sabato 17 gennaio 2015

Domenica XII di Luca - 18 Gennaio 2015 - Santi Atanasio (373) e Cirillo (444), patriarchi di Alessandria

Domenica XII di Luca



Santi Atanasio (373) e Cirillo (444), patriarchi di Alessandria

Lettura della Domenica
18 Gennaio 2015

 
San Atanasio 

Apolitikion

Illustri per la difesa dell’Ortodossia, avete spento ogni dottrina erronea, riportando la palma della vittoria; con la vostra pietà avete arricchito tutti, glorificando molto la Chiesa e siete stati fatti degni di trovare con le vostre preghiere Cristo Dio, che dona a tutti la grande misericordia.

Kontakion

Coltivando i dogmi dell’ortodossia, recidesti i rovi dell’eresia, spargendo il seme della fede con la pioggia dello Spirito; o beato: per questo noi a te inneggiamo, o Atanasio.



San Atanasio (373)



Eccelsi gerarchi della fede, nobili difensori della Chiesa di Cristo,
proteggete tutti quelli che cantano: Salva, compassionevole, i fedeli che ti venerano.

 San Cirillo (444)


Ikos

Con la tua mano inafferrabile e con la tua indicibile forza, facendo della tua Chiesa un cielo, o misericordioso, hai reso davvero fulgidi i due sommi e amabili luminari che illuminano il mondo, il divino e sapientissimo Cirillo con Atanasio. Allontanando dunque per le loro preghiere la notte delle eresie, dissolvi, o Salvatore, ogni tenebra dei nemici e, con la tua formidabile luce, rischiara le folle dei fedeli, perché a te gridino e acclamino: Salva, compassionevole, i fedeli che ti venerano.


Apostolo

 Eb 13, 7-16

Fratelli, ricordatevi dei vostri capi che vi hanno annunciato la parola di Dio e, considerando l’esito della loro vita, imitate la loro fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno! Non lasciatevi trasportare qua e là da dottrine varie ed estranee. È bene infatti che il cuore sia reso saldo dalla grazia e non da pratiche relative ai cibi, che non hanno mai giovato a coloro che le osservavano. Noi abbiamo un altare da cui non hanno diritto di mangiare quelli che sono al servizio del Tabernacolo. Infatti i corpi degli animali, il cui sangue per l’espiazione dei peccati viene portato nel santuario dal sommo sacerdote, vengono bruciati fuori dell’accampamento. Perciò anche Gesù, per santificare il popolo mediante il proprio sangue, ha sofferto fuori della porta della città. Usciamo dunque verso di lui fuori dell’accampamento, portando il suo obbrobrio, perché non abbiamo quaggiù una città stabile, ma andiamo in cerca di quella futura. Per mezzo di Gesù, dunque, offriamo continuamente a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome. Non dimenticatevi poi della beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri: di tali sacrifici Dio si compiace.


 
Vangelo

Lc 17, 12-19

In quel tempo, Gesù entrò in un villaggio ai confini tra la Samaria e la Galilea, e gli vennero incontro dieci lebbrosi, i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: ”Gesù, Maestro, abbi pietà di noi!” Appena li vide, Gesù disse: “Andate a presentarvi ai sacerdoti”. E mentre andavano, furono sanati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro glorificando Dio a gran voce, e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. Gesù disse: “Non sono stati guariti tutti e dieci? Dove sono gli altri nove? Non si è trovato chi tornasse a rendere gloria a Dio all’infuori di questo straniero?” E gli disse: “Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!”.





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