giovedì 24 dicembre 2015

Natale 2015 Messaggio di Sua Em.nza il Metropolita Messaggio di Sua Eminenza il Metropolita Gennadios Zervos, Arcivescovo Ortodosso d'Italia e Malta in occasione della Festa di Natale 2015

Natale 2015

Messaggio di Sua Em.nza il Metropolita








Messaggio di Sua Eminenza il Metropolita Gennadios Zervos, Arcivescovo Ortodosso d'Italia e Malta in occasione della Festa di Natale 2015










MESSAGGIO
DI SUA EMINENZA IL METROPOLITA GENNADIOS,
ARCIVESCOVO ORTODOSSO D'ITALIA E MALTA
IN OCCASIONE DELLA FESTA DI NATALE 2015

Cari e Diletti Fratelli in Cristo, nostro Salvatore,
«Non temete»: Messaggio Divino, messaggio Angelico, messaggio di attualità, messaggio di altissimo significato per l’uomo, per cui è nato Cristo, il Salvatore dell’umanità. Messaggio di gioia e di esultanza, di salvezza e di vita.
In mezzo oggi a una umanità ostile e indifferente, frustata e messa a morte in molti modi, l’Angelo dell’amore e della pace, dalla Grotta e dalla Mangiatoia, dove Cristo ha accettato di nascere, per salvare l’uomo e per innalzarlo al suo Trono, per renderlo felice ed eterno nel Regno di Dio, gli reca la sorprendente e gioiosa notizia, il potente messaggio della continuazione della Vita in Cristo:  «Non temete».
Luminosissimo, raggiante, come presenza celeste e soprannaturale, l’Angelo inviato da Dio «annuncia una grande gioia, che sarà per tutto il popolo, il fatto che oggi per noi è stato generato un Salvatore… Cristo, Signore».
«Non temete», miei amati fratelli, quanti creano difficoltà, gl’indifferenti, i fanatici, gli irati, gli ostili, i dissoluti e i traditori diffamatori, poiché Cristo, il nostro «Signore e Dio», non ci abbandona, non abbandona nessuno, ma vuole che tutti siano salvi, poiché è sempre con noi: «Una grande gioia per tutto il popolo».
«Non temete», fedeli e benedetti Figli del Patriarcato Ecumenico, autentici e fedeli membri della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta, poiché è nato Dio come uomo a Betlemme, è nato come «uomo a tutti accessibile, invitando l’uguale all’uguale» (Inno Akathistos).
È venuto per essere sempre con noi e ci ha invitato tutti alla salvezza e al suo regno. L’Angelo di Dio, che annuncia ai Pastori il «Non temete», con la splendida occasione della Nascita di Cristo, porta il messaggio della potenza, porta il messaggio della grazia, il messaggio di vita, il messaggio della presenza della salvezza nel mondo, Cristo, il Quale è l’unica speranza del mondo e a Lui «è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra (Mt. 28,18).
«Non temete»: imitiamo i Pastori, che esultano e gioiscono per una «grande gioia», ascoltando la voce dell’Angelo di Dio. L’annuncio Angelico vince la follia, la vanità e l’odio. I Pastori accolgono la Grotta e la Mangiatoia: al posto della materia e dell’ambizione, delle reggie e del potere mondano, accolgono nei propri cuori il «Bambino di Betlemme» e, soprattutto, accorrono a venerare e a offrire il proprio culto, senza temere Erode «assassino di infanti e bambini» e senza dare peso alle voci ostili a Cristo.
I Pastori, sotto la guida della stella, umili, con buona volontà con estrema semplicità e fedeli all’attesa del Messia e Redentore, rivolgono con sacro timore lo sguardo e stupiti ammirano e accorrono ad adorare l’Uomo-Dio, il Perfezionatore della Fede e della nostra Salvezza Gesù Cristo.
Hanno visto colui che è stato inviato dal cielo. Hanno visto una luminosa porta del mondo celeste. Con questo modo della fede e dell’autentica adorazione i Pastori non hanno dato a Colui, il Quale ha lasciato il cielo ed è venuto sulla terra come uomo per noi, un piccolo angolo del loro cuore, non hanno dato a Colui, il Quale ha lasciato la propria gloria «presso il Padre», ed è divenuto umile, un posto secondario, ma gli hanno dato il centro del proprio cuore, tutta la propria vita.
