sabato 12 giugno 2021

13/06/2021 - VI Domenica dopo Pasqua dei Padri del I Concilio Ecumenico (di Nicea)

VI Domenica dopo Pasqua 

dei Padri del I Concilio Ecumenico
 
(di Nicea) 
 
 
 

 




Lettura della Domenica

13/06/2021

Risultati immagini per Αγίων Τριακοσίων δέκα οκτώ (318) Πατέρων της Α' Οικουμενικής Συνόδου


Apostolo 

At 20, 16-18; 28-36

 In quei giorni, Paolo aveva deciso di passare al largo di Efeso perché non gli capitasse di perdere tempo in Asia: si affrettava, per quanto gli era possibile, per essere a Gerusalemme nel giorno di Pentecoste. Da Mileto mandò a chiamare subito ad Efeso i presbiteri della Chiesa. Quando essi giunsero disse loro: “Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con il suo sangue. Io so che dopo la mia partenza si introdurranno tra voi lupi crudeli, che non risparmieranno il gregge; perfino tra voi stessi sorgeranno uomini che diranno cose perverse per trascinare i discepoli dietro di sé. Per questo vigilate, ricordando che per tre anni, notte e giorno, io non ho cessato di esortare fra le lacrime ciascuno di voi. E ora vi affido a Dio e alla parola della sua grazia che ha il potere di edificare e di concedervi l’eredità di tutti i santificati. Non ho desiderato né argento, né oro, né la veste di Domenica dei Padri di Nicea X-Gv 21, 1-14. Atti 20, 16-18.28-36; Giovanni 17, 1-13 2 nessuno. Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani. In tutte le maniere vi ho dimostrato che lavorando così si devono soccorrere i deboli, ricordandoci delle parole del Signore Gesù, che disse: ”É cosa più beata dare che ricevere!” Detto questo si inginocchiò con tutti loro e pregò. Tutti scoppiarono in un gran pianto e gettandosi al collo di Paolo lo baciavano, addolorati soprattutto perché aveva detto che non avrebbero più rivisto il suo volto. E lo accompagnarono fino alla nave. 

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Vangelo

Gv 17, 1-13

 In quel tempo, Gesù alzò gli occhi al cielo e disse: “Padre, è giunta l’ora: glorifica il Figlio tuo affinché il Figlio glorifichi te. Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni carne, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami presso di te, con la gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse. Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e hanno conosciuto veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te, Padre santo: custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, affinché siano uno, come noi. Quand’ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro si è perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre sono ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia”.

 

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