Domenica I di Matteo
di tutti i Santi,
San David di Tessalonica
Lettura della Domenica
26 giugno 2016
Apostolo
Eb 11, 33 - 12, 2
Fratelli, tutti i santi per mezzo della fede hanno
conquistato regni, hanno esercitato la giustizia, hanno
conseguito le promesse, hanno chiuso le fauci dei leoni,
hanno spento la violenza del fuoco, sono sfuggiti al
taglio della spada, sono stati rinvigoriti dalla malattia,
sono diventati forti in guerra, hanno messo in fuga le
schiere degli stranieri, alcune donne riebbero per
risurrezione i loro morti. Altri invece furono torturati,
non accettando la liberazione loro offerta, per ottenere
una risurrezione migliore. Altri subirono scherni e
flagelli, catene e prigionia. Furono lapidati, torturati,
segati, furono uccisi di spada, vagarono coperti di
pelli di pecore e capre, bisognosi, tribolati, maltrattati –
di loro il mondo non era degno!- errando nei deserti e
sui monti, tra le grotte e le spelonche della terra. Tutti
questi, pur avendo ricevuto per la loro fede una buona
testimonianza, non conseguirono la promessa, avendo
Dio predisposto qualcosa di meglio per noi, perché
non ottenessero la perfezione senza di noi. Anche noi
dunque, circondati da un così gran numero di testimoni,
deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci
intralcia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci
sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e
perfezionatore della fede.
Vangelo
Mt 10, 32-33, 37-38 e 19, 27-30
In quel tempo, il Signore disse ai suoi discepoli: “Chi
mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo
riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi
invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo
rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli. Chi
ama il padre o la madre più di me non è degno di me;
chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di
me; chi non prende la sua croce e mi segue, non è
degno di me”. Allora Pietro disse: “Ecco, noi abbiamo
abbandonato tutto e ti abbiamo seguito; che ne sarà
dunque di noi?” E Gesù disse loro: “In verità vi dico:
voi che mi avete seguito, nella nuova creazione,
quando il Figlio dell’uomo siederà sul trono della sua
gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare
le dodici tribù di Israele. E chi ha lasciato case, o
fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o moglie, o figli, o
campi per il mio nome, riceverà il centuplo e avrà in
eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e
gli ultimi i primi”.
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