Domenica I dei Digiuni
Del trionfo dell’Ortodossia in questa domenica si fa memoria del ripristino del culto delle sante icone
Tarasio, patriarca di Costantinopoli (806).
Lettura della Domenica
25 febbraio 2018
Apostolo
Eb 11, 24-26. 32-40
Fratelli, per fede Mosè, divenuto adulto, rifiutò di esser chiamato figlio della figlia del
faraone, preferendo essere maltrattato con il popolo di Dio piuttosto che godere per breve
tempo il piacere del peccato. Questo perché stimava l'obbrobrio di Cristo ricchezza
maggiore dei tesori d'Egitto; guardava infatti alla ricompensa. E che dirò ancora? Mi
mancherebbe il tempo, se volessi narrare di Gedeone, di Barak, di Sansone, di Iefte, di
Davide, di Samuele e dei profeti, i quali per mezzo della fede hanno conquistato regni,
hanno esercitato la giustizia, hanno conseguito le promesse, hanno chiuso le fauci dei leoni,
hanno spento la violenza del fuoco, sono sfuggiti al taglio della spada, sono stati rinvigoriti
dalla malattia, sono divenuti forti in guerra, hanno messo in fuga le schiere degli stranieri.
Alcune donne riebbero per risurrezione i loro morti. Altri invece furono torturati, non
accettando la liberazione loro offerta, per ottenere una risurrezione migliore. Altri subirono
scherni e flagelli, catene e prigionia. Furono lapidati, torturati, segati, furono uccisi di spada,
vagarono coperti di pelli di pecore e capre, bisognosi, tribolati, maltrattati –di loro il mondo
non era degno!- errando nei deserti e sui monti, tra le grotte e le spelonche della terra. Tutti
questi, pur avendo ricevuto per la loro fede una buona testimonianza, non conseguirono la
promessa, avendo Dio predisposto qualcosa di meglio per noi, perché non ottenessero la
perfezione senza di noi.
Vangelo
Gv 1, 43-52
In quel tempo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse:
«Seguimi». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo incontrò Natanaele
e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio
di Giuseppe di Nazaret». Natanaele esclamò: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?».
Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse
di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità». Natanaele gli domandò: «Come mi
conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico».
Gli replicò Natanaèle: «Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!». Gli rispose Gesù:
«Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!». Poi gli
disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio
dell'uomo».
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