sabato 28 novembre 2020

Domenica XIII di Luca - 29/11/2020 - San Paramono e altri 370 martiri e san Dionigio vescovo di Corinto

Domenica XIII di Luca

 ΙΕΡΑ ΜΟΝΗ ΑΓΙΟΥ ΓΕΩΡΓΙΟΥ ΕΠΑΝΩΣΗΦΗ: Άγιος Παράμονος και οι Τριακόσιοι  Εβδομήντα Μάρτυρες που μαρτύρησαν μαζί μ' αυτόν

San Paramono e altri 370 martiri

O Aγιος Διονύσιος ο Αρεοπαγίτης - Κιβωτός της Ορθοδοξίας

San Dionigi vescovo di Corinto

 

Lettura della Domenica

29 novembre2020

 

 

APOSTOLO

 Ef 4, 1-7

 

Fratelli, vi esorto – io, prigioniero per il Signore – a condurre una vita degna della vocazione con cui foste chiamati, con ogni umiltà, dolcezza e pazienza, sopportandovi a vicenda nell’amore, attenti a conservare l’unità dello spirito col vincolo della pace: un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza cui foste chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo; un solo Dio e Padre di tutti, che è sopra tutti, agisce per mezzo di tutti e dimora in tutti voi. A ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono del Cristo.

 

 

Vangelo

Lc 18, 18-27

 

In quel tempo un uomo, per metterlo alla prova, chiese a Gesù: "Maestro buono, che cosa devo fare per ottenere la vita eterna?" Gesù gli disse: "Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non uno solo, Dio. Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre". Quello allora disse: "Tutte queste cose le ho osservate fin dalla giovinezza". Udito ciò, Gesù gli disse: "Una cosa ancora ti manca: vendi tutti quel che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi". Ma quello, udite queste parole, divenne assai triste perché era molto ricco. Quando Gesù lo vide così triste, disse: "Quant'è difficile per coloro che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio! E' più facile infatti per un cammello passare per la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio!". Quelli che ascoltavano dissero: "Ma allora chi può essere salvato?" Egli allora disse: "Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio".

 

sabato 21 novembre 2020

Domenica IX di Luca - 22 novembre 2020 - San Filomone apostolo

Domenica IX di Luca 

San Filemone apostolo

 

Lettura della Domenica

 22 novembre 2020


Apostolo

Ef 2, 14-22

 Fratelli, Cristo è la nostra pace, lui che di due popoli ne ha fatto uno solo abbattendo il muro di divisione, annullando nella sua carne l’inimicizia - la legge dei precetti dogmatici – per creare in se stesso, dei due popoli, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare con Dio entrambi - in un solo corpo - mediante la croce, dopo aver ucciso in se stesso l’inimicizia. E venne per annunciare la pace a voi, i lontani, e pace ai vicini, perché, per suo mezzo, entrambi abbiamo libero accesso al Padre in un solo Spirito. Così dunque non siete più stranieri né ospiti, ma concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui ogni edificio cresce in armoniosa disposizione come tempio santo nel Signore; in lui anche voi siete incorporati nella costruzione come dimora di Dio nello Spirito.

Vangelo 

Lc 12, 16-21

 Il Signore ha detto questa parabola: "La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: Non ho dove riporre i miei raccolti, come farò? E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi, vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni, e dirò a me stesso: Anima mia, hai molte provviste per molti anni. Riposati, mangia, bevi e divertiti. Ma Dio gli disse: Stolto, questa stessa notte ti verrà richiesta la tua vita, e a chi andranno le cose che hai preparato? Così accade a chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio".

sabato 14 novembre 2020

Domenica VIII di Luca - 15 novembre 2020 - Santi Gurià, Samonà e Abibo, martiri confessori

Domenica VIII di Luca

 10

 

Santi Gurià, Samonà e Abibo, martiri confessori

 

Lettura della Domenica

15 novembre 2020

 

 

Apostolo

Ef 2, 4-10

 

Fratelli, Dio, ricco di misericordia, per l’immenso amore col quale ci ha amati, per quanto morti in seguito alle trasgressioni, ci ha fatto rivivere col Cristo per grazia foste salvati e ci ha risuscitati e insediati nella sommità dei cieli insieme con Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la traboccante ricchezza della sua grazia con la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù. Infatti siete salvi per la grazia tramite la fede; e ciò non proviene da voi ma è dono di Dio; né dalle opere, perché nessuno se ne vanti. In realtà siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone: Dio le ha predisposte perché le praticassimo.

