sabato 20 febbraio 2016

Domenica del Pubblicano e del Fariseo - 21 Febbraio 2016- San Timoteo monaco, San Eustachio patriarca di Gerusalemme, San Zaccaria di Gerusalemme.

Domenica del Pubblicano e del Fariseo 





San Timoteo monaco



San Eustachio patriarca di Antiochia

San Zaccaria di Gerusalemme


Lettura della Domenica

21 Febbraio 2016

Apolytìkion

Cantiamo, fedeli e adoriamo il Verbo coeterno al Padre e allo Spirito, partorito dalla Vergine a nostra salvezza: perché nella carne volle salire sulla croce, sottoporsi alla morte e risuscitare i morti con la sua risurrezione gloriosa. 

Kontakion
 Del Fariseo fuggiamo, la solennità, *e del Pubblicano impariamo, l’umiltà nei lamenti,* gridando verso il Salvatore: * Purifica noi, o solo arrendevole.

Apostolo
II Tim 3, 10- 15
 Diletto figlio Timoteo, tu hai seguito da vicino il mio insegnamento, la mia condotta, i miei propositi, la mia fede, la mia magnanimità, l’amore del prossimo, la pazienza, le persecuzioni e le sofferenze, quello che mi accadde ad Antiochia, a Iconio, a Listra. Sai quali persecuzioni ho sopportato. Da tutte mi ha liberato il Signore! Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati. Ma gli uomini malvagi invece e gli impostori andranno di male in peggio, ingannando gli altri e venendo ingannati. Tu invece rimani saldo nelle cose che hai imparato e di cui hai acquisito certezza, sapendo bene da chi le hai apprese, e che fin dall’infanzia hai avuto conoscenza delle sacre Scritture: esse possono darti la sapienza che conduce alla salvezza per mezzo della fede in Cristo Gesù.

Vangelo
Lc 18, 10- 14

 Il Signore ha detto questa parabola: “Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri e neppure come questo esattore delle tasse; digiuno due volte la settimana e pago la decima su tutto quanto guadagno. Il pubblicano, invece, fermatosi a distanza, non osava neppure alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore! Io vi dico che questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell’altro, perché chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”. 


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