sabato 28 febbraio 2015

Domenica I di Quaresima o del trionfo dell’Ortodossia

Domenica I di Quaresima o del trionfo dell’Ortodossia 





Santa Eudocia


Lettura della Domenica 

1 Marzo 2015


Apolitikion

Veneriamo la tua purissima icona, o buono, chiedendo perdono delle  nostre  colpe, o Cristo Dio. Ti sei benignamente degnato infatti  di salire volontaria-mente  con  il  tuo corpo  sulla Croce per   liberare dalla  schiavitù del nemico coloro che  tu hai plasmato;  pertanto  con  riconoscenza  a  te gridiamo:  hai riempito di gaudio l’universo, o  nostro Salvatore, venuto a salvare il mondo.




Kontakion


A te che, qual condottiera, per me combattesti, innalzo l’inno della vittoria; a te porgo i dovuti ringraziamenti io che sono  la tua città,  o Madre di Dio. Tu, per  la  invincibile  tua potenza, liberami da  ogni sorta  di   pericoli,  affinché possa a te gridare: salve, o sposa sempre vergine.



Apostolo
 Eb 11, 24-26. 32-40

Fratelli, per fede Mosè, divenuto adulto, rifiutò di esser chiamato figlio della figlia del faraone, preferendo essere maltrattato con il popolo di Dio piuttosto che godere per breve tempo il piacere del peccato. Questo perché stimava l'obbrobrio di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d'Egitto; guardava infatti alla ricompensa. E che dirò ancora? Mi mancherebbe il tempo, se volessi narrare di Gedeone, di Barak, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele e dei profeti, i quali per mezzo della fede hanno conquistato regni, hanno esercitato la giustizia, hanno conseguito le promesse, hanno chiuso le fauci dei leoni, hanno spento la violenza del fuoco, sono sfuggiti al taglio della spada, sono stati rinvigoriti dalla malattia, sono divenuti forti in guerra, hanno messo in fuga le schiere degli stranieri. Alcune donne riebbero per risurrezione i loro morti. Altri invece furono torturati, non accettando la liberazione loro offerta, per ottenere una risurrezione migliore. Altri subirono scherni e flagelli, catene e prigionia. Furono lapidati, torturati, segati, furono uccisi di spada, vagarono coperti di pelli di pecore e capre, bisognosi, tribolati, maltrattati –di loro il mondo non era degno!- errando nei deserti e sui monti, tra le grotte e le spelonche della terra. Tutti questi, pur avendo ricevuto per la loro fede una buona testimonianza, non conseguirono la promessa, avendo Dio predisposto qualcosa di meglio per noi, perché non ottenessero la perfezione senza di noi. 

 Vangelo
 Gv 1, 44-52

 In quel tempo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: «Seguimi». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo incontrò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret». Natanaele esclamò: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità». Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico». Gli replicò Natanaèle:

giovedì 26 febbraio 2015

AVVISO 28/02/2015 - DIVINA LITURGIA A ORTONA



AVVISO 28/02/2015   

DIVINA LITURGIA A ORTONA

PATRIARCATO ECUMENICO DI COSTANTINOPOLI
SACRA ARCIDIOCESI ORTODOSSA D'ITALIA E MALTA

Parrocchia ortodossa di San Tommaso Apostolo

Ὀρθόδοξος Ἐνορία

Константинопольский Патриархат Православная Митрополия в Италии и Мальте
ПРАВОСЛАВНИЙ ПРИХОД
Святого Апостола Фомы

Православна парафія Святого Апостола Фоми

CELEBRAZIONE DIVINA LITURGIA

SABATO : 28/02/2015
ore 15.30 - Confessioni / Исповедь / Сповідь
ore 16.00 - Santa Liturgia / Бож.Литургия / Св'ята Літургія
Per informazioni : Padre Anatoliy tel: 3388772387

sabato 21 febbraio 2015

Domenica dei Latticini - 22 Febbraio 2015 . San Atanasio monaco e San Biagio vescovo

Domenica dei latticini








    San  Atanasio monaco, confessore (difensore del culto delle icone) (821)


San Biagio Vescovo


LETTURA DELLA DOMENICA
 22 Febbraio 2015

 Kontakion

Guida di sapienza, elargitore di prudenza, educatore degli stolti e protettore dei poveri, conferma, ammaestra il mio cuore, o Sovrano; dammi tu una parola, o Parola del Padre, poiché, ecco, io non trattengo le mie labbra dal gridare: O misericordioso, abbi misericordia di colui che ha prevaricato! 

