venerdì 30 novembre 2012

AVVISO 01/12/2012 DIVINA LITURGIA A ORTONA


AVVISO 01/12/2012 DIVINA LITURGIA A ORTONA



PATRIARCATO ECUMENICO DI COSTANTINOPOLI 
SACRA ARCIDIOCESI ORTODOSSA D'ITALIA E MALTA

Parrocchia ortodossa di San Tommaso Apostolo

Ὀρθόδοξος Ἐνορία
Константинопольский Патриархат Православная Митрополия в Италии и Мальте
ПРАВОСЛАВНИЙ ПРИХОД
Святого Апостола Фомы

Православна парафія Святого Апостола Фоми
Celebrazioni una volta al mese
SABATO : 01/12/2012
ore 15.30 - Confessioni / Исповедь / Сповідь
ore 16.00 - Santa Liturgia / Бож.Литургия / Св'ята Літургія
Per informazioni : Padre Anatoliy tel: 3388772387

giovedì 22 novembre 2012

XIII DOMENICA DI LUCA


XIII DOMENICA DI LUCA



SANTA CATERINA


LETTURA DELLA DOMENICA

25/11/2012


APOSTOLO

Galati 3,23-4,5

Fratelli  .....ora, prima che venisse la fede noi eravamo custoditi sotto la legge, come rinchiusi, in attesa della fede che doveva essere rivelata.  Così la legge è stata nostro precettore per portarci a Cristo, affinché fossimo giustificati per mezzo della fede.  Ma, venuta la fede, non siamo più sotto un precettore,  perché voi tutti siete figli di Dio per mezzo della fede in Cristo Gesù.  Poiché voi tutti che siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. Non c'è né Giudeo né Greco, non c'è né schiavo né libero, non c'è né maschio né femmina, perché tutti siete uno in Cristo Gesù.  Ora, se siete di Cristo, siete dunque progenie d'Abrahamo ed eredi secondo la promessa.
 Ora io dico che per tutto il tempo che l'erede è minorenne non è affatto differente dal servo, benché sia signore di tutto, ma egli è sotto tutori e amministratori fino al tempo prestabilito dal padre. Così anche noi, mentre eravamo minorenni, eravamo tenuti in servitù sotto gli elementi del mondo, ma, quando è venuto il compimento del tempo, Dio ha mandato suo Figlio, nato da donna, sottoposto alla legge,  perché riscattasse quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l'adozione.

VANGELO

Luca 18,18-27



 Uno dei capi lo interrogò, dicendo: «Maestro buono, che devo fare per ereditare la vita eterna?».  E Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio.  Tu conosci i comandamenti: "Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non dire falsa testimonianza, onora tuo padre e tua madre"».  E colui disse: «Tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza».  Udito ciò, Gesù gli disse: «Ti manca ancora una cosa: vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi».  Ma egli, udite queste cose, si rattristò grandemente, perché era molto ricco.  Allora Gesù, visto che si era molto rattristato, disse: «Quanto è difficile per coloro che hanno delle ricchezze entrare nel regno di Dio!  Perché è più facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».  E quelli che l'udivano dissero: «Chi dunque può essere salvato?».  Ma egli disse: «Le cose impossibili agli uomini, sono possibili a Dio».



sabato 17 novembre 2012

IX DOMENICA DI LUCA

IX DOMENICA DI LUCA


SAN PLATONE martire





LETTURA DELLA DOMENICA
18/11/2012

Apostolo

Efesini 2, 14-22

Fratelli .. egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due popoli uno e ha demolito il muro di separazione,  avendo abolito nella sua carne l'inimicizia, la legge dei comandamenti fatta di prescrizioni, per creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace,  e per riconciliare ambedue con Dio in un sol corpo per mezzo della croce, avendo ucciso l'inimicizia in se stesso.  Ed egli venne per annunziare la pace a voi che eravate lontani e a quelli che erano vicini,  poiché per mezzo di lui abbiamo entrambi accesso al Padre in uno stesso Spirito. Voi dunque non siete più forestieri né ospiti, ma concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio,  edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Gesù Cristo stesso la pietra angolare,  su cui tutto l'edificio ben collegato cresce per essere un tempio santo nel Signore,  nel quale anche voi siete insieme edificati per essere una dimora di Dio nello Spirito.






Vangelo


Luca 12, 16-21

 Ed egli disse loro una parabola: «La tenuta di un uomo ricco diede un abbondante raccolto;  ed egli ragionava fra sé dicendo: "Che farò, perché non ho posto dove riporre i miei raccolti?". E disse: "Questo farò, demolirò i miei granai e ne costruirò di più grandi, dove riporrò tutti i miei raccolti e i miei beni,  poi dirò all'anima mia: Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi e godi".  Ma Dio gli disse: "Stolto, questa stessa notte l'anima tua ti sarà ridomandata e di chi saranno le cose che tu hai preparato?".  Così avviene a chi accumula tesori per sé e non è ricco verso Dio».

sabato 10 novembre 2012

VIII DOMENICA DI LUCA

VIII DOMENICA DI LUCA


Saint

SAN MINA'

