Domenica del cieco nato
Santi Costantino ed Elena, isoapostoli
LETTURA DELLA DOMENICA
21 Maggio 2017
Apostolo
At 26, 1,12-30
In quei giorni, Agrippa disse a Paolo: “Ti è permesso parlare di te stesso”. Allora Paolo,
stesa la mano, si difese così: “Andando verso Damasco, con l’autorizzazione e l’incarico dei
sommi sacerdoti, verso mezzogiorno, o re, ho visto lungo la via una luce dal cielo più
splendente del sole, la quale sfolgorò intorno a me e ai miei compagni di viaggio. Tutti
cademmo per terra e io udii una voce che mi diceva in lingua ebraica: Saulo, Saulo, perché
mi perseguiti? Ti è duro recalcitrare contro i pungoli! Io dissi: Chi sei, o Signore? Il Signore
rispose: Io Sono, Gesù che tu perseguiti! Ora alzati e sta’ ritto in piedi; io ti sono apparso
infatti per costituirti ministro e testimone delle cose che hai visto e di quelle che ti farò
vedere. Per questo ti libererò da questo popolo e dai gentili ai quali ti mando, per aprire loro
gli occhi perché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, perché
ricevano per la fede in me remissione dei peccati e parte tra i santificati. Pertanto, o re
Agrippa, io non ho disubbidito alla visione celeste; anzi, prima a quelli di Damasco, poi a
quelli di Gerusalemme e per tutta la regione della Giudea, infine ai gentili, ho predicato di
pentirsi e di tornare a Dio, facendo opere di autentica conversione”.
Vangelo
Gv 9, 1-38
In quel tempo, passando, Gesù vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo
interrogarono dicendo: “Maestro, chi ha peccato: lui o i suoi genitori, perché egli
nascesse cieco?”. Rispose Gesù: “Né lui ha peccato, né i suoi genitori, ma è perché si
manifestassero in lui le opere di Dio. Dobbiamo fare le opere di chi mi ha inviato finché è
giorno: poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la
luce del mondo”. Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango
sugli occhi del cieco e gli disse: “Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe” (che si traduce inviato).
Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che prima avevano visto
che era cieco dicevano: "Non è quello che stava seduto a mendicare?" Alcuni dicevano: “È
lui!” Altri dicevano: “No, ma gli assomiglia”. Ed egli diceva: “Sono io!” Allora gli chiesero:
“Come dunque ti si aprirono gli occhi?” Egli rispose: “Quell’uomo chiamato Gesù ha fatto
del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: Va’ alla piscina di Siloe e lavati! Io sono
andato e, dopo essermi lavato, ci ho visto”. Gli dissero: “Dov‘è quel tale?” Rispose: “Non lo
so”. Allora condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato il giorno che Gesù
aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di
nuovo come avesse acquistato la vista. Ed egli disse il loro: “Mi ha messo fango sugli occhi,
mi sono lavato e ci vedo”. Allora alcuni dei farisei dicevano: “Quest’uomo non viene da Dio,
perché non osserva il sabato”. Altri dicevano: “Come può un uomo peccatore fare segni
simili?” E c’era dissenso tra loro. Allora chiesero di nuovo al cieco: “Tu che dici di chi ti ha
aperto gli occhi?” Egli rispose: “È un profeta!” Ma i Giudei non vollero credere che prima
lui era stato cieco e aveva acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che
aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: ”È questo il vostro figlio, che voi dite essere
nato cieco? Come mai ora ci vede?” I genitori risposero: “Sappiamo che questo è il nostro
figlio e che è nato cieco; come poi ora ci veda, non lo sappiamo, né sappiamo chi gli ha aperto
gli occhi; chiedetelo a lui, ha l’età, parlerà lui di sé”. Questo dissero i suoi genitori, perché
avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei si erano già accordati che, se qualcuno lo avesse
riconosciuto come il Cristo, sarebbe stato espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori
dissero: Ha l’età, chiedetelo a lui! Allora chiamarono una seconda volta l’uomo che era stato
cieco e gli dissero: “Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore!” Quello:
“Se sia peccatore, non lo so; una cosa sola so: ero cieco e ora ci vedo”. Allora gli dissero di
nuovo: “Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?” Rispose loro: “Ve l’ho già detto
e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Anche voi volete diventare suoi
discepoli?” Allora lo insultarono e gli dissero: “Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di
Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia”.
Rispose loro quell’uomo: “Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure
mi ha aperto gli occhi! Noi sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma se uno onora Dio
e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo non si è mai sentito dire che
qualcuno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe
potuto fare nulla”. Gli replicarono: “Sei nato tutto nei peccati e pretendi di insegnare a noi?”
E lo cacciarono fuori. Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori e trovatolo gli disse: “Tu credi
nel Figlio di Dio?” Egli rispose “E chi è, Signore, perché io creda in lui?” Gli disse Gesù: “Tu
l’hai visto: è colui che parla con te!” Ed egli disse: “Io credo, Signore!” E si prostrò dinanzi
a lui.
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