Vangelo

Lc 10, 25-37

 

In quel tempo un dottore della legge, volendo mettere Gesù alla prova, si alzò e gli chiese: "Maestro, cosa devo fare per ereditare la vita eterna?" Gesù (allora) gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Cosa vi leggi?" Egli rispose: "Amerai il Signore tuo Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso". Gesù gli disse: "Hai risposto bene; fa' questo e vivrai". Ma quello, volendo giustificare se stesso, disse a Gesù: "Ma chi è il mio prossimo?" Gesù rispose: "Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, quando incappò nei briganti che gli portarono via tutto, lo percossero e poi se ne andarono lasciandolo mezzo morto. Per caso scendeva per quella stessa strada un sacerdote, lo vide e passò dall'altra parte della strada. Allo stesso modo anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò dall'altra parte. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e ne ebbe compassione. Si avvicinò e gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino. Poi lo caricò sul suo giumento, lo portò in una locanda e si prese cura di lui. L'indomani, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, dicendo: ‘‘Prenditi cura di lui, e ciò che spenderai in più te lo renderò al mio ritorno’. Quale di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che si era imbattuto nei briganti?" Quello rispose: "Chi ha avuto misericordia di lui". Gesù allora gli disse: "Va', e anche tu fa' lo stesso".

 

sabato 7 novembre 2020

Domenica VII di Luca - 8 novembre 2020 - Sinassi degli Arcangeli e San Eufrosina la calabrese, folle per Cristo

 

Domenica VII di Luca

 8 ΝΟΕΜΒΡΙΟΥ: Η ΣΥΝΑΞΙΣ ΤΩΝ ΑΡΧΑΓΓΕΛΩΝ ΜΙΧΑΗΛ ΚΑΙ ΓΑΒΡΙΗΛ ΚΑΙ ΤΩΝ ΛΟΙΠΩΝ  ΑΣΩΜΑΤΩΝ ΚΑΙ ΟΥΡΑΝΙΩΝ ΑΓΓΕΛΙΚΩΝ ΤΑΓΜΑΤΩΝ | Σημεία Καιρών

Sinassi degli Arcangeli

 

 Santa Eufrosina: la santa protettrice delle lesbiche? su Parole non dette...

      San Eufrosina la Calabrese, folle per Cristo

 

Lettura della Domenica

8 novembre 2020

 

 

Apostolo

Eb 2, 2-10

Fratelli, se la parola trasmessa per mezzo degli angeli si è dimostrata salda, e ogni trasgressione e disobbedienza ha ricevuto giusta punizione, come potremo scampare noi se trascuriamo unasalvezza così grande? Questa, infatti, dopo essere stata promulgata all’inizio dal Signore, è stata confermata in mezzo a noi da quelli che l’avevano udita, mentre Dio ne dava testimonianza con segni e prodigi e vari atti di potenza e doni dello Spirito Santo distribuiti secondo la sua volontà. Non certo agli angeli ha sottomesso il mondo futuro, del quale parliamo. Anzi qualcuno ha testimoniato in qualche luogo: Che cos’è l’uomo perché ti ricordi di lui, o il figlio dell’uomo, perché lo visiti? Di poco l’hai fatto inferiore agli angeli, di gloria e d’onore l’hai coronato, hai messo ogni cosa sotto i suoi piedi. Avendo sottomesso tutto a lui, non ha asciato nulla che non gli fosse soggetto. Al presente non vediamo ancora tutte le cose a lui sottomesse; ma vediamo Gesù, fatto di poco inferiore agli angeli, coronato di gloria e onore a causa delle sofferenze della morte, affinché per grazia di Dio gustasse la morte a vantaggio di tutti. Conveniva infatti che colui per il quale e mediante il quale sono tutte le cose, lui che condusse molti figli alla gloria, rendesse perfetto tramite la passione il capo della loro salvezza.

                                        Vangelo 

Lc 8,41-56

 

In quel tempo venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della  Sinagoga Gettatosi ai piedi di Gesù, lo supplicava di andare a casa sua, perché l’unica figlia che aveva, di circa dodici anni, stava per morire. Mentre Gesù si recava in quel luogo, la folla lo premeva da ogni parte. E una donna, che soffriva di continue perdite di sangue da dodici anni e che aveva speso l’intero suo patrimonio con i medici, senza che nessuno fosse riuscito a guarirla, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello: subito il flusso di sangue si arrestò. Gesù disse: Chi mi ha toccato? Tutti negavano.Pietro e quelli che erano con lui dissero: Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia, e dici: “Chi mi ha toccato”? Ma Gesù disse:  Qualcuno mi ha toccato: so che una forza è uscita da me. Allora la donna, rendendosi conto che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando, si gettò ai suoi piedi e dichiarò davanti a tutto il popolo per quale motivo l’aveva toccato e come era stata subito guarita. Egli le disse: Figlia, la tua fede ti hasalvata. Va’ in pace. Stava ancora parlando, quando arrivò uno dalla casa del capo della sinagoga a dire: Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro. Ma Gesù, avendo udito, rispose: Non temere; soltanto abbi fede e sarà salvata. Giunto alla casa, non permise a nessuno di entrare con lui, fuorché a Pietro, Giovanni e Giacomo e al padre e alla madre della fanciulla. Tutti piangevano e si battevano il petto per lei. Ma egli disse: Non piangete: non è morta, ma dorme. Essi lo deridevano, sapendo bene che era morta. Ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: Fanciulla, alzati! Il suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all’istante. E ordinò di darle da mangiare. I genitori rimasero sbalorditi, ma egli comandò loro di non raccontare a nessuno dell’accaduto