Domenica I di Quaresima del
trionfo dell’Ortodossia
In questa domenica si fa memoria del ripristino del culto delle sante icone
Alessio l’uomo di Dio;
San Patrizio, apostolo dell’Irlanda
Lettura della Domenica
17 marzo 2019
Apostolo
Eb 11, 24-26. 32-40
Fratelli, per fede Mosè, divenuto adulto, rifiutò di esser chiamato
figlio della figlia del faraone, preferendo essere maltrattato con il
popolo di Dio piuttosto che godere per breve tempo il piacere del
peccato. Questo perché stimava l'obbrobrio di Cristo ricchezza
maggiore dei tesori d'Egitto; guardava infatti alla ricompensa. E che
dirò ancora? Mi mancherebbe il tempo, se volessi narrare di
Gedeone, di Barak, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele e dei
profeti, i quali per mezzo della fede hanno conquistato regni, hanno
esercitato la giustizia, hanno conseguito le promesse, hanno chiuso
le fauci dei leoni, hanno spento la violenza del fuoco, sono sfuggiti
al taglio della spada, sono stati rinvigoriti dalla malattia, sono
divenuti forti in guerra, hanno messo in fuga le schiere degli
stranieri. Alcune donne riebbero per risurrezione i loro morti. Altri
invece furono torturati, non accettando la liberazione loro offerta,
per ottenere una risurrezione migliore. Altri subirono scherni e
flagelli, catene e prigionia. Furono lapidati, torturati, segati, furono
uccisi di spada, vagarono coperti di pelli di pecore e capre,
bisognosi, tribolati, maltrattati –di loro il mondo non era degno!-
errando nei deserti e sui monti, tra le grotte e le spelonche della
terra. Tutti questi, pur avendo ricevuto per la loro fede una buona
testimonianza, non conseguirono la promessa, avendo Dio
predisposto qualcosa di meglio per noi, perché non ottenessero la
perfezione senza di noi.
Vangelo
Gv 1, 43-52
In quel tempo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea;
incontrò Filippo e gli disse: «Seguimi». Filippo era di Betsàida,
la città di Andrea e di Pietro. Filippo incontrò Natanaele e gli
disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella
Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret». Natanaele
esclamò: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?». Filippo
gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaele che gli
veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non
c'è falsità». Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli
rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando
eri sotto il fico». Gli replicò Natanaele: «Rabbi, tu sei il Figlio di
Dio, tu sei il re d'Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto
che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di
queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo
aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo».
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