Apostolo
Rm 13, 11 – 14, 4

Fratelli, è tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la salvezza è più vicina di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno, senza bagordi e ubriachezze, senza immoralità e dissolutezza, senza litigi e gelosie. Rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non lasciatevi prendere dai desideri della carne. Accogliete chi è debole nella fede, senza discuterne le opinioni. Uno crede di poter mangiare di tutto, l’altro mangia solo legumi perché è debole. Colui che mangia non disprezzi chi non mangia; colui che non mangia non giudichi chi mangia: infatti Dio ha accolto anche lui. Chi sei tu che giudichi un servo che non è tuo? Se sta in piedi o se cade, è cosa che riguarda il suo padrone; ma starà in piedi, perché il Signore ha il potere di tenerlo in piedi.




Vangelo
Mt 6,14 -21

Il Signore ha detto: “Se voi perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe. E quando digiunate, non assumete un’aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Ma tu, quando digiuni, profumati il capo e lavati il viso, affinché non appaia agli uomini che tu digiuni, ma solo al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano. Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore”. 

venerdì 20 febbraio 2015

Grande Quaresima 2015 - Messaggio di S.S. il Patriarca Ecumenico Omelia catechetica in occasione dell'inizio della Santa e Grande Quaresima 2015

Grande Quaresima 2015


        Messaggio di S.S. il Patriarca Ecumenico


Omelia catechetica in occasione della Santa e Grande 

Quaresima 2015










BARTOLOMEO I
PER MISERICORDIA DI DIO
ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI-NUOVA ROMA
E PATRIARCA ECUMENICO
A TUTTO IL PLEROMA DELLA CHIESA
GRAZIA E PACE DA PARTE DI CRISTO NOSTRO SALVATORE
E DA NOI AUGURIO, BENEDIZIONE E PERDONO


“Lo stadio delle virtù è aperto; voi che volete lottare, entrate”
(sticario idiomelo del Triodio, Domenica dei Latticini)

Fratelli e Figli amati nel Signore,

Il nostro Signore Gesù Cristo ci innesta nel Suo Corpo e ci chiama a diventare santi, “poiché io – dice – sono santo” (1 Pietro 1,16). Il nostro Creatore desidera che siamo in comunione con Lui e che gustiamo che la Sua grazia, che diveniamo partecipi cioè, della sua santità. La comunione con Lui è vita di conversione e di santità, mentre l’allontanamento da Lui, il peccato, è identificato dai Padri della Chiesa con il “male del cuore”. “Il peccato non appartiene alla natura, ma alla cattiva condotta” (Teodoreto di Ciro, Dialogo I-Immutabilis, P.G., 40D), o allo spirito cattivo e “nessuno che professi una fede, pecca” secondo San Ignazio di Antiochia.
         La santità è una qualità di Dio, il Quale è “colui che offre e colui che è offerto, colui che riceve i doni ed in dono si dà”. Il celebrante del Mistero della Divina Eucarestia, per grazia, offre ai fedeli “le cose sante ai santi”, Corpo e Sangue di Cristo, e riceve subito dall’insieme degli Ortodossi, il responso all’offerta che “Uno è Santo, uno è Signore, Gesù Cristo, a gloria di Dio Padre”, colui “che è mangiato e mai consumato, ma che ne santifica chi ne partecipa”.
         Nella lotta dell’uomo per raggiungere “la somiglianza” con Dio, per la quale è stato creato, cioè la santità, La Chiesa Ortodossa Una, Santa, Cattolica e Apostolica, la quale aspira esclusivamente alla salvezza dell’uomo, “ha decretato in modo meraviglioso” un periodo dell’anno, quale periodo di preghiera particolare e supplica per calmare le passioni dell’anima e del corpo.
         Questo periodo è la preparazione salvifica che da domani inizia, per la “Pasqua grande e sacratissima di Cristo”. E’ la Santa e Grande Quaresima, che dobbiamo vivere “presentando una supplica e chiedendo perdono”, per assaporare veramente la Pasqua “con tutti i Santi”, diventando “santi”, attraverso la conversione davanti a Dio e agli uomini, poiché siamo “vasi del vasaio” infranti sotto il male ogni giorno, “che cadono e si rialzano”. Confessiamo dunque la nostra umana imperfezione e la nostra debolezza e la nostra nullità davanti a Dio, convertendoci e ripetendo di sera, al mattino e a mezzanotte e in ogni tempo ed in ogni ora, benché “santi” per il battesimo, che “Uno è Santo, uno è Signore, Gesù Cristo, a gloria di Dio Padre”.
         Chiamiamo pertanto, fratelli e figli, tutti i fedeli Ortodossi, clero, monaci e monache, a cambiare la nostra vita, in ogni momento e in modo particolare durante questo periodo della Santa e Grande Quaresima, in uno sforzo d’amore verso il prossimo di preparazione attraverso l’azione più chiaramente da qui verso il Regno senza tramonto del Signore, la “Pasqua nuova”.  Invitiamo tutti ad una vita di santità e di lotta spirituale perché vanga donata al mondo e a noi, come “beneficio” e come “dono perfetto”, la possibilità del superamento del peccato, poiché “chiunque è nato da Dio, non commette peccato (…) e non può peccare, perché è nato da Dio”. (1Gv. 3,9-10)
         Entriamo dunque con tutta la nostra anima, senza essere tristi, ma gioiosi e allegri, in questo stadio spirituale delle virtù e armiamoci “dello splendore della carità, del bagliore della preghiera, della purezza della castità, del vigore della fortezza e camminiamo insieme col Signore, pregandolo di non “trascuraci rischiando la separazione da Lui”. (Doxastikon della venerazione della Santa Croce), ma di renderci degni “di giungere risplendenti alla Santa resurrezione al terzo giorno, che illumina il mondo di incorruttibilità” (Poema di Teodoro, Funzione del Lunedì della Prima Settimana dei Digiuni).