Ecco, fratelli Ortodossi, il «Non temete» dell’Angelo, che per primi hanno udito, con gioia, i poveri e nobili Pastori, i quali accorsero volentieri per offrire la loro adorazione e il loro culto al «Dio fatto uomo», prendono la forza dall’Alto e la Grazia di Dio, diventano eroi e testimoni dell’evento soprannaturale della Natività, poiché in mezzo ai loro cuori domina Cristo, il quale è divenuto come asse della loro forza e bussola del cammino della loro vita, senza temere nessuno.
Il «non temete» dell’Angelo di Dio salva ogni uomo, il quale accorre con fede e amore al Salvatore del mondo, anche quando non trova la porta aperta. Strette stradine, solitarie, senza palazzi e viali, era la strada dei Pastori.
Il luogo della Nascita di Gesù Cristo non è Roma, la dominatrice del mondo, né giunge a Gerusalemme la Santissima Vergine, la quale «lo depose nella Mangiatoia». Tuttavia, se uno dei due luoghi fosse stato il luogo della nascita del Signore, senz’altro sarebbe stato difficile che si fossero trovati in queste grandi e famose città, a motivo del loro lavoro, ma anche a motivo della loro mentalità semplice, dell’umiltà e della loro modestia.
Il miracolo avviene e in esso sono compresi i Pastori, i quali vedono, venerano e adorano il Dio-Uomo Salvatore Gesù Cristo. E’ contraccambiato il desiderio, la disposizione, la purezza di cuore, la nobiltà, la perfezione della vita, la loro preghiera. Sono doni dell’amore e della pace, che i Pastori offrono al Misericordioso Dio. Sono doni, che ciascuno di noi può donare al Misericordiosissimo Dio e Redentore del mondo.
In questi giorni pericolosi e di disperazione, che attraversiamo con timore e stravolgimento, la preghiera è un recipiente di forza e grazia, perciò prego incessantemente davanti all’icona miracolosa del Pantocratore, custodita a Venezia, nella storica e magnifica Cattedrale di San Giorgio dei Greci, per tutti coloro che sono perseguitati e patiscono ingiustamente, per i prigionieri, gli invalidi, i malati e chi ha una qualsiasi necessità.
Trovandomi davanti al Sacro Altare, prego anche affinché cessino le guerre e la crisi mondiale, la corruzione e le offese alla dignità umana. Eleviamo preghiere e suppliche affinché si trovi una giusta soluzione del problema dei migranti, che tocca anche la Sacra Arcidiocesi, la quale lotta, con la forza di Cristo Salvatore, nei limiti delle proprie possibilità. Preghiamo per i Giovani, i quali sono il futuro dell’umanità.
Infine prego Dio Buono e Onnipotente affinché illumini i Governanti e coloro che hanno responsabilità, affinché lavorino giustamente ed efficacemente per la pacifica convivenza tra i popoli e proteggano i poveri, affinché illumini anche coloro i quali nel mondo disseminano disumanamente la distruzione e la morte, affinché li conduca sulla via della sua Grazia.
Il nostro pensiero e la nostra preghiera va in modo particolare indistintamente ai bambini e ai fanciulli. Possiamo noi tutti avere nei nostri cuori il messaggio Angelico: «Non temete», tuttavia, avendo come punto di riferimento bussola per l’agire Gesù Cristo, il Salvatore del mondo nato nella Grotta e deposto nella Mangiatoia.
Augurando con sincero amore in Cristo Salvatore nostro Signore, nato per noi, al reverendissimo Clero, al pio popolo di Dio e agli illustri collaboratori e collaboratrici della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta appartenente al Patriarcato Ecumenico, agli Eminentissimi Metropoliti ed Eccellentissimi Vescovi delle Chiese Ortodosse Locali – Membri del Consiglio Episcopale, a tutti i cristiani, ai credenti nel Creatore e Signore del mondo, a ogni uomo di buona volontà, con ringraziamenti nei confronti della Chiesa Cattolica Romana e infine augurando a tutti i nostri fratelli ortodossi in Italia, «Buon Natale, pace e prosperità» e «che il Nuovo Anno 2016 sia benedetto, sereno e fausto in tutto, con salute, gioia ed esultanza spirituale», concludo assicurando di cuore la mia umile preghiera al Dio Altissimo.

Venezia, Campo dei Greci, 25 dicembre 2015

 + Il Metropolita Gennadios
Arcivescovo Ortodosso d’Italia e Malta
ed Esarca per l’Europa Meridionale


Il Metropolita Gennadios
Arcivescovo Ortodosso d’Italia e Malta

Nessun commento:

Posta un commento