sabato 24 ottobre 2015

Domenica VI di Luca - 25 Ottobre 2015 - San Marciano e Martirio martiri (355)

 Domenica VI di Luca 


San Marciano e 

San Vigilio e i Martiri Sisinio, Martirio e Alessandro, Icona di Fabio Nones, 1994
San Vigilio e i Martiri, Sisinio, Martirio e Alessandro 

Martirio martiri (355)

Lettura della Domenica
25 Ottobre 2015 


SS. Martiri Sisinio, Martirio e Alessandro 

Apostolo

 Gal 2, 16-20

 Fratelli, sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della Legge ma solo in forza della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Gesù Cristo, per essere giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della Legge, poiché per le opere della Legge non verrà mai giustificato nessuno. Se poi, cercando di essere giustificati in Cristo, siamo trovati peccatori anche noi, Cristo sarebbe ministro del peccato? No davvero! Se infatti io riedifico ciò che ho demolito, mi dimostro trasgressore. Quanto a me, per mezzo della legge, sono morto alla legge affinché io viva per Dio. Sono stato crocifisso insieme con Cristo, e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. La vita che ora io vivo nella carne, la vivo nella fede, quella nel Figlio di Dio che mi ha amato e ha dato se stesso per me.


Vangelo

Lc 8, 27-39

 In quel tempo Gesù giunse nella regione dei Geraseni, che sta di fronte alla Galilea, e dalla città gli venne incontro un uomo che era posseduto dai demòni. Da molto tempo non portava vestiti, né abitava in una casa ma in mezzo alle tombe. Quando vide Gesù, gli si gettò ai piedi urlando e disse a gran voce: "Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti prego, non tormentarmi!" Gesù infatti stava ordinando allo spirito immondo di uscire da quell’uomo. Molte volte infatti si era impossessato di lui; allora lo legavano con catene e con i ceppi ai piedi, ma egli spezzava i legami, e dal demonio veniva spinto in luoghi deserti. Gesù gli domandò: "Qual è il tuo nome?" Rispose: "Legione", perché molti demòni erano entrati in lui. E lo scongiuravano che non ordinasse loro di andarsene nell'abisso. C'era in quel luogo una grossa mandria di porci, al pascolo sul monte. Lo scongiurarono che concedesse loro di entrare nei porci, ed egli lo permise. Usciti dunque dall'uomo, i demoni entrarono nei porci e la mandria prese a correre a precipizio giù dalla rupe nel lago, e affogò. I mandriani, quando videro quel che era accaduto, fuggirono, divulgando la notizia nella città e nelle campagne. La gente uscì per vedere l’accaduto e, quando arrivarono da Gesù, trovarono l'uomo dal quale erano usciti i demòni, vestito e sano di mente, che stava ai piedi di Gesù. E furono presi da spavento. Quelli che avevano visto riferirono come l'indemoniato era stato salvato. Allora tutta la popolazione del territorio dei Geraseni lo pregò che si allontanasse da loro, perché avevano molta paura. Gesù allora, salito su una barca, tornò indietro. L'uomo dal quale erano usciti i demòni gli chiese di restare con lui ma egli lo congedò dicendo: "Torna a casa tua e racconta quel che Dio ti ha fatto". L'uomo se ne andò e proclamò per tutta la città quello che Gesù aveva fatto per lui.



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