Lettura della Domenica

11 Novembre 2012

Apostolo


2 Corinzi 4,6-15

Fratelli... perché il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre», è lo stesso che ha fatto brillare il suo splendore nei nostri cuori per illuminarci nella conoscenza della gloria di Dio, che rifulge sul volto di Gesù Cristo.  Or noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché l'eccellenza di questa potenza sia di Dio e non da noi.  Noi siamo afflitti in ogni maniera, ma non ridotti agli estremi; perplessi, ma non disperati;  perseguitati, ma non abbandonati; abbattuti, ma non distrutti,  portando del continuo nel nostro corpo il morire del Signore Gesù, affinché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo.  Noi che viviamo, infatti siamo del continuo esposti alla morte per Gesù, affinché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale.  Cosicché in noi opera la morte, ma in voi la vita.  Ma pure, avendo noi lo stesso spirito di fede, come sta scritto: «Io ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo e perciò parliamo,  sapendo che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi per mezzo di Gesù e ci farà comparire con voi.  Tutte queste cose infatti sono per voi, affinché la grazia, raggiungendo un numero sempre maggiore di persone, produca ringraziamento per abbondare alla gloria di Dio.



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Vangelo

Luca 10,25-37

 Allora ecco, un certo dottore della legge si levò per metterlo alla prova e disse: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?».  Ed egli disse: «Che cosa sta scritto nella legge? Come leggi?».  E quegli, rispondendo, disse: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il prossimo tuo come te stesso».  Ed egli gli disse: «Hai risposto esattamente; fa' questo e vivrai».  Ma egli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?».  Gesù allora rispose e disse: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei ladroni i quali, dopo averlo spogliato e coperto di ferite, se ne andarono lasciandolo mezzo morto. Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada e, veduto quell'uomo, passò oltre, dall'altra parte.  Similmente anche un levita si trovò a passare da quel luogo, lo vide e passò oltre, dall'altra parte.  Ma un Samaritano, che era in viaggio, passò accanto a lui, lo vide e ne ebbe compassione.  E, accostatosi, fasciò le sue piaghe, versandovi sopra olio e vino; poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.  E il giorno dopo, prima di partire, prese due denari e li diede al locandiere, dicendogli: "Prenditi cura di lui e tutto quello che spenderai in più, te lo renderò al mio ritorno".  Quale dunque di questi tre ti pare sia stato il prossimo di colui che cadde nelle mani dei ladroni?».  E quello disse: «Colui che usò misericordia verso di lui». Gesù allora gli disse: «Va' e fa' lo stesso anche tu».



domenica 4 novembre 2012

V DOMENICA DI LUCA

V DOMENICA DI LUCA
 

SAN NICANDRO
 

SAN IOANNICHIO
 




 
 
LETTURA DELLA DOMENICA
4 NOVEMBRE 2012
 
 
APOSTOLO
 
Galati 6,11-18
 
 
 Guardate con che grossi caratteri vi ho scritto di mia propria mano!
  Tutti coloro che vogliono far bella figura nella carne, vi costringono a farvi circoncidere e ciò al solo fine di non essere perseguitati a causa della croce di Cristo.  Poiché neppure loro, che sono circoncisi, osservano la legge; ma vogliono che siate circoncisi per potersi vantare della vostra carne.  Ma quanto a me, non sia mai che io mi vanti di altro che della croce del nostro Signore Gesù Cristo, mediante la quale il mondo, per me, è stato crocifisso e io sono stato crocifisso per il mondo.  Infatti, tanto la circoncisione che l'incirconcisione non sono nulla; quello che importa è l'essere una nuova creatura.  Su quanti cammineranno secondo questa regola siano pace e misericordia, e così siano sull'Israele di Dio.
  Da ora in poi nessuno mi dia molestia, perché io porto nel mio corpo il marchio di Gesù.
  La grazia del nostro Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen
 
 
VANGELO

Luca 16,19-31


 «C'era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e di bisso, e ogni giorno si divertiva splendidamente;  e c'era un mendicante, chiamato Lazzaro, che stava alla porta di lui, pieno di ulceri,  e bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; e perfino i cani venivano a leccargli le ulceri.  Avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abraamo; morì anche il ricco, e fu sepolto.  E nell'Ades, essendo nei tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abraamo, e Lazzaro nel suo seno;  ed esclamò: "Padre Abraamo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell'acqua per rinfrescarmi la lingua, perché sono tormentato in questa fiamma".  Ma Abraamo disse: "Figlio, ricòrdati che tu nella tua vita hai ricevuto i tuoi beni e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato.  Oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una grande voragine, perché quelli che vorrebbero passare di qui a voi non possano, né di là si passi da noi".  Ed egli disse: "Ti prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre,  perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, e non vengano anche loro in questo luogo di tormento".  Abraamo disse: "Hanno Mosè e i profeti; ascoltino quelli".  Ed egli: "No, padre Abraamo; ma se qualcuno dai morti va a loro, si ravvedranno".  Abraamo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscita"».