Fratelli e Figli in Cristo,

La Santa e Grande Quaresima è, quale periodo di preparazione e di conversione, voce della nostra coscienza che, interna ed indicibile, è giudizio personale.  Quando ci trova erranti, protesta assai vivacemente, in quanto “non vi è nulla di più violento di essa nel mondo” secondo l’esperiente araldo della conversione, San Andrea di Creta. Pertanto, ciascuno deve pacificarsi con la propria coscienza, attraverso la conversione, affinché “nel fuoco della coscienza offriamo un mistico olocausto”, sacrificando le nostre passione e offrendole in sacrificio d’amore verso il prossimo, come il Signore offre se stesso “per la vita e la salvezza del mondo”.  Solo allora sorgerà anche per noi dalla tomba il perdono e vivremo, in qualità di essere umani, nel rispetto reciproco e in amore lontano dai tanti orribili crimini che vediamo colpire in questi giorni l’intero mondo. In questa lotta abbiamo come compagni ed intercessori tutti i Santi e specialmente la Santissima Madre del nostro Signore, colei che per le sue suppliche, come altro lavacro, “lava la coscienza”.
         Così esortiamo e invitiamo, in qualità di Padre spirituale di tutti i nostri fedeli Ortodossi nel mondo, noi stessi e gli altri, a correre con impegno verso la stadio delle virtù che da domani inizia, “non pensando in modo inopportuno, non agendo in modo iniquo”, ma proseguendo in Grazia la lavare la coscienza, “con buona disposizione d’animo” attraverso la conversione, avendo la certezza che i cieli e la terra e tutto ciò che “è visibile ed invisibile”, si illuminerà alla fine sotto la luce della Resurrezione del Signore.
         Noi, stando “davanti alle porte del Tempio del Signore”, se ci comporteremo in modo degno, ci cingeremo di una veste luminosa a imitazione di Cristo e saremo resi degni della “coppa nuova” dalla Fonte della incorruttibilità, gustando della tomba fortunata del Signore e stipati in Chiesa “fino ai confini dell’altare”, nel luogo dove “sono celebrate le cose tremende”. Così sia.

Santa e Grande Quaresima 2015
Il Patriarca di Costantinopoli
fervente intercessore presso Dio per voi tutti

 + Il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo,
diletto fratello in Cristo e fervente intercessore presso Dio



sabato 14 febbraio 2015

Domenica di Carnevale - 15 Febbraio 2015 - San Onesimo apostolo, San Eusebio anacoreta e San Antimo di Chio

Domenica di Carnevale




 
San Onesimo apostolo

 
San Eusebio anacoreta

 
San Antimo di Chio


Lettura della Domenica
15 febbraio 2015


Kontàkion

 Quando sulla terra verrai, o Dio, con gloria, e tremerà l’universo, e un fiume di fuoco scorrerà davanti al tuo tribunal,e e saranno aperti i libri e rese pubbliche le cose segrete: liberami allora dal fuoco inestinguibile, e fammi degno di stare alla tua destra, o giudice giustissimo.


Apostolo

I Cor 8,8 – 9,2

Fratelli, non sarà certo un alimento ad avvicinarci a Dio: se non ne mangiamo, non veniamo a mancare di qualcosa, né, mangiandone, ne abbiamo un vantaggio. Badate però che questa vostra libertà non divenga occasione di caduta per i deboli. Se uno infatti vede te, che hai la conoscenza, stare a tavola in un tempio di idoli, la debole coscienza di questi non sarà spinta a mangiare le carni immolate agli idoli? Ed ecco, per la tua conoscenza va in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto! Peccando così contro i fratelli e ferendo la loro debole coscienza, voi peccate contro Cristo. Per questo, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai più carne, per non dare scandalo al mio fratello! Non sono forse libero? Non sono un apostolo? Non ho veduto  Gesù, il nostro Signore? E non siete voi la mia opera nel Signore? Se per altri non sono apostolo, almeno per voi lo sono; voi siete il sigillo del mio apostolato nel Signore.


Vangelo
Mt 25, 31- 46

Il Signore ha detto: “Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli santi, siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutti i popoli, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il Re dirà a quelli alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo. Perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero straniero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? E il Re risponderà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato.


Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato, forestiero, nudo, malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Allora egli risponderà loro: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna”.

sabato 7 febbraio 2015

Domenica del Dissoluto . San Teodoro il Generale e Zaccaria Profeta - 8 Febbraio 2015

Domenica del Dissoluto


San Teodoro il Generale  


Zaccaria profeta



 


Lettura della Domenica
8 febbraio 2015


 

Kontakion

Ho abbandonato stoltamente lo splendore paterno e ho dissipato nei vizi quanto mi avevi dato; per cui elevo a te la voce del prodigo: ho peccato dinanzi a te, Padre misericordioso, accoglimi pentito e trattami come uno dei tuoi servi.

 

Apostolo

I Cor 6, 12- 20


Fratelli….., “tutto mi è lecito”, ma non tutto giova; “tutto mi è lecito”, ma io non mi lascerò dominare da nulla. “I cibi sono per il ventre e il ventre per i cibi”, ma Dio distruggerà questo e quelli! Il corpo non è per l’impudicizia, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. Dio, poi, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza. Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta?
Non sia mai! O non sapete voi che chi si unisce a una prostituta forma con essa un corpo solo? I due saranno –è detto- un corpo solo. Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l’uomo commetta, è fuori dal suo corpo; ma chi si dà all’impudicizia pecca contro il proprio corpo. O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo! Glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che sono di Dio!




Vangelo

Lc 15, 11- 32

Il Signore ha detto questa parabola: “Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta. E il padre divise fra loro il patrimonio. Dopo non molti giorni, il figlio minore raccolse le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze, vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese ci fu una forte carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quel paese, che lo mandò nelle sue campagne a pascolare i porci. Avrebbe voluto sfamarsi con le carrube che mangiavano i porci, ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e pensò: Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te, non sono più degno di essere chiamato figlio tuo. Trattami come uno dei tuoi garzoni! Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide e si commosse, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo coprì di baci. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te, non sono più degno di essere chiamato figlio tuo. Ma il padre disse ai suoi servi: Presto, portate qui il vestito più bello, e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, macellatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore era in campagna. Al ritorno, quando fu vicino casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e s’informò di cosa stesse accadendo. Quello gli disse: Tuo fratello è tornato e tuo padre ha macellato il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si indignò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e mai mi hai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha dissipato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me, e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”.