sabato 23 febbraio 2013

DOMENICA DEL PUBBLICANO E DEL FARISEO


DOMENICA DEL PUBBLICANO E
DEL FARISE




Fariseo e pubblicano


Inizia il Triodio


LETTURA DELLA DOMENICA
 
24/02/2013
 
 

KONDAKION

 
 
Fuggiamo la superbia del Fariseo e impariamo l’altezza delle umili parole del Pubblicano, gridando nella penitenza: Salvatore del mondo, abbi pietà dei tuoi servi.
 
 
 
Apostolo

2Corinzi 4,6-15

Fratelli ... perché il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre», è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo.
 Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi.  Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all'estremo; perplessi, ma non disperati;  perseguitati, ma non abbandonati; atterrati ma non uccisi;  portiamo sempre nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo;  infatti, noi che viviamo siamo sempre esposti alla morte per amor di Gesù, affinché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale.  Di modo che la morte opera in noi, ma la vita in voi.  Siccome abbiamo lo stesso spirito di fede, che è espresso in questa parola della Scrittura: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo, perciò parliamo,  sapendo che colui che risuscitò il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù, e ci farà comparire con voi alla sua presenza.  Tutto ciò infatti avviene per voi, affinché la grazia che abbonda per mezzo di un numero maggiore di persone moltiplichi il ringraziamento alla gloria di Dio.
 
 
 
 
 
 
 
 
Vangelo

Luca 18,10-14

 «Due uomini salirono al tempio per pregare; uno era fariseo, e l'altro pubblicano.  Il fariseo, stando in piedi, pregava così dentro di sé: "O Dio, ti ringrazio che io non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri; neppure come questo pubblicano.  Io digiuno due volte la settimana; pago la decima su tutto quello che possiedo".  Ma il pubblicano se ne stava a distanza e non osava neppure alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: "O Dio, abbi pietà di me, peccatore!"  Io vi dico che questo tornò a casa sua giustificato, piuttosto che quello; perché chiunque s'innalza sarà abbassato; ma chi si abbassa sarà innalzato».
 
 
 
 
 
 
 
 

Salmo 50 (51) Pietà di me, o Signore 
 
 
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.

Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.

Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto:
così sei giusto nella tua sentenza,
sei retto nel tuo giudizio.

Ecco, nella colpa io sono nato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.

Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo,
nel segreto del cuore mi insegni la sapienza.

Aspergimi con rami d'issòpo e sarò puro;
lavami e sarò più bianco della neve.

Fammi sentire gioia e letizia:
esulteranno le ossa che hai spezzato.

Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.

Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.

Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.

Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza:
la mia lingua esalterà la tua giustizia.

Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.

Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocausti, tu non li accetti.

Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.

Nella tua bontà fa' grazia a Sion,
ricostruisci le mura di Gerusalemme.

Allora gradirai i sacrifici legittimi,
l'olocausto e l'intera oblazione;
allora immoleranno vittime sopra il tuo altare
 
 
 
 
 
 
Inizio Triodion
 
 


Nella chiesa ortodossa oggi 23 Febbraio 2013  all’inizio del vespro succederà qualcosa di particolare, il sacerdote prenderà un libro davanti all’icona di Cristo e lo darà alla direttrice del coro, questo libro si chiama in russo “triod postnaja” il “triodio della quaresima” per distinguerlo dal “triod zvietnaja” il “triodio luminoso” che invece si userà dopo la Santa Pasqua. Il triodio (che deriva il suo nome dalle ufficiature presenti che sono formate appunto da tre odi) è il libro che ci accompagnerà fino alla Pasqua. La Chiesa nella sua saggezza prima di arrivare alla grande quaresima ci fa “abituare” al grande digiuno imminente sia con l’ascolto della parola di Dio sia con un digiuno via via sempre più intenso. Come primi personaggi ci pone davanti un fariseo e un pubblicano: uno un uomo che si riteneva giusto che davanti a Dio tesse le sue lodi personali e l’altro che invece si riconosce peccatore e ci insegna la preghiera monastica per eccellenza: “O Dio abbi pietà di me peccatore”, quella stessa preghiera che diciamo ogni mattina all’inizio delle preghiere e che il sacerdote recita sovente durante la Liturgia prima dei momenti intensi: l’inno dei Cherubini, l’epiclesi, l’elevazione dei Santi Doni dopo il Padre nostro. Non stiamo a sottolineare quale sia il giusto atteggiamento del cristiano, il Signore è chiarissimo nell’indicare chi dei due torna a casa giustificato e purificato dai peccati, quello che vorrei sottolineare è che in questo periodo di preparazione e ancor di più nella grande quaresima ci sforzeremo di pregare di più e di unire alla preghiera un digiuno intenso, ma come vivremo questi due aspetti del nostro cammino verso la Pasqua? Due sono le strade: quella del fariseo e quella del pubblicano, a noi la scelta. Una scelta porta alla morte dell’anima e al peccato l’altra porta al perdono e alla comunione con Dio, a noi la scelta. Fratelli e sorelle come vorrei che ognuno di noi seguisse la strada che porta alla salvezza! Sforziamoci in questo periodo di fare del nostro meglio e la Grazia di Dio scenderà copiosa sulle nostre anime come un balsamo che guarirà tutte le ferite lasciateci dal peccato e ci farà solo di Cristo eredi in Lui dell’amore di Dio e della vita eterna.

Le indicazioni della Chiesa per quel che riguarda il digiuno sono le seguenti:

- Domenica 24 febbraio: del fariseo e del pubblicano, durante la settimana si può mangiare tutto tutti i giorni, anche il mercoledì e il venerdì.
- Domenica 3 marzo: del figliol prodigo (settuagesima), durante la settimana sono giorni di digiuno il mercoledì e il venerdì.
- Sabato 9 marzo: sabato dei defunti, in ogni chiesa dopo la Liturgia viene celebrato un grande ufficio funebre (panichida).
- Domenica 10 marzo: del giudizio universale (sessagesima), domenica del carnevale, si elimina la carne fino a Pasqua e durante la settimana si possono mangiare tutti i giorni latte, latticini, uova e pesce.
- Domenica 17 marzo: Domenica dei latticini (quinquagesima), è l’ultimo giorno in cui si possono mangiare latte, latticini, uova e pesce. Dopo la Liturgia viene celebrato il vespro del perdono.
- Lunedì 18 marzo: lunedì puro – inizio della grande quaresima, durante la settimana si osserva un grande digiuno mangiando solo cibi di origine vegetale, si omette l’uso del vino e dell’olio che sarà possibile consumare sabato (olio) e Domenica 24 marzo (vino ed olio).
 
 
 
 
 
 
 


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