numerosa mandria di porci a pascolare;  e i demòni presero a scongiurarlo dicendo: «Se ci scacci, mandaci in quella mandria».  Egli disse loro: «Andate!». Ed essi, usciti dai corpi degli uomini, entrarono in quelli dei porci: ed ecco tutta la mandria si precipitò dal dirupo nel mare e perì nei flutti.  I mandriani allora fuggirono ed entrati in città raccontarono ogni cosa e il fatto degli indemoniati.  Tutta la città allora uscì incontro a Gesù e, vistolo, lo pregarono che si allontanasse dal loro territorio. Salito su una barca, Gesù passò all'altra riva e giunse nella sua città.

Domenica dei Padri del IV Concilio Ecumenico di Calcedonia (451) e Santa Marina megalomartire di Antiochia - 17/07/2016

Domenica dei Padri del IV Concilio Ecumenico di Calcedonia (451)





Santa Marina megalomartire di Antiochia 


Lettura della Domenica
17 luglio 2016

Apostolo 
Tt 3, 8-15

Diletto figlio Tito, questa parola è degna di fede e perciò voglio che tu sia fermo su tali cose, affinché quelli che credono in Dio si sforzino di eccellere nelle opere buone. Ciò è bello e utile agli uomini. Evita invece sciocche controversie, le genealogie, le dispute e le polemiche intorno alla Legge, perché sono inutili e vane. Dopo un primo e un secondo ammonimento evita l’uomo fazioso: sai bene che tali persone sono fuori strada e continueranno a peccare, condannandosi da sé. Quando ti avrò mandato Artema o Tìchico, affrèttati a raggiungermi a Nicopoli, perché ho deciso di passare lì l’inverno. Provvedi con cura a Zena, il giurista, e ad Apollo, perché non manchi loro nulla. Imparino così anche i nostri a distinguersi nel fare il bene per le necessità urgenti, affinché non rimangano infruttuosi. Ti salutano tutti coloro che sono con me. Saluta quelli che ci amano nella fede. La grazia sia con tutti voi! Amin. 

Vangelo 
Mt 5, 14-19

 Il Signore ha detto: “Voi siete la luce del mondo; una città posta sopra un monte non può restare nascosta, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli. Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo segno dalla Legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimo, e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli; chi invece li osserverà e insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli”.

sabato 9 luglio 2016

Domenica III di Matteo - 10/07/2016 - 45 martiri di Nicopoli e San Gregorio di Asso.

 Domenica III di Matteo


45 Martiri di Nicopoli; 

 San Gregorio di Asso

Lettura della Domenica
10 luglio 2016


 Apostolo
 Rm 5, 1-11

 Fratelli, giustificàti per la fede, abbiamo pace con Dio per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo. Grazie a lui abbiamo avuto nella fede l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci gloriamo, nella speranza della gloria di Dio. Non solo: ci gloriamo perfino nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una fedeltà a tutta prova, la fedeltà provata la speranza. La speranza poi non delude, poiché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito santo che ci è stato dato. Inoltre, infatti, quando eravamo ancora infermi, al tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, è difficile che qualcuno sia disposto a morire per un giusto; per un buono forse uno osa anche morire. Ma Dio dimostra il suo amore per noi perché, essendo ancora peccatori, Cristo morì per noi. A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, da nemici, siamo stati riconciliati con Dio in virtù della morte del Figlio suo, quanto più, da riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.

Vangelo 
Mt 6, 22-3
 Il Signore ha detto: "Lampada del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanta tenebra! Nessuno può servire a due padroni: o odierà uno e amerà l'altro, o si attaccherà a uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mamonà. Perciò vi dico: non affannatevi per la vostra vita, cosa mangiare o cosa bere, e neanche per il vostro corpo, cosa indossare; la vita non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Voi non contate più di loro? E chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere un solo cubito alla sua statura? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, quanto più voi, gente di poca fede! Non affannatevi dunque dicendo: Che mangiamo? Che beviamo? Che indossiamo? Tutte queste cose le cercano i gentili; il Padre vostro celeste infatti sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate invece prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno messe davanti".


sabato 2 luglio 2016

Domenica II di Matteo - 3 luglio 2016 - San Anatolio patriarca di Costantinopoli, San Giacinto martire.

 Domenica II di Matteo 

Icona di sant'Anatolio patriarca di Costantinopoli

San Anatolio patriarca di Costantinopoli


San Giacinto martire

Lettura della Domenica
3 luglio 2016


Apostolo
 Rm 2, 10-16

 Fratelli, gloria e onore e pace a chiunque operi il bene, sia Giudeo in primo luogo che Greco: presso Dio, infatti, non c’è preferenza di persona. Quelli che senza la Legge hanno peccato, moriranno senza la Legge; quelli invece che hanno peccato sotto la Legge, saranno giudicati per mezzo della Legge. Giusti davanti a Dio non sono quelli che ascoltano la Legge: sarà giustificato chi mette in pratica la Legge. Infatti, quando i pagani, che non hanno la Legge, per natura operano secondo la Legge, essi, pur non avendo la Legge, sono legge a se stessi. Essi dimostrano che quanto la Legge esige è scritto nei loro cuori, come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono. Così avverrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini, secondo il mio vangelo, per mezzo di Cristo Gesù. 


Vangelo 
Mt 4, 18-23

 In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: "Seguitemi, e vi farò pescatori di uomini." Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo figlio di Zebedeo e Giovanni suo fratello, che insieme con Zebedeo, loro padre, aggiustavano le reti nella loro barca. Li chiamò ed essi, lasciata la barca e il padre, subito lo seguirono. E Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del regno e guarendo ogni sorta di malattia e di infermità nel